Il Comitato di bioetica: “Rianimare il feto vitale”
Il vicepresidente Lorenzo D’Avack conferma che il Comitato ha approvato, “in seduta plenaria e a larga maggioranza”, la posizione secondo cui il feto venuto alla luce va sempre rianimato, anche senza il consenso dei genitori e indipendemente dal periodo di gestazione.
La notizia è tratta dall’ANSA e da Avvenire.
Cure e rianimazione per il feto nato fortemente prematuro e che presenta segni di vitalità, anche se i genitori dicono ‘no’. Il tema spinoso delle cure ai nati molto pre-termine - anche alla luce dei recenti casi di feti sopravvissuti ad aborti - si arricchisce di una presa di posizione ufficiale: quella del Comitato nazionale di bioetica (Cnb), che ha approvato a larga maggioranza un parere in cui si afferma, appunto, che l’età gestazionale del feto al momento della nascita, ai fini della rianimazione, non è determinante. Così come non è vincolante il parere dei genitori. Un documento che, nonostante approvato dalla maggioranza, ha comunque determinato una spaccatura all’interno del Cnb, con alcuni membri, tra i quali il ginecologo Carlo Flamigni, che si sono dichiarati in dissenso.
[…] Totale dissenso arriva da Carlo Flamigni, ginecologo e membro del Cnb [nonché presidente onorario UAAR, NDR], che sottolinea di aver espresso un voto contrario, annunciando che presenterà un parere di dissenso: “In situazioni di questo tipo - afferma - il parere dei genitori nella decisione di procedere alla rianimazione del feto nato fortemente prematuro, e che potrebbe avere gravi danni o deficit, deve essere vincolante”. Il punto vero, conclude Flamigni, è che “una vita senza alcuna qualità o speranza, a mio parere, non merita di essere vissuta”.
Lancio ANSA
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