Berlusconi: «La Chiesa ricordi cosa ho fatto per lei»

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ReteLibera
00sabato 22 dicembre 2012 11:16

Berlusconi:

«La Chiesa ricordi cosa ho fatto per lei»


L'ex premier cerca l'appoggio delle gerarchie ecclesiastiche in virtù del suo passato sostegno. E non ha torto: i suoi governi non hanno certo lesinato sulle elargizioni. Anzi.

Cecilia M. Calamani
venerdì 21 dicembre 2012 09:11



«La Chiesa è ancora presente nella sua influenza e auspico che si ricordi tutto ciò che abbiamo fatto per la Chiesa cattolica e spero che abbia chiara la visione di ciò che farebbe la sinistra se andasse al governo». Con queste parole pronunciate ieri a Radio Anch'io, Silvio Berlusconi ha chiesto esplicitamente alle gerarchie ecclesiastiche di tornare sui propri passi e appoggiare la sua candidatura a presidente del Consiglio nella imminente tornata elettorale. Le simpatie di Oltretevere vanno, in questo momento, alle forze centriste che si stanno stringendo intorno alla figura di Mario Monti, colui al quale Berlusconi ha ceduto il posto più o meno un anno fa per «amore del Paese».

Di primo acchito sembra l'odioso ricatto del "dopo tutto quello che ho fatto per te!" rivolto a chi, ricevuto un favore, gira le spalle al suo benefattore. La generosità, se è davvero tale, non ha fini e non dovrebbe essere usata come arma. Ma qui non si tratta di filantropia, bensì di un patto politico ed elettorale con il Vaticano che avrebbe dovuto essere onorato. Anche ora.

Insomma, Berlusconi non ha tutti i torti. Quale governo della storia della Repubblica ha coccolato, agevolato e finanziato la Chiesa e le sue declinazioni spirituali e terrene se non quelli delle quattro legislature che lo hanno visto presidente del Consiglio?

Vediamo i principali "meriti" dei suoi governi sui temi cari alle gerarchie ecclesiastiche.



Fecondazione assistita
. Approvazione della legge 40 del 2004 che ha recepito gli orientamenti della Chiesa (no alla fecondazione eterologa, no al congelamento di embrioni, no alla diagnosi preimpianto). Se poi la Consulta e i tribunali l'hanno demolita pezzo a pezzo non è certo colpa dell'ex premier né dei suoi fidi scudieri.


Capacità giuridica del concepito.
 Nel 2009 il ministro della Salute Sacconi ha presentato un disegno di legge per l'equiparazione giuridica tra embrione ed essere umano. Senza attaccare frontalmente la legge 194 sull'interruzione di gravidanza, la proposta, se approvata, avrebbe trasformato l'aborto in omicidio. Ma si è persa nei rivoli parlamentari. 

Insegnamento della religione cattolica. Il 70 per cento degli insegnanti di religione, precari scelti dalla Curia ma pagati dallo Stato, sono diventati docenti di ruolo grazie al concorso sanatoria promosso dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti nel 2004. 

Scuole paritarie. I governi guidati da Berlusconi hanno battuto fino alla nausea il tasto della "libertà di scelta educativa" per far fronte alle continue richieste di stralcio dei finanziamenti pubblici alla scuola paritaria (cattolica) e per fornirne ancora di più con la scusa del risparmio per lo Stato. Mariastella Gelmini, che ha seguito Letizia Moratti al ministero dell'Istruzione, aveva anche annunciato un disegno di legge sulla parità scolastica per far capire agli italiani, anche a più duri di comprendonio, che scuola statale e paritaria sono entrambe "scuola pubblica". E devono essere economicamente equiparate.

Testamento biologico. All'indomani della morte di Eluana Englaro (2009), "assassinata" (secondo le gerarchie ecclesiastiche) quando poteva addirittura "diventare madre" (secondo l'ex premier), il governo ha messo ai voti in fretta e furia una proposta di legge contro l'autodeterminazione della persona che, a causa di maggiori urgenze, ancora giace in parlamento in attesa dell'ultima approvazione parlamentare. 

Aborto e contraccezione di emergenza. Tramite il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, gli iter di approvazione dell'immissione nel Servizio sanitario nazionale della pillola abortiva Ru486 (2010) e di commercializzazione della pillola dei cinque giorni dopo (2011) sono stati non solo lenti e farraginosi provocando un annoso ritardo dell'Italia (e della salute delle donne) rispetto agli altri stati europei, ma hanno prodotto paletti e divieti unici tra i paesi che le hanno adottate. Per la Ru486: ricovero di tre giorni a discrezione delle Regioni. Per la pillola dei cinque giorni dopo: esame ematico di gravidanza negativo per accedere alla prescrizione. Una corsa contro il tempo che ne inibisce, nei fatti, l'efficacia.

Crocifissi nelle scuole. Il governo Berlusconi ha intrapreso con successo una vera e propria crociata contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo sul divieto di esposizione dei crocifissi nelle aule scolastiche. Le "radici cristiane" dell'Italia hanno vinto sulla neutralità dello Stato rispetto a ogni confessione religiosa (2011).

Imu per la Chiesa. All'indomani del Rubygate (2011), il governo ha stralciato in fretta e furia la proposta di far pagare alla Chiesa l'Imu per i suoi locali a uso commerciale. Per l'impellente necessità di cristiano perdono dei suoi scandali di letto, il presidente del Consiglio si è messo contro al ministro dell'Economia del suo stesso governo, Giulio Tremonti.

Grandi eventi. Finanziamento statale per eventi a carattere religioso (tra gli altri: visite pastorali di Benedetto XVI, Anno giubilare paolino, esposizione di san Pio da Pietrelcina, Congresso eucaristico nazionale). Per amor di cronaca, bisogna dire che governi di colore diverso non si sono comportati molto diversamente. 

Si potrebbe continuare con favori e regalie e persino con imbarazzanti "fuori agenda" su temi all'attenzione internazionale (uno tra tutti le coppie di fatto, omosessuali incluse), ma l'elenco basta da solo a dimostrare che Berlusconi ha ragione. Ha servito meglio di ogni altro le esigenze morali ed economiche della Chiesa cattolica e ora viene scaricato freddamente.

L'ex premier si aspettava dai vescovi, come ricompensa per la sua solerte attenzione, una nuova contestualizzazione che invece non è arrivata. Il centro moderato è più attendibile, più pacato, più profondamente cattolico. E in quanto a elargizioni pecuniarie ed etiche non sarà certo da meno del Pdl. Ma eviterà agli stati maggiori della Chiesa di perdere la faccia e la reputazione (e magari anche i fedeli) nell'appoggiare un uomo divenuto impresentabile in Italia e all'estero.

Che Berlusconi se ne faccia una ragione: i cattolici dei "valori non negoziabili" guardano ormai altrove. 




Cecilia M. Calamani




=omegabible=
00sabato 22 dicembre 2012 12:35
Non fa una grinza!!!!!

Una cosa vergognosa!!!! [SM=x789071] [SM=g3102182]

Agabo
00lunedì 24 dicembre 2012 14:22
Il babbeo dovrebbe sapere almeno due cose, se non fosse così "fatto".

1. Che anche gli avversari e i cittadini sanno che i suoi favori alla chiesa sono stati fatti anche a loro spese.

2. Che tutti, anche la chiesa, puntanto sui cavalli vincenti e non sugli asini da soma ... lui non è un cavallo vincente e la chiesa è nota per la sua innata ingratitudine.
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