"Un giorno in Armenia": alle 11.00 presso il Teatro Civico presentazione della mostra "Anatolia 1915"
E' così che si trova in web, sul portale della ValSesia, questo piccolo trafiletto.
Ho voluto postarlo, perchè ho appena sentito al Tg che un uomo, di nazionalità turca, è entrato, compiendo atti vandalici, e cercando di distruggere i pannelli informativi della mostra, che parlava appunto del genocidio del popolo armeno.
Si, perchè si tratta di genocidio.
Un milione e mezzo di armeni massacrati dai turchi, si chiama genocidio.
Da wikipedia
Nelle marce della morte, che coinvolsero
1.800.000 persone, centinaia di migliaia morirono di fame, malattia o sfinimento. Altre centinaia di migliaia furono massacrate dalla milizia curda e dall'esercito turco, per un presunto totale massimo di 1.000.000 di morti. (ma aggiungo io, sono molti di più)
Il governo turco continua ancora oggi a rifiutarsi di riconoscere il genocidio ai danni degli armeni ed e' questa una dele cause di tensione tra Unione Europea e Turchia. Una recente legge francese punisce con il carcere la negazione del genocidio armeno. di contrappeso gia' da tempo la magistratura turca punisce con l'arresto e la reclusione fino a tre anni il nominare in pubblico l'esistenza del genocidio degli armeni in quanto gesto antipatriottico. In tale denuncia, comunque ritirata, è incappato lo scrittore turco Orhan Pamuk, a seguito di un'intervista ad un giornale svizzero in cui accennava al fenomeno. Il governo turco attuale sta favorendo l'apertura al riconoscimento di questa pagina di storia, ma i comunisti, i socialdemocratici e i nazionalisti si oppongono tenacemente.
Forse, di certe storie, tendiamo a dimenticarcene.
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Il genocidio degli armeni