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Il credente crede in Dio, o a ciò che dicono di Lui nelle religioni?

Ultimo Aggiornamento: 04/03/2018 22:45
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26/02/2018 00:04
 
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Molti credenti affermano di credere in Dio, ma non nelle religioni...

Ma se a Dio togli gli attributi datigli dalle religioni, in che cosa credi?

[SM=g2535983]



La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
Le religioni dividono. L'ateismo unisce


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26/02/2018 15:32
 
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Re:
kelly70, 26/02/2018 0:04:



Molti credenti affermano di credere in Dio, ma non nelle religioni...

Ma se a Dio togli gli attributi datigli dalle religioni, in che cosa credi?

[SM=g2535983]




::::........................

Considerazioni "sibilline" ma molto profonde e intelligenti. Mi complimento con Kelly 70. [SM=g27811] Io restringerei (per non farla troppo lunga) il campo sull'uomo e al suo campo d'azione mentale-conoscitivo.

Si potrebbe ridurre il tutto adducendo che taluni si configurano in a-theòs, senza Dio. Non vanno tralasciati poi gli gnostici che pretendono di avere la certezza, nonchè la conoscenza del divino. Infine ci sono gli agnostici (in cui mi configuro) che affermano l'inconoscibilità dell'Assoluto, non negandone però l'esistenza.

Le domande di Kelly 70 sono ineluttabili e fondamentali, che TROPPO spesso rimuoviamo perchè sono scomode, ma che realmente non ci hanno mai abbandonato e che di tanto in tanto affiorano. Attraversano profondamente molti, altri fanno spallucce, altri ancora si sgomentano. Molti si fermano ancora prima di partire...

Il vero, unico problema sta nella qualità delle risposte che ci diamo (o che temiamo di darci...) la posta in gioco è addirittura un cambiamento di stile di vita.
Un saluto
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26/02/2018 15:59
 
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Le religioni (tutte) provengono dal passato remoto dell'umanità.
Anche le più "moderne" hanno strascichi primordiali impossibili da eliminare.
L'uomo ha usato la religione (e dio) per spiegare i fenomeni fisici, atmosferici, biologici, astronomici che avvenivano intorno a lui e di cui non ne capiva il senso e il meccanismo.
E poi, anche per dare "un senso" alla sua vita, quando questa giungeva al termine.
Questo ci differenzia dal resto del mondo animale: la consapevolezza della morte e quindi la necessità di porvi rimedio in qualche modo.
Ecco perché le religioni sopravvivono ancora, nonostante il progresso scientifico abbia risolto gran parte degli enigmi del passato: non accettiamo l'idea di morire e basta, di sparire senza che rimanga nulla di noi e di non avere consolazione di un eventuale ricongiungimento con i propri cari.

Quindi si crede in dio, ma non si accettano tutte le altre regole e doveri che la religione impone... perché siamo moderni e laici per molte cose, ma credenti e timorati di dio quando non ci conviene più. [SM=x789064]


Titti. [SM=x789061]
[Modificato da Titti-79 26/02/2018 16:01]



26/02/2018 16:09
 
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Re: Re:
ZarzacoDranae, 26/02/2018 15.32:

kelly70, 26/02/2018 0:04:



Molti credenti affermano di credere in Dio, ma non nelle religioni...

Ma se a Dio togli gli attributi datigli dalle religioni, in che cosa credi?

[SM=g2535983]

[/POSTQUOTE
::::........................

Considerazioni "sibilline" ma molto profonde e intelligenti. Mi complimento con Kelly 70. [SM=g27811] Io restringerei (per non farla troppo lunga) il campo sull'uomo e al suo campo d'azione mentale-conoscitivo.

Si potrebbe ridurre il tutto adducendo che taluni si configurano in a-theòs, senza Dio. Non vanno tralasciati poi gli gnostici che pretendono di avere la certezza, nonchè la conoscenza del divino. Infine ci sono gli agnostici (in cui mi configuro) che affermano l'inconoscibilità dell'Assoluto, non negandone però l'esistenza.

Le domande di Kelly 70 sono ineluttabili e fondamentali, che TROPPO spesso rimuoviamo perchè sono scomode, ma che realmente non ci hanno mai abbandonato e che di tanto in tanto affiorano. Attraversano profondamente molti, altri fanno spallucce, altri ancora si sgomentano. Molti si fermano ancora prima di partire...

