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La pedofilia si perdona, l’aborto no. Parola della Chiesa

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2010 22:34
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Monaca
05/04/2010 20:11
 
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Monsignor Gianfranco Girotti è il reggente della Penitenzieria Apostolica, l’organo che da secoli, secondo i dettami del Vaticano, “elargisce grazie, assoluzioni, dispense, commutazioni, sanzioni e condonazioni. E, inoltre, esamina e risolve i casi di coscienza che le vengono proposti”.

In questi giorni difficili per la Chiesa di Roma, pesantemente coinvolta in casi di pedofilia spesso coperti dalla curia stessa, la Penitenzieria ha riunito circa 600 sacerdoti per tenere un “corso di aggiornamento” a proposito delle confessioni e delle penitenze; impossibile, quindi, non parlare anche dei recenti casi che stanno minando alle basi la credibilità della Chiesa.

“I peccati sono sempre gli stessi, – ha spiegato monsignor Girotti in un’intervista concessa a “Il Messaggero” – semmai possiamo parlare di nuove forme di peccato. Aspetti che prima non esistevano e che ora fanno parte della coscienza collettiva. [...] Un penitente che si è macchiato di un delitto simile (pedofilia, ndr), se è pentito sinceramente, lo si assolve. E’ chiaro che dinnanzi a casi di persone consacrate soggette a disordini morali costanti e gravi (sottolineo, costanti e gravi) il confessore dopo aver, senza successo messo in atto tutti i tentativi per ottenere l’assoluzione consiglierà di abbandonare la vita ecclesiastica“.

Parole illuminanti e assolutamente credibili, se rilette alla luce dei particolari emersi a proposito dell’atteggiamento dei piani alti delle gerarchie ecclesiastiche nei confronti dei prelati responsabili di abusi e violenze su minori; per Girotti, infatti, non esiste neppure la remota possibilità che un uomo di Chiesa si senta in dovere di denunciare un “collega” pedofilo alle autorità giudiziarie dello Stato.
“Il confessore non solo non può imporgli l’autodenuncia, ma non può nemmeno recarsi da un magistrato per denunciarlo. Romperebbe il sigillo sacramentale. Una cosa gravissima. Se lo facesse il confessore incorrerebbe nella scomunica ipso facto, immediata”.

Ma se un qualsiasi prelato può assolvere un fedele o un uomo di Chiesa responsabile di violenze su minori indifesi, lo stesso non può fare con una donna che ha abortito, a meno che non riceva “una dispensa speciale” dal vescovo.
“L’aborto viene considerato un peccato riservato, – spiega ancora Girotti – diciamo speciale. Nel caso specifico è chiaro che la Chiesa vuole tutelare al massimo la vita della persona più debole, più fragile, e cosa c’è di più inerme di una vita che è in divenire e non è ancora nata?”.
Forse, più fragile di un embrione, c’è la vita di un bimbo indifeso, una vita turbata e violentata per sempre dall’agire di uomini che liberano così le loro frustrazioni, ricevendo poi l’assoluzione della Chiesa.

Il
pensiero della Chiesa è ormai chiaro: la pedofilia si perdona, l’aborto no. La Repubblica democratica italiana pensa l’opposto, l’aborto è un diritto, entro determinati limiti, della donna; la pedofilia è un abominio contro vite indifese.
Le problematiche che ne conseguono sono enormi, soprattutto per un Paese da sempre succube del pensiero Vaticano; e, per uscirne, servirebbe una lucida riflessione, non certo l’invio contro i magistrati che indagano di ispettori ministeriali che tanto somigliano a pattuglie di una resuscitata Santa Inquisizione.

Mattia Nesti
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i bambini abusati non sono deboli? fragili? una donna che abortisce non può pentirsi??

LA PEDOFILIA NON VA PERDONATA!!MAI!








Nounou
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Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


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Antipapa
05/04/2010 20:43
 
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la pedofilia si perdona,



Certo.
I contribuenti non diminuiscono.


l’aborto no.



Certo.
I contribuenti diminuiscono.


Massimo [SM=x789055]




Le religioni? Un'abbagliante strada a senso unico. (Max Cava)

" Permettetemi di emettere e gestire la moneta di una nazione,
e non mi importerà di chi ne fa le leggi" (Mayer Anselm Rothschild)


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06/04/2010 01:02
 
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Re:
@nounou@, 05/04/2010 20.11:




i bambini abusati non sono deboli? fragili? una donna che abortisce non può pentirsi??

