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Francia divisa / Sfigurata da un tumore vuole morire:in aula il diritto all'eutanasia

Ultimo Aggiornamento: 20/03/2008 11:11
17/03/2008 10:21
 
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da www.italiasera.it/index.php?key=show&id=35456&val=

Francia divisa/ Sfigurata da un tumore vuole morire: in aula il diritto all’eutanasia

Si conoscerà all’inizio della prossima settimana la decisione del tribunale francese di Digione sul caso di Chantal Sebire, l’insegnante di 52 anni con un raro tipo di cancro al viso, molto doloroso e irreversibile, che ha chiesto il diritto all’eutanasia. La donna ha anche risposto che a causa delle sue condizioni non può spostarsi a Parigi per l’incontro con gli specialisti, che le aveva proposto il presidente Sarkozy. Madre di tre figli, la donna ha perso da mesi l’uso della vista, del gusto e dell’olfatto; ammalata di un tumore dalle dimensioni insopportabili, lo scorso 6 marzo si era rivolta al presidente per chiedere il diritto a morire ovvero un suicidio assistito da un medico, non previsto dalla legge Leonetti del 2005 che ammette solo la sospensione dei trattamenti. Il governo francese ha offerto alla Sebire una sedazione terminale, ovvero farmaci che evitino la sofferenza nell’ultimo stadio della vita. Dalla sua casa dove riceve assistenza domiciliare, la donna ha spiegato perché non accetta di essere ricoverata: “Perderei la conoscenza. Quello che la medicina mi propone attualmente è sprofondare in uno stato semi-comatoso per cercare di mitigare il mio dolore con analgesici in forti dosi, visto che non sopporto la morfina. Così mi si prolungherebbe la vita e mi manterrebbero sedata, in attesa della morte. Respingo questa possibilità, perché non si adatta al mio temperamento e a quello che patisco. Non voglio che i miei tre figli mi vedano in quello stato. Sono solo io a soffrire e sono io a dover decidere. Chiedo solo il diritto di potere anticipare la morte”.
La donna, spiegando di essere “letteralmente divorata dal dolore”, ha deciso che se, come teme, il magistrato respingerà la sua richiesta, si recherà in Svizzera dove il suicidio assistito è stato legalizzato e dove ha già inviato tutti i documenti.
Edizione n. 862 del 15/03/2008


---> www.river-blog.com/2008/02/28/donna-si-appella-a-sarkozy-voglio-poter...
[Modificato da pcerini 17/03/2008 10:26]
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Cardinale
17/03/2008 12:41
 
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La sventura umana non ha fine.

La stupidità neanche...
20/03/2008 11:11
 
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Finito il calvario di Chantal
da www.repubblica.it/2008/03/sezioni/cronaca/casi-eutanasia/casi-eutanasia/casi-eutana...

ROMA - Aveva chiesto allo Stato il diritto di morire con dignità. Di non continuare a soffrire dolori atroci per un cancro incurabile che le aveva deformato il volto trasformandolo in una maschera. Lo aveva deciso dopo aver parlato con i suoi tre figli che l'appoggiavano fino in fondo in questo suo desiderio di andarsene. Lo aveva chiesto più volte nel corso degli anni.

Lunedì la giustizia francese aveva definitivamente rifiutato la sua domanda di eutanasia. Ieri pomeriggio Chantal Sebire, 52 anni, è stata trovata senza vita nel suo appartamento di Piombières les Dijon.

Suicidio, eutanasia? Il ministero dell'Interno ha detto che le cause della sua morte sono da chiarire. La sua scomparsa comunque riapre sicuramente il dibattito in Francia dove diverse alte cariche dello Stato avevano preso posizione nei giorni scorsi al suo fianco.
Bernard Kouchner, creatore di Medici senza frontiere e ministro degli affari esteri, aveva infatti chiesto per lei un'eccezione alla legge che le "aprisse una porta per andarsene con dignità e con l'amore dei suoi familiari, perché le si evitasse un suicidio nascosto".

Posizione condivisa dal segretario di stato per la Famiglia Nadine Morano mentre proprio sull'onda delle polemiche per la richiesta di Chantal è stata commissionata una nuova valutazione del testo e dell'applicazione della legge relativa ai diritti del malato e sulla fine vita. Legge del 2005 che secondo alcuni instaura un diritto a lasciare morire il paziente ma senza permettere ai medici di praticare un'eutanasia attiva.

Ancora non basta. Nel giorno in cui Chantal se n'è andata le associazioni che in Francia chiedono una legge sull'eutanasia si sono rivolte ieri a Carla Bruni, sperando che la "sua sensibilità di madre" le aiuti ad ottenere una legge. Un incontro sull'argomento col marito presidente Sarkozy chiesto in forza di 350mila firme a dicembre e rimasto senza neppure una risposta.

A scrivere a Carlà e a invitare i cittadini francesi a fare come lei, è Marie Humbert, la donna che ha beneficiato di un non luogo a procedere dopo aver aiutato a morire suo figlio tetraplegico nel 2003. "Credo e spero che grazie alla sua sensibilità di donna e di madre riesca meglio a comprendere le sofferenze inutili inflitte ai malati".

In Europa sono infatti solo tre i Paesi dove viene riconosciuto il diritto alla "dolce morte": Olanda, Lussemburgo e Belgio. Qui, proprio nel testo di legge, sta scritto il diritto ad andarsene con "dignità" per chi, colpito da una malattia incurabile, "è vittima di sofferenze psichiche o fisiche insopportabili".

(20 marzo 2008)
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