Il vero, unico problema sta nella qualità delle risposte che ci diamo (o che temiamo di darci...) la posta in gioco è addirittura un cambiamento di stile di vita.
Un saluto

dubbi amletici essere o non essere... a questo punto mi metterei tra gli agnosti
[Modificato da Giada64 26/02/2018 16:11]
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26/02/2018 18:45
 
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Re: Re:
ZarzacoDranae, 26/02/2018 15.32:




::::........................

Considerazioni "sibilline" ma molto profonde e intelligenti. Mi complimento con Kelly 70. [SM=g27811] Io restringerei (per non farla troppo lunga) il campo sull'uomo e al suo campo d'azione mentale-conoscitivo.

Si potrebbe ridurre il tutto adducendo che taluni si configurano in a-theòs, senza Dio. Non vanno tralasciati poi gli gnostici che pretendono di avere la certezza, nonchè la conoscenza del divino. Infine ci sono gli agnostici (in cui mi configuro) che affermano l'inconoscibilità dell'Assoluto, non negandone però l'esistenza.

Le domande di Kelly 70 sono ineluttabili e fondamentali, che TROPPO spesso rimuoviamo perchè sono scomode, ma che realmente non ci hanno mai abbandonato e che di tanto in tanto affiorano. Attraversano profondamente molti, altri fanno spallucce, altri ancora si sgomentano. Molti si fermano ancora prima di partire...

Il vero, unico problema sta nella qualità delle risposte che ci diamo (o che temiamo di darci...) la posta in gioco è addirittura un cambiamento di stile di vita.
Un saluto



Grazie per l'apprezzamento, Zarzaco [SM=x789061]

Devo dire che non ho mai avuto paura di togliermi le illusioni sulla religione, ho iniziato abbastanza presto e sono andata sempre avanti, per strade diverse, ma senza fermarmi, non sono capace di prendermi in giro da sola e quindi ho dovuto affrontare l'argomento altrimenti non avrei potuto vivere tranquilla.

E la posta in gioco è un cambiamento totale della prospettiva. [SM=g2407713]





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Re: Re: Re:
kelly70, 26/02/2018 18.45:



Grazie per l'apprezzamento, Zarzaco [SM=x789061]

Devo dire che non ho mai avuto paura di togliermi le illusioni sulla religione, ho iniziato abbastanza presto e sono andata sempre avanti, per strade diverse, ma senza fermarmi, non sono capace di prendermi in giro da sola e quindi ho dovuto affrontare l'argomento altrimenti non avrei potuto vivere tranquilla.

E la posta in gioco è un cambiamento totale della prospettiva. [SM=g2407713]





A questo proposito... l'idea dell'aldilà come ce lo racconta la religione, francamente mi ha sempre fatto un certo ribrezzo!!! [SM=g27825]
Cioè, questo fatto che dopo la morte ci si ritrova in paradiso, con i propri cari, a cospetto di dio, che emana luce, amore, misericordia, che tutti perdonano tutto, che le tribolazioni della vita terrena non ci sono più... non so perché, ma io non l'ho mai vista giusta!
E non so se il mio senso di giustizia è completamente sballato rispetto a quello generale, ma io la vedo la più grande fregatura che si possa concepire! [SM=g3102182]


Titti.



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Re: Re: Re: Re:
Titti-79, 26/02/2018 22.13:



A questo proposito... l'idea dell'aldilà come ce lo racconta la religione, francamente mi ha sempre fatto un certo ribrezzo!!! [SM=g27825]
Cioè, questo fatto che dopo la morte ci si ritrova in paradiso, con i propri cari, a cospetto di dio, che emana luce, amore, misericordia, che tutti perdonano tutto, che le tribolazioni della vita terrena non ci sono più... non so perché, ma io non l'ho mai vista giusta!
E non so se il mio senso di giustizia è completamente sballato rispetto a quello generale, ma io la vedo la più grande fregatura che si possa concepire! [SM=g3102182]


Titti.



