Dittatura terapeutica

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kelly70
00giovedì 16 settembre 2010 00:11
Metodo Di Bella: in un convegno tenutosi a Bologna si fa il punto della situazione

Prof di Belladi Barbara Boniardi
Il metodo Di Bella per la cura del tumore: il Convegno tenutosi a Bologna l'8 maggio 2010 cerca di fare il punto della situazione
L’8 Maggio presso l’Aula Magna dell’Università di Bologna si è tenuto un incontro tra i medici e i farmacisti che attuano il Metodo Di Bella con lo scopo di fare il punto della situazione.
Io ero presente e da quanto emerso risulta chiaro che è in atto una vera e propria dittatura terapeutica con il controllo, da parte di chi sta ai vertici, di tutto il mercato farmaceutico.
 
Interessante la testimonianza di un oncologo neo-pensionato che ha fatto luce su come si svolge l’assurdo protocollo nei reparti di oncologia del nostro Paese e le intimidazioni cui sono sottoposti i medici che non si attengono scrupolosamente a tale protocollo.
I medici che hanno scelto di esercitare la loro professione per curare le persone dal cancro (non è così scontato purtroppo che tutti abbiano questa finalità) non possono rimanere inermi nel constatare il pressoché totale fallimento da parte dell’oncologia ufficiale (che impiega la chemioterapia) pertanto cercano di percorrere altre strade.

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nevio63
00mercoledì 22 settembre 2010 09:46
Un' esperienza terapeutica col M.D.B.


Cristianalibera
00mercoledì 22 settembre 2010 10:03
Sotto i riflettori

La logica del profitto contro
la razionalità terapeutica
Intervista al dottor Giuseppe
Di Bella, figlio dello scienziato
che provò a sconfiggere il cancro
con la propria controversa terapia
by Simone Jacca
Alla fine degli anni Novanta, esattamente tra il 1997 e il 1999, l’Italia intera pensava di aver trovato un altro dei suoi gioielli di cui andare fiera. Un altro Meucci, un altro Marconi, un altro Fermi. Era il professore Luigi Di Bella, che aveva perfezionato una cura contro il cancro. Era l’inizio di una battaglia civile, politica e scientifica sulla validità di questa terapia: da una parte la popolazione, i malati, che vedevano in lui l’ultima speranza per sconfiggere il “male del Ventesimo secolo”. Con loro pochi gruppi politici di destra, e la maggior parte della stampa e dei media italiani. Dall’altra parte i vari esperti, scienziati, medici, supportati da quasi tutti i rami del Parlamento, e dalla stampa estera, che paragonava la terapia del professore, chiamato dal Newsweek “Dr. Hope” (dottor Speranza), alla madonnina di Civitavecchia che qualche tempo prima (febbraio-marzo 1995) avrebbe pianto sangue.
Nel 1998, il governo italiano, ormai sotto pressione, istituì una commissione scientifica per vagliare l’efficacia della cura: il risultato fu negativo. Ci furono contestazioni, proteste, accuse e critiche sulla veridicità degli esperimenti. Ma esse non servirono a far mutare le conclusioni della commissione preposta.
Sono passati dieci anni da allora e, come al solito, con gli anni sono passati via anche i ricordi. Per questo motivo abbiamo voluto intervistare Giuseppe Di Bella, figlio di Luigi, che ancora oggi, tramite la sua fondazione, porta avanti il lavoro medico e scientifico iniziato dal padre, morto nel 2003.

Dottor Di Bella…
«Scusi, la interrompo subito. Voi avete un orientamento politico?».

Non preciso, non delineato.
«Perché il nostro non è assolutamente un problema politico. Abbiamo avuto un appoggio, non richiesto, da certe forze politiche che si autodefiniscono di destra, anche se, al giorno d’oggi, queste connotazioni hanno perso significato. Ma il nostro nemico non è la politica…».

…e qual è?
«La terapia del professor Luigi Di Bella ha i nemici peggiori e in assoluto i più pericolosi nei circoli che gestiscono il potere globale e centralizzato. Tutta l’opera di mistificazione, disinformazione e falsificazione è interamente orchestrata da chi ha molto da perdere, in termini di potere. Questo potere si articola su alcuni punti strategici: l’economia, la politica e l’informazione».

Per quale motivo?
«Perché la perdita di credibilità e di fatturato indotto dal Metodo Di Bella è ampiamente superiore a quanto l’uomo comune possa ipotizzare. L’affermazione del MDB verrebbe a minare le strutture portanti del potere mondiale».

Il danno sarebbe solo economico?
«No, c’è un danno molto peggiore, che ha creato le reazioni più esasperate: la delegittimazione di questo potere, che è basato sul falso e sullo sfruttamento della gente. L’arma più pericolosa contro di loro è la verità. La falsificazione e l’inquinamento della coscienze sono totali, e le più gravi nell’intera storia dell’umanità. Il loro ideale è avere un mondo di plagiati, acefali o microcefali, possibilmente drogati, alcolizzati, degenerati, incerti, impauriti, ignoranti, incolti e rassegnati. Ecco, questa è la società in cui possono prosperare».

Qual è il motore di tutto?
«La logica esasperata del denaro e del potere, che ha sovvertito la nostra società, ha inquinato in modo intollerabile anche la medicina. Per cui la cura non viene impostata in base ai valori del rispetto della vita e della qualità della vita, ma in base al profitto. Il programma è realizzato attraverso la politicizzazione della medicina che ha ridotto il medico ad un trascrittore di terapie vincolate a linee guida ministeriali. Per cui il medico, se vuole vivere e lavorare, non può prescrivere quello che in scienza e coscienza ritiene utile al paziente, altrimenti si troverebbe in serie difficoltà. Deve, invece, prescrivere ciò che gli viene imposto da commissioni di nomina politica. Ritengo utile informare che il governo Prodi nella finanziaria 2007 (al comma 796, lettera Z) ha abrogato la disposizione di legge introdotta nel 1998 sotto pressione dell’opinione pubblica, la cosiddetta “legge Di Bella” (articolo 3, comma 2 D.L. numero 17 del 23 febbraio 1998, convertito con modificazioni dalla legge 8 aprile 1998, numero 94), che consentiva al medico di prescrivere al di fuori dei vincoli burocratici ministeriali secondo scienza e coscienza, in base alle evidenze scientifiche, al momento in gran parte disattese dal prontuario del ministero della Salute. Questa legge per anni aveva consentito ai medici ed ai pazienti di utilizzare farmaci di cui esisteva un razionale d’impiego scientificamente testato e ampiamente documentato, ma in gran parte ignorato dalle commissioni ministeriali. Con la finanziaria 2007 la disposizione 94/98 non è più applicabile.
La frattura tra medicina speculativo-commerciale e clinico-scientifica è sempre più profonda, grave e progressiva, come molti incominciano a intuire. Un tipico esempio è la Somatostatina del cui impiego clinico antitumorale il professor Luigi Di Bella ha l’indiscussa e assoluta priorità. Una ricerca sulla massima banca dati medico-scientifica, www.pubmed.gov, evidenzia e documenta con 26.000 pubblicazioni, tra cui quella del Nobel Schally, la funzione basilare antitumorale della Somatostatina, ma questo fondamentale e atossico prodotto biologico antitumorale viene ignorato da quasi tutti i protocolli antitumorali. Abbiamo già raccolto oltre 50.000 firme per ottenere dal ministero l’erogazione in fascia A di questa determinante molecola anticancro».

Ma la gente ne è consapevole?
«Chi ha un congiunto o un conoscente ammalato di tumore, se la chirurgia non è stata risolutiva, si trova quotidianamente di fronte al fallimento drammatico della terapia medica dei tumori. È sotto gli occhi di tutti. Questa verità viene continuamente mascherata attraverso una propaganda ossessiva che esalta progressi spettacolari, “cure di provata efficacia”, percentuali di guarigione, che esistono solo a livello mediatico, non scientifico. Per accertarlo basta consultare il massimo portale clinico sulle attuali possibilità della cura medica dei tumori, quello del National Cancer Institute: www.cancer.gov/cancertopics».

Anche l’informazione scientifica è controllata?
«Ancora non totalmente. Tuttavia ci sono delle infiltrazioni progressive e pesanti. Multinazionali hanno acquisito importanti testate scientifiche. La dottoressa Angell per 20 anni direttrice della prima rivista scientifica il The New England Journal of Medicine ha dato le dimissioni per denunciare l’intollerabile grado di inquinamento della logica esasperata del profitto sul dato clinico e scientifico, inviando un rapporto al senato americano, riportato sul sito ufficiale www.metododibella.org. Una delle massime riviste scientifiche, Lancet ha pubblicato tempo fa uno studio sui tumori broncopolmonari inoperabili dal titolo: Treatment of inoperabile carcinoma of bronchus, firmato da Laing, Berry, Newman. Un gruppo molto importante di pazienti fu trattato con chemioterapia, un altro gruppo identico di controllo è stato trattato solo con farmaci palliativi. Questi ultimi pazienti hanