Papa ai farmacisti: non vendete farmaci contro la vita

I farmacisti cattolici non possono rinunciare alle esigenze della loro coscienza in nome delle leggi del mercato e devono sempre rispettare la legge morale della Chiesa sul rispetto della vita umana, recita il messaggio che  Benedetto XVI ha inviato al Congresso mondiale dei farmacisti cattolici, in corso a Poznan, in Polonia.

Le parole del Papa sono state riferite ai congressisti dal responsabile vaticano del Pontificio consiglio per la salute, mons. Zygmunt Zimowski. E ricalcano il discorso pronunciato da Benedetto XVI ad un precedente congresso internazionale del 2007.  «Nella distribuzione delle medicine  il farmacista non può rinunciare alle esigenze della sua coscienza in nome delle leggi del mercato, nè in nome di compiacenti legislazioni. Il guadagno, legittimo e necessario, deve essere sempre subordinato al rispetto della legge morale e all'adesione al magistero della Chiesa». «Per il farmacista cattolico - spiega invece il messaggio inviato dal Papa - l'insegnamento della Chiesa sul rispetto della vita e della dignità della persona umana sin dal suo concepimento e fino ai suoi ultimi momenti, è di natura etica e morale. Non può essere sottoposto - ammonisce - alle variazioni di opinioni o applicato secondo opzioni fluttuanti».

«Non è possibile - avverte - anestetizzare le coscienze, ad esempio sugli effetti di molecole che hanno come fine quello di evitare l'annidamento di un embrione o di abbreviare la vita di una persona». «Il farmacista - conclude - deve invitare ciascuno a un sussulto di umanità, affinchè ogni essere sia tutelato dal suo concepimento fino alla sua morte naturale e i farmaci svolgano veramente il ruolo terapeutico».

13 settembre 2009

BY L'UNITA'

E se invece facessimo una cosa un pò più seria
Del tipo vuoi obbiettare , ok CAMBIA LAVORO

;-)

darktrue, 10/11/2009 16.10:

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E se invece facessimo una cosa un pò più seria
Del tipo vuoi obbiettare , ok CAMBIA LAVORO

;-)

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Quoto al 100%


omega

Infatti, caro Darktrue, perchè non cambiano mestiere?

Io sono favorevole all'obiezione di coscienza, ma che questa sia assoluta.

Non è concepibile essere - ad esempio - un militare ed opporre conteporaneamente il rifiuto a partecipare in un azione bellica.

Pertanto come i militari, i ginecologhi,gli infermieri, i farmacisti
devono essere "obbligati a partecipare", pena la loro radiazione.

Cosi la vedo io.

Sul perchè poi non cambino mestiere, non è difficile intuirlo.

Hai mai conosciuto uno di questi operatori della sanità indigente?

Babila.

Parole sante Babila. Parole sante.

E prova tu a tirarle fuori quando si parla dei ginecologi, vedrai gli strali che ti prendi...

L'ipocrisia non ha mai fine

Rainboy, 10/11/2009 23.12:

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Parole sante Babila. Parole sante.

E prova tu a tirarle fuori quando si parla dei ginecologi, vedrai gli strali che ti prendi...

L'ipocrisia non ha mai fine

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Rain, di la verità, tu farai il ginecologo vero ?

Vade retro!

«Nella distribuzione delle medicine il farmacista non può rinunciare alle esigenze della sua coscienza in nome delle leggi del mercato, nè in nome di compiacenti legislazioni. Il guadagno, legittimo e necessario, deve essere sempre subordinato al rispetto della legge morale e all'adesione al magistero della Chiesa».



E questo é un piccolissimissimo esempio ma... a pensarci bene é solo coerenza!

Massimo

Appunto, caro Max.

E poi i maroniti non erano, per caso, quelli che massacrarono donne e bambini a Sabra e Shatila, nel Libano?

Questi anzichè rimettere il debito alla povera donna sicuramente le fanno rimettere anche la vita!

Babila.