Sono daccordo con te. Piuttosto preferirei rinascere mille volte. [SM=g2407713]





La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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27/02/2018 13:48
 
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Care amiche
Ci sono persone che professandosi atei vivono partecipano al principio del Dio-nulla, come se Dio non esistesse. La vostra forma di Ateismo invece la inquadro più come una continua ricerca forse con l'intima speranza di smentire voi stesse. Questo lo reputo altamente positivo. Mai dire mai insomma... Non credo voi siate quelle persone che non si pongono neanche la domanda. Intendo che NON fate parte di quella gente che non si fanno domande perchè un eventuale tentativo di risposta o, peggio, un percorso fatto di seria ricerca potrebbe provocare uno stato di grave crisi al loro quieto vivere fra consumismo, lavoro fisso, divertimenti e voglia sconsiderata di apparire e far successo ad ogni costo. Questo a mio parere è una forma di ateismo superficiale, grigio, insignificante e di comodo. Troppo.

Secondo il sottoscritto va preferito, anche per come intelligentemente viene da loro posto, un ateismo che molti umanisti e filosofi hanno via via formulato, dal mio preferito (ma NON condiviso) Schopenhauer a Nietzche, a quel furbone di Marx a Freud e al suo mettere sesso in ogni dove... Li preferisco dicevo, anche se non condivido la loro negazione di un Dio che, SE AMMESSO, limiterebbe sia il mondo che l'uomo. Non posso accettare il loro principio, ovvero il loro (pur intelligente) orgoglio intellettuale che non sa o non vuole accettare con umiltà la verità della condizione umana che, volenti o nolenti è, DA SEMPRE, condizionata dai propri limiti.

Filosofi e umanisti certamente con una CAPA TANTA, ma pur sempre creature, uomini e donne che preferiscono lasciare la gestione della specie umana solo e unicamente alla scienza e alla tecnologia, secondo la quale (e alla quale si appoggia totalmente l'amis profesùr Garlaschell...) non si può oltrepassare l'esperienza sensibile.
Su questo, sull'ULTRASENSIBILE ho inteso spesso "duellare" con CONTRARIE sperticate lodi ai CICAPiscounamazza, usando con loro solo le PERTICHE... quando ce vò ce vò... Ho fatto loro spesso presente il mio diniego (per quel che può valere) sul loro operato e sulla loro eccessiva fiducia nella "sola" ragione, che lavora prevalentemente sul visibile.

Fiducia solo sul visibile che spesso è stata costretta a infrangersi nella constatazione che esistono altre realtà NON misurabili e NON racchiudibili nel ristretto parametro delle sperimentazioni di laboratorio. Realtà esistenti anche se l'intelligenza non riesce ad afferrarne la natura più profonda e intima.

Ammiro comunque un ateismo in buona fede, cioè onesto e non pregiudizialmente ottuso, ma VERO, coerente con se stesso e NOn di facciata, nel senso che almeno crede in qualcosa di valido (anche se non riferito al trascendente), a differenza di tanti che asseriscono di avere una fede religiosa, ma in realtà, concretamente, NON credono in nessuno e a niente, perchè il loro TUTTO si esaurisce passando il solo -flatus vocis- della parola e dell'apparenza.
Un saluto
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27/02/2018 21:28
 
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Re:



Molti credenti affermano di credere in Dio, ma non nelle religioni...



Kelly, suvvia...

se non glielo avessero detto, come potrebbero credere in dio?


Ma se a Dio togli gli attributi datigli dalle religioni, in che cosa credi?



E chi lo sa?

1. Dio.

Non c'é. Almeno non il "nostro". C'é un dio della steppa o, al limite, un dio della montagna.

2. Onnipotenza.

Perfino la bibbia di Gerusalemme, in nota, dice di non tradurre ʼEl (Dio) Shaddài con "Dio onnipotente" ma continuano a tradurre falsamente nonostante si sbugiardino da soli.

3. Eternità.

Lungo tempo. Niente di immortale o eterno che dir si voglia.

4. Creazione.

Non esiste una creazione dal nulla. La giusta traduzione é: fare d'altro, come un falegname che "crea" un tavolo da un pezzo di legno.

5. Peccato originale.

Non c'é proprio. Il Dottor Garrone si chiede, addirittura, dove Saulo di Tarso trovi quell'idea.















Le religioni? Un'abbagliante strada a senso unico. (Max Cava)

" Permettetemi di emettere e gestire la moneta di una nazione,
e non mi importerà di chi ne fa le leggi" (Mayer Anselm Rothschild)


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