LA PEDOFILIA NON VA PERDONATA!!MAI!





Ma non era un dogma l'autonomia e la potestà assolutiva dei sacerdoti?

Addirittura la dispensa speciale.

Allora non tutti i peccati, anche se pentiti, hanno pari dignità!

Ha ragione Max.

I preti pedofili servono all'economia del mercato cattolico, lavorando e pascendo il numeroso gregge più o meno intonso.

Le donne che abortiscono servono meno.
Quindi la scelta è obbligata.

Come dicono i nostri comuni parenti d'oltralpe "noblesse oblige".

Babila.

[Modificato da Babila il grande 06/04/2010 01:02]



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06/04/2010 07:45
 
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Re:
Max Cava, 05/04/2010 20.43:


la pedofilia si perdona,



Certo.
I contribuenti non diminuiscono.


l’aborto no.



Certo.
I contribuenti diminuiscono.


Massimo [SM=x789055]




Perche non farli morire tutti con l'aborto , ci toglieremo il pensiero della pedofilia

articolo del giornalista e scrittore Rino Camilleri davvero illuminante.
Da leggere!

Sulla rassegna «I segni dei tempi» ho trovato questo articolo di Olavo de Carvalho, uscito su «O Globo» il 27 aprile 2002 e tradotto. Merita riportarlo quasi integralmente.
«In Grecia e nell’Impero Romano l’uso di minori per la gratificazione sessuale degli adulti era una pratica tollerata e persino apprezzata.
In Cina, i bambini castrati erano venduti a ricchi pedofili e questo è stato un commercio legittimo per millenni.
Nel mondo islamico, la morale rigida che regola i rapporti tra uomini e donne sono spesso compensati dalla tolleranza circa la pedofilia omosessuale. In alcuni Paesi si è protratta almeno fino all’inizio del XX secolo, rendendo l’Algeria, per esempio, un giardino di delizie per i viaggiatori depravati (leggere le memorie di André Gide, Si le grain ne meurt).

In tutti quei luoghi dove la pratica della pedofilia decadde, fu per l’influenza del cristianesimo – e praticamente solo per essa – che ha liberato i bambini da quel terribile giogo. Ma che ha pagato un pedaggio. È stata come una corrente sotterranea di odio e di risentimento che ha attraversato due millenni di storia, aspettando il momento della vendetta. Quel momento è arrivato.
Il movimento di induzione alla pedofilia inizia con Sigmund Freud quando crea una versione caricaturale erotizzata dei primi anni di vita, una storia assorbita facilmente dalla cultura del secolo. Da allora la vita familiare, nell’immaginario occidentale, è sempre più stata vista come una pentola a pressione di desideri repressi. (…) Il potenziale politico esplosivo di questa idea è immediatamente utilizzato da Wilhelm Reich, psichiatra comunista che organizza in Germania un movimento per “liberazione sessuale dei giovani”, poi trasferito negli Stati Uniti, dove arriva a costituire, probabilmente, l’idea guida principale per la rivolta degli studenti negli anni ‘60. Nel frattempo, il Rapporto Kinsey, che ora sappiamo essere stato una frode in piena regola, distrugge l’immagine di rispettabilità dei genitori, presentandoli alle nuove generazioni come ipocriti malati o come occulti libertini sessuali.

L’arrivo della pillola e dei preservativi, che i governi stanno cominciando a distribuire allegramente nelle scuole, suona come il tocco di liberazione generale dell’erotismo dei bambini e degli adolescenti. Da allora l’erotizzazione dell’infanzia e dell’adolescenza si propaga dai circoli accademici e letterari alla cultura delle classi medie e basse attraverso innumerevoli film, spettacoli televisivi, “gruppi di incontro”, corsi sulla pianificazione familiare, annunci e tutto il resto. L’educazione sessuale nelle scuole diventa un incentivo diretto ai bambini e ai giovani a praticare ciò che vedono nei film e in televisione. Ma fin qui la legittimazione della pedofilia è solo insinuata, nascosta, in mezzo a rivendicazioni che la includono come conseguenza implicita. (…)
Uno degli autori del Rapporto Kinsey, Wardell Pomeroy, pontifica che l’incesto “spesso può essere utile”.
Con il pretesto della lotta contro la discriminazione, i rappresentanti del movimento gay sono autorizzati a insegnare nelle scuole elementari i benefici della pratica omosessuale. Chiunque vi si opponga è stigmatizzato, perseguitato, licenziato. (…) È impensabile che una rivoluzione mentale tanto ampia, che si è diffusa in tutta la società, miracolosamente non influenzi una parte speciale del pubblico: i sacerdoti e seminaristi. Nel loro caso si è sommato alla pressione esterna uno stimolo speciale, ben calcolato per agire dall’interno. In un libro recente, Goodbye, Good Men, il corrispondente americano Michael S. Rose mostra che da tre decenni organizzazioni gay statunitensi stanno infiltrando loro membri nei dipartimenti di psicologia dei seminari per ostacolare l’ingresso dei candidati vocazionalmente forti e motivati per forzare l’ingresso massivo di omosessuali nel clero. (…) Molestati e sabotati, confusi e indotti, è inevitabile che prima o poi, molti sacerdoti e seminaristi finiscano per cedere al generale degrado nei confronti di bambini e adolescenti. E quando ciò accade, tutti gli esponenti della cultura moderna “liberata”, l’intero establishment “progressista”, tutti i media “avanzati”, in breve, tutte le forze che per cento anni sono andati spogliando i bambini dell’aura protettiva del cristianesimo per consegnarli alla cupidigia degli adulti cattivi, improvvisamente si rallegrano, perché hanno trovato un innocente sul quale scaricare la loro colpa.
Cento anni di cultura pedofila, all’improvviso, sono assolti, puliti, riscattati davanti all’Onnipotente: l’unico colpevole di tutto è … il celibato sacerdotale!
Il cristianesimo deve pagare adesso per tutto il male che ha impedito loro di fare. (…) Mai la teoria di René Girard sulla persecuzione del capro espiatorio come soluzione per il ripristino delle unità illusoria di una collettività in crisi, ha trovato una conferma così evidente, così ovvia, così universale e allo stesso tempo. (…)»



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà

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Padre Guardiano
06/04/2010 12:00
 
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RE


Un articolo veramente illuminante!!!!!

Se gli dai fuoco!!!!

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06/04/2010 18:41
 
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Re: Konnery


Il cristianesimo deve pagare adesso per tutto il male che ha impedito loro di fare. (…) Mai la teoria di René Girard sulla persecuzione del capro espiatorio come soluzione per il ripristino delle unità illusoria di una collettività in crisi, ha trovato una conferma così evidente, così ovvia, così universale e allo stesso tempo. (…)»


Konnery, visto che sei così bravo ad argomentare riportando le idee altrui, mi spieghi quanto evidenziato in corsivo?

La teoria di Girard, l'unità illusoria, l'evidente conferma universale, il capro espiatorio sono concetti particolarmente difficili per la mia intelligenza.

Te ne sono grato.

Babila.




06/04/2010 20:31
 
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E' un articolo veramente illuminante quello postato da fratello Jonjon.
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06/04/2010 21:54
 
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Re:
83pico@live.it, 06/04/2010 20.31:

E' un articolo veramente illuminante quello postato da fratello Jonjon.




I criminali assassini cattolici di poche centinaia di anni fa, dei quali tu condividi le stesse ide (uno che condivide il nazismo è nazista), amavano illuminare la notte coi roghi sui quali mettevano vecchie, donne, bambini... Bello che ogni tanto l'erede delle idee criminali e assassine del medioevo si compiaccia di ricordare le pire.

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06/04/2010 21:58
 
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Credo che se qui venisse un nazista a informarci sulla produzione di nuovi e più efficienti forni crematori, dovremmo per estensione del concetto dargli ospitalità.

La sola differenza fra i nazisti e i religiosi del periodo della santa inquisizione è solo di collocazione temporale.


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[Modificato da Blumare369 06/04/2010 21:59]



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07/04/2010 10:31
 
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Re:
Blumare369, 06/04/2010 21.58:

Credo che se qui venisse un nazista a informarci sulla produzione di nuovi e più efficienti forni crematori, dovremmo per estensione del concetto dargli ospitalità.

La sola differenza fra i nazisti e i religiosi del periodo della santa inquisizione è solo di collocazione temporale.


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Secondo me è tutto falso. Getti fango su santi uomini solo per odio personale, ma la verità è diversa. Nel medioevo l'unica tortura ecclesiastica era quella della corda: si sollevava il colpevole con una corda e poi lo si faceva cadere a terra per tre volte. Una tortura dolce in confronto a quelle dell'inquisizione statale.

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