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Corte Europea di Giustizia: NO al crocifisso a Scuola!

Ultimo Aggiornamento: 10/11/2009 15:00
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03/11/2009 16:17
 
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"IL PAPELLO DELLA CORTE EUROPEA DI STRASBURGO: NO AL CROCIFISSO IN AULA!"






Pubblicato da: Repubblica.it il 3 novembre 2009
www.repubblica.it/2009/11/sezioni/scuola_e_universita/servizi/crocefissi-aule/crocefissi-aule/crocefissi-a...

STRASBURGO - La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dato ragione ad una cittadina italiana che nel 2002 aveva chiesto all'istituto frequentato dai figli di togliere il simbolo.

La presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche è "una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni".

E' quanto ha stabilito oggi la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo nella sentenza su un' istanza presentata da una cittadina italiana.

Ma il governo italiano annuncia il ricorso contro la decisione di Strasburgo.

In caso di accoglimento, il caso verrà ridiscusso nella Grande Camera.

Altrimenti la sentenza diventerà definitiva tra tre mesi.

Durissime le prime reazioni, soprattutto nel centrodestra tra i cattolici.

A partire dal ministro Gelmini che parla di tradizioni italiane offese.

La Cei attacca: "Decisione parziale e ideologica".

Risarcimento per la donna che ha denunciato.

Il caso era stato sollevato da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto all'istituto statale "Vittorino da Feltre" di Abano Terme, in provincia di Padova, frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocifissi dalle aule.

A nulla, in precedenza, erano valsi i suoi ricorsi davanti ai tribunali in Italia.

Ora i giudici di Strasburgo le hanno dato ragione, stabilendo inoltre che il governo italiano debba pagare alla donna un risarcimento di cinquemila euro per danni morali.

La sentenza è la prima in assoluto in materia di esposizione dei simboli religiosi nelle aule scolastiche.

La decisione della Corte europea.

I sette giudici della Corte europea hanno sentenziato che la presenza dei crocifissi nelle aule può facilmente essere interpretata dai ragazzi di ogni età come un evidente "segno religioso" e, dunque, potrebbe condizionarli.

E se questo condizionamento può essere di "incoraggiamento" per i bambini già cattolici, può invece "disturbare" quelli di altre religioni, in particolare se appartengono a "minoranze religiose" o gli atei.

Le reazioni.

In attesa che vengano depositate le motivazioni della sentenza, arriva la prima levata di scudi da parte del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini: "La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione".

Poi l'affondo a Strasburgo: "Nessuno, nemmeno qualche corte europea ideologizzata, riuscirà a cancellare la nostra identità".

Rincara la dose il ministro della Giustizia Angelino Alfano: "Sono sconcertato se i crocifissi offendono la sensibilità di qualcuno".

Sulla stessa linea il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli:

"La Corte europea ha calpestato i nostri diritti, la nostra cultura, la nostra storia, le nostre tradizioni e i nostri valori.

In ogni caso i crocifissi resteranno sulle pareti delle nostre scuole".

Duro anche il ministro per le Politiche agricole Luca Zaia: "Non posso che schierarmi con tutti coloro, credenti e non, religiosi e non, cristiani e non, che si sentono offesi da una sentenza astratta e fintamente democratica".

Per il leader dell' Udc Rocco Buttiglione si tratta di "una decisione aberrante da respingere con fermezza".

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno si dice "estererrefatto per una sentenza che considero folle".

E' critico il presidente della Camera Gianfranco Fini: "Mi auguro che la sentenza non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni, che è valore ben diverso dalla negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del Cristianesimo nella società e nella identità italiana".

Per il neosegretario del Pd Pier Luigi Bersani "un' antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno.

Penso che su questioni delicate come questa qualche volta il buonsenso finisce di essere vittima del diritto".

E' cauta la reazione del Vaticano: "Credo che ci voglia una riflessione, prima di commentare", ha detto padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede.

Bocciatura senza mezzi termini, invece, da parte della Conferenza episcopale italiana, che in una nota parla di "sopravvento di una visione parziale e ideologica" che "ignora o trascura il molteplice significato del crocifisso, considerato non solo simbolo religioso ma anche segno culturale".

Secondo la Cei "non si tiene conto del fatto che nell'esperienza italiana l'esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici è in linea con il riconoscimento dei principi del cattolicesimo come parte del patrimonio storico del popolo italiano, ribadito dal Concordato del 1984".

Esprime soddisfazione il presidente dell'Unione musulmani d'Italia Adel Smith, protagonista, qualche anno fa, di un episodio analogo a quello della donna finlandese:

"Una sentenza così era inevitabile, perché in uno Stato che si definisce laico non si possono opprimere tutte le altre religioni esibendo un simbolo di una determinata confessione".

I precedenti in Italia e Spagna.

L'ultimo round dell'annosa polemica sui crocifissi a scuola si era chiuso a febbraio, con una sentenza della Cassazione.

