Intervista al sottosegreatrio Roccella dopo il dibattito con il padre di Eluana
VIAREGGIO - La libertà di scegliere e rifiutare le cure, sancita dalla costituzione, non signfica il diritto a morire. Non esiste nella nostra legislazione. Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare con delega alla salute e parlamentare Pdl di area cattolica, non ha dubbi.
E il testamento biologico?
"C'è bisogno di una legge sulla fine della vita, è giusto che una persona possa esprimere le sue volontà per quando forse non sarà in grado di farlo, ma il consenso o il rifiuto a determinate cure deve essere informato. Deve decidere dopo aver parlato con un esperto in maniera approfondita e comunque il medico secondo me può rifiutarsi, può obiettare alle scelte del paziente perché forse domani ci sarà una cura. E comunque il volere deve essere scritto, non basta il sentito dire".
Eluana non può parlare.
"Ognuno elabora il dolore in modi diverso, non voglio entrare nel dolore dei familiari ma se quella sentenza facesse giurisprudenza, se passasse il principio che un giudice ricostruisce la mia volontà in base agli stili di vita, a quello che ho detto a 13 anni mi inquieterebbe. Altri potrebbero approfittare per interesse e staccare la spina".
Ma la costituzione stabilisce il diritto a rifiutare le cure.
"Sì, idratazione e nutrizione però non sono terapie secondo me, ma accudimento, sostegno vitale e quindi non sono rifiutabili, non si tratta di accanimento terapeutico. Si immagini se passasse questo principio cosa accadrebbe ad esempio alle giovani anoressiche che non voglion mangiare, i malati di Alzhaimer".
Eluana è in coma da anni, una non vita.
"Lo dice lei, si sa cosi poco, le conoscenze mediche cambiano in continuazione. Per questo stiamo facendo una consulta sugli stati vegetativi per poi dare linee guida alle regioni per le cure riabilitative".
Parla per esperienza?
"Ho curato a lungo mia madre che dopo un'operazione è andata in coma, quando ha riaperto gli occhi era come una bambina, non teneva neanche la testa dritta come un neonato. Ha dovuto ricominciare a imparare tutto".
Ma la qualità della vita?
"È un concetto che mi fa orrore, è consumistico. Comunque uno ha il diritto di rifiutare le cure se è lucido, Welby lo ha detto e ripetuto sino alla fine e così è stato ma credo che si abbia il dovere di cercare di trattenere chi se ne vuole andare. E il medico dovrebbe avere il diritto di obiettare alle scelte del malato".
E la sofferenza?
"Ecco, dobbiamo eliminare la sofferenza, non chi soffre e sulle cure paliative in italia siamo ancora indietro".
di CATERINA PASOLINI
La Repubblica
[Modificato da @nounou@ 30/09/2008 19:58]
Nounou
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Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal