In un messaggio inviato dal papa ad un incontro tra gli accademici vaticani, si afferma che “E’ necessario saper comunicare con il linguaggio delle immagini e dei simboli e la nostra missione quotidiana deve diventare eloquente trasparenza della bellezza dell’amore di Dio per raggiungere efficacemente i nostri contemporanei”, che sarebbero “spesso distratti e assorbiti da un clima culturale non sempre propenso ad accogliere la bellezza in piena armonia con la verità e la bontà”.
In particolare si critica la tendenza dei giovani alla “ricerca dell’effimero e del banale, una fuga verso paradisi artificiali, che mascherano e nascondono il vuoto e l’inconsistenza interiore”. Benedetto XVI guarda con preoccupazione “la scissione, e talvolta il contrasto tra le due dimensioni, quella della ricerca della bellezza, compresa però riduttivamente come forma esteriore, come apparenza da perseguire a tutti i costi, e quella della verità e bontà delle azioni che si compiono per realizzare una certa finalità”.
Il professor Vitaliano Tiberia, presidente della Pontificia accademia delle Belle Arti e Lettere, membro dei Virtuosi al Pantheon (storica congrega accademica legata al Vaticano), è preoccupato per il venir meno del senso estetico nell’epoca contemporanea, perché ciò ostacolerebbe l’aspirazione verso il bene. Si scaglia quindi contro la tv spazzatura, i vestiti trasandati (”minimalismo”, “trasandatezza dell’abbigliamento fino al clochardismo”, jeans strappati), tatuaggi, piercing (”esteriorità senza riferimenti rituali”, il torpiloquio (che diventa “il linguaggio corrente e non riflesso di alterazione emotiva, nei mass media e fra i giovani”) e persino contro il rap.
www.uaar.it/news/2008/11/26/vaticano-recuperare-lestetica-favore-del...La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Le religioni dividono. L'ateismo unisce
Il sonno della ragione genera mostri (Goya)