In quell'occasione la Corte aveva annullato una condanna per interruzione di pubblico ufficio nei confronti del giudice Luigi Tosti, che aveva rifiutato di celebrare udienze in un' aula dove era affisso un crocifisso.

La questione non coinvolge solo il nostro Paese.

Duri scontri tra Stato e vescovi sono avvenuti anche in Spagna nel novembre dello scorso anno, in seguito a una decisione di un giudice di Valladolid di far rimuovere tutti i simboli cattolici da una scuola.




[SM=j1609194]



[Modificato da Vito.Pucci 03/11/2009 16:34]
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03/11/2009 19:05
 
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RE

Hanno fatto benissimo!!! [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] In uno stato libero deve coesistere l'ateo con il cattolico e altre confessioni.
L'iconoclastia poi fa parte del cristianesimo apostolico primitivo.

omega [SM=x789054]



Il papocchio [SM=j1474747]

Il papello



[SM=x1936756] [SM=x1936756] [SM=x1936756]



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03/11/2009 19:07
 
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Re:

Ed invece io plaudo alla sentenza della Corte.

Perchè il crocefisso nelle scuole pubblice e non solo, al di là del terribile strumento di morte, rappresenta il potere cattolico pervasivo ed invasivo nella nostra vita.

Non è una semplice icona del ricordo di una terribile ingiustizia patita - sempre se accaduta e comunque non riguarda solo il Cristo, ma anche migliaia di schiavi- Spartaco in primis- uccisi in tal modo -ma un simbolo di appartenenza ad una certa identità religiosa, non cristiana ma cattolica e soprattutto politica.

Simbolo palesemente politico - come la falce ed il martello, la croce uncinata tanto per citarne qualcuno - fu introdotto forzatamente nelle scuole e nei tribunali pubblici nel 1923 dall'ex-anticlericale Mussolini per meri motivi di convenienza.

Io personalmente posseggo un bellissimo crocefisso ligneo del settecento che ben mi guarderei di vendere: è un ricordo che la famiglia di mio padre possiede da anni e che ha scandito nel bene e nel male la vita di molte generazioni.

Ma appunto è un oggetto privato, di appartenenza, che mai sognerei di imporre a chicchessia.

Per cui rimangano i crocefissi nei luoghi di culto o privati e non vengano invece imposti ed in un modo più o meno surrettizio a chi questo simbolo abborre o non interessa.

Babila.

[Modificato da Babila il grande 03/11/2009 19:08]



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03/11/2009 20:10
 
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In un paese di liberi cittadini, con parità di diritti, è solo ovvio e logico che non prevalga su tutti la forza ed il potere di un solo indirizzo religioso.
Sarebbe anche ora che i cittadini credenti vengano tutelati dalla discriminazione e dall'emarginazione delle confessioni di appartenenza.

Pyccolo
[Modificato da pyccolo 03/11/2009 20:11]
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04/11/2009 11:43
 
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"CROCE-VIA: CHI PAGA REALMENTE IL COSTO DEI CROCIFISSI NEI LUOGHI PUBBLICI?"

La "NOTIZIA", oltre che moltissimi blog più o meno specializzati, impazza su tutti i Giornali in edicola questa mattina: dobbiamo riconoscere, però, che la posizione più lungimirante, equilibrata e -perciò- soddisfacente per tutti è quella che è stata magistralmente riassunta da Babila, con il positivo ausilio di Norberto e Pyccolo.

Condivido pienamente i loro rispettivi pensieri perché garantiscono pienamente la Libertà dei Cattolici (e, in generale, di tutti i Credenti) e di tutti i non Cattolici, ivi inclusi -unitamente a tutti i Credenti non Cattolici- tutti i non Credenti.

Il posto appropriato dei Crocifissi non è nelle Scuole, negli ospedali, nelle Carceri o in altri Uffici Pubblici, bensì nelle Chiese Cattoliche e nelle private abitazioni o uffici del Cattolici.

Pertanto, sbaglia sia il "compagno" Gianfranco FINI sia il "camerata" Pierluigi BERSANI allorquando affermano concordemente che la Sentenza emessa ieri dalla Corte Europea di Strasburgo, anziché difendere i diritti umani fondamentali di tutti (quindi anche dei non Cattolici) è in realtà frutto di un "LAICISMO ILLIBERALE" (titolo ad effetto del Quotidiano Il Secolo di questa mattina.

Concretamente, propongo che, a mezzo di Babila IL GRANDE e dei suoi rappresentanti più illuminati, APOCALISSE LAICA si faccia portavoce della equilibrata posizione di cui ai commenti che precedono perché, diversamente, i contrapposti estremismi Cattolicisti e Axteisti continueranno a nuocere ingiustamente gli interessi di tutti gli onesti Cittadini italiani e stranieri residenti in Italia.




Come perspicacemente illustrato al punto 4 della sagace vignetta qui appena riproposta, il vero "dramma" è rappresentato dal "CHI PAGA REALMENTE IL COSTO DEI CROCIFISSI NEI LUOGHI PUBBLICI?".

Realmente, la questione sollevata dalla Corte di Strasburgo è una "QUESTIONE DI CIVILTA'" di massima importanza, e rappresenta solo la punta di un iceberg di proporzioni spropositate destinato ad esplodere irrimediabilmente nel prossimo futuro!.

Buone considerazioni, e buon proseguimento di giornata ... a tutti!.

Vito Pucci



[Modificato da Vito.Pucci 04/11/2009 11:47]
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04/11/2009 19:19
 
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La scuola pubblica è e deve restare un terreno neutrale
considerando i diritti di tutti gli scolari di diverse etnie.

E poi..nei vari articoli leggere la Gelmini che parla di tradizione a me fa un pò ridere, come fosse folklore.







Nounou
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04/11/2009 20:51
 
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Re:
@nounou@, 04/11/2009 19.19:

La scuola pubblica è e deve restare un terreno neutrale
considerando i diritti di tutti gli scolari di diverse etnie.

E poi..nei vari articoli leggere la Gelmini che parla di tradizione a me fa un pò ridere, come fosse folklore.




Hai proprio ragione.

Questa è la dimostrazione della confusione che regna nella testa della gente. La religione è diventata tradizioni e poi radici culturali e alla fine sono rimasti solo i simboli perchè di quel crocifisso, in realtà, non gliene frega niente a nessuno, è solo un feticcio.

A giudicare dal comportamento delle persone al cospetto di quel simbolo, che dovrebbe ricordargli una certa etica, direi che davvero dovrebbero farlo sparire, ma dalla vergogna.

Ciao
Kelly



La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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04/11/2009 21:03
 
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RE


Kelly, ma che dici????? [SM=x789055]

C'era anche nell'ufficio di Marrazzo!!!!! [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052]

omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]





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05/11/2009 22:22
 
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Don Antonelli:
Il posto della croce è solo la coscienza di chi crede

di don Aldo Antonelli

Non nelle aule del tribunale, là dove spesso vengono condannati gli innocenti ed assolti i delinquenti; né sulle vette dei monti e delle colline, deturpate dalla bulimia vorace di impresari senza scrupoli e amministratori conniventi; e nemmeno nelle aule scolastiche, là dove spesso si ricicla una cultura intrisa di violenza e di soprusi. No!

L’unico luogo in cui degnamente può stare una croce è un non luogo: è la coscienza del credente, là dove nascono e maturano quei comportamenti che fanno del cristiano, questo sì, il vero segno della di Lui presenza.

Lamentiamo e protestiamo contro quello che nei secoli è stato un vero e proprio trasloco abusivo da una testimonianza esistenziale interiore ad una invadenza superficiale esteriore.

Una croce ridotta a simbolo culturale costituisce, per la sensibilità del credente, una profanazione, uno svuotamento; mentre per molti politici ed altrettanti ecclesiastici diventa moneta di scambio per il consolidamento del loro potere.

Simbolo equivoco è diventata questa croce trasformata in spada, che invece di unire divide e che invece di proporsi si impone.

(4 novembre 2009)

Fonte: Micromega.net

omega [SM=x789055]




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06/11/2009 06:13
 
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"CROCE-VIA ... DI DARIO FO ... E BABILA IL GRANDE"


Postato da: Babila il Grande il 6/11/2009 1.50
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8903284&#idm...

... A me sembra che la difesa - per altro assurda ed ingiustificabile sul piano giuridico - del simbolo appeso nei luoghi pubblici mascheri da parte della Chiesa Cattolica altri interessi economicamenti rilevanti.

La Chiesa cattolica, cioè, si indigna sulla sentenza per spostare eventuali battages mediatici dalle regalie che lo stato italiano - con le nostre tasse - fa affluire al vaticano attraverso l'8 x mille e non solo.

1 Miliardo di euro che vanno a rimpinguare le già ricche finanze papali e depauperare il popolo italiano.

In un momento, poi, di grave crisi economica.


Che siano così furbi i nostri corvacci?


Caro amico Babila, carissimi amici tutti,

Anche se in separata sede, vedo che hai colto positivamente il mio esplicito invito pubblicato qui sopra l' altro ieri mattina.

Concordo perfettamente con la tua analisi economica, politica e finanziaria e, modestamente, considerando l' aria perfida che tira un po' dappertutto, ritengo che l' esagerata reazione della "CASTA OBNUBILATA" dei nostri governanti/corvacci, ritengo di essere facile profeta nel preannunciare un ritorno di fiamma di tutta la contesa, più volte evocata, della "TRUFFA COLOSSALE DELL' OTTO PER MILLE" nel nome ... del Crocifisso!.

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6115900&p=1

POST SCRIPTUM: L' esplicito riferimento al "Fatto quotidiano" della truffa colossale appena indicata è stato fatto anche nel magistrale intervento di ieri del nostro comune amico Marco TRAVAGLIO, integralmente pubblicato qui:

"MA IO DIFENDO QUELLA CROCE" di Marco Travaglio
antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&...

Chi vivrà, vedrà! Buona giornata a tutti!

Vito Pucci





[Modificato da Vito.Pucci 06/11/2009 06:47]
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