E’ quasi sempre difficile parlare di politica in Italia; per lo meno discuterne in termini di sobrietà e ponderatezza.
La dicotomia Guelfi – Ghibellini, comunisti – fascisti, destra - sinistra non trova eguali in altre parti del mondo.
L’Italia è ancora un Paese tribale, mai affrancato dal desiderio di un capo-villaggio che comandi e guidi nel suo microcosmo più o meno allargato – ma sempre circoscritto tra i propri limiti provinciali.
Non si spiega diversamente la riuscita in politica di un ragazzo che, in altre nazioni, verrebbe relegato, al massimo, al ruolo di usciere di corridoio.
In questo l’Italia è veramente un Paese dalle grandi opportunità.
Si veda dunque il figlio di Bossi. Ottimo studente (3 volte ripetente l’esame di stato- Ah già, professori comunisti!), fine politico svezzato nella più bassa delle gavette e nel sacrificio assoluto (a 19 anni collaboratore di un eurodeputato per pochi spiccioli, 3000 euro mensili), grande esperto di computer e creatore di video games (affonda il clandestino) ed infine candidato alle regionali lombarde, eletto consigliere a furor di popolo.
Con la possibilità così di rimpinguare il misero compenso finora percepito e raggiungere – chiamiamola così – la normalità economica della maggioranza degli italiani, soprattutto quelli della sua età (21 anni).
Eppure la Lega plaude alla promozione sociale attraverso il merito, la capacità; lavora per le pari opportunità e contro le scorciatoie.
Ed infatti la Lega stravince, si afferma nel nord a suon di slogan contro i privilegi di Roma ladrona, dimenticando invece i propri, macroscopici nella loro stridente evidenza.
Ma già, chi scrive queste cose milita nel partito dell’odio, dell’invidia; insomma è un comunista. Un lurido comunista.
Babila.
[Modificato da Babila il grande 31/03/2010 14:17]