Aborto, salta il confronto Ferrara-Pannella

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kelly70
00sabato 16 febbraio 2008 23:53

Si è risolto in 20 minuti di «show» pannelliano l’annunciato faccia a faccia tra il leader radicale e Giuliano Ferrara a Unomattina. Grida e improperi di Marco Pannella contro l’inventore della lista «Pro-life», reo di aver chiesto di sostituire al confronto due finestre, una per sè e una per il leader radicale, nelle quale ognuno potesse sostenere le proprie posizioni senza alcun contraddittorio.
Pannella, come prevedibile, non ha acconsentito, esprimendo in diretta televisiva tutto il suo «sconcerto» per l’atteggiamento di Ferrara e degli stessi autori della trasmissione che del cambiamento di programma, ovvero della mancanza di un faccia a faccia, lo hanno avvisato solo all’ultimo momento […]

Ferrara giustifica la sua posizione: non «sottoporrò alla futilità delle opinioni a confronto» in tv il tema dell’aborto, nè con Pannella nè con altri. «Caro Pannella - dice il direttore de Il Foglio in una nota - questa mattina hai fatto una tremenda scenataccia in tv, a Raiuno, perchè non ho accettato di discutere con te di aborto. […] Hai dato scandalo perchè pensavi che io rifiutassi di parlare con te della questione decisiva che ci divide aspramente. Ma non è così, e te lo spiego. Io non discuterò della vita umana, come se fosse un’opinione, con alcun candidato in tv. La tv è antiveritativa. Un bel mezzo per comunicare, rispettabile e fatto da persone rispettabili, tra cui io stesso fino a ieri. Ma sul ponte di Messina o sull’Ici valgono le opinioni, sulla vita umana e l’amore vale la solitaria e pubblica ricerca della verità».

«Senza fanatismo - dice ancora Ferrara -, io penso di averla trovata, la verità sulla vita umana, e credo che sia giusto non esporla alla futilità delle opinioni a confronto. Se le norme non mi consentiranno di esporre, in par condicio con altri candidati, le mie idee sulla strage eugenetica in corso nel mondo, pazienza. Entrerò in clandestinità mediatica. I cittadini hanno il diritto di essere informati sulle idee di chi si candida alle elezioni, ma anche i cittadini hanno un’anima razionale. E le anime razionali possono comunicare tra di loro, liberalmente, anche fuori dalla televisione, se necessario. In qualunque momento sono disposto a discutere con te in un teatro di aborto. A Milano, per esempio. La settimana prossima, se lo vuoi. […]».

Intanto sulla questione aborto interviene anche il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini. Secondo cui la legge 194 «non va modificata, perchè rappresenta il massimo punto di equilibrio e compromesso possibile», tuttavia «va applicata in tutte le sue parti». L’esponente centrista assume dunque una posizione di cautela.

Tuttavia, ha detto Casini, «contesto l’idea di Berlusconi e di Veltroni di lasciare fuori dalla campagna elettorale i temi eticamente sensibili, ma posso capire che poiché all’interno dei loro partiti ci sono posizioni sono molto diverse non faccia comodo parlarne. Io credo però che dei temi eticamente sensibili bisogna parlare». Lo stesso Giuliano Ferrara, che pure è in prima linea contro l’aborto, ritiene che l’attuale normativa non vada cancellata: «La 194 non va toccata - dice -. Il problema è che le donne ieri hanno detto che l’aborto è un diritto. L’aborto va combattuto, non obbligando le donne a partorire e non punendo legalmente una donna perchè ha abortito, ma dal momento che c’è una scelta da fare bisogna scegliere per la vita».

Intanto la sinistra tiene alta l’attenzione sulla vicenda. In particolare Rifondazione, che oggi dedica alla legge 194 la prima pagina del suo quotidiano Liberazione, dove campeggia il titolo a caratteri cubitali «Siamo tutte assassine» […] Diametralmente opposta la prima pagina del Foglio che sulla vicenda del capoluogo campano titola, sempre in prima pagina, «Napoli, ucciso bimbo perché malato».

Nel frattempo, dopo le manifestazioni promosse nella giornata di giovedì, un nuovo presidio in difesa della legge 194 e della privacy delle donne è stato organizzato venerdì mattina davanti all’ingresso del policlinico universitario di Napoli, struttura al centro della vicenda delle indagini di polizia e procura su un aborto. «Diamo forza alla protesta per evitare che si torni al clima del ‘78 quando l’obiezione di coscienza veniva usata per coprire interessi di lobby private e di presunte posizioni politiche giocate sulla pelle delle donne», si legge nel volantino distribuito ai passanti.

Fonte: Corriere

www.corriere.it/politica/08_febbraio_15/aborto_salta_confronto_ferrara_pannella_76da1dba-dbae-11dc-ad63-0003ba99c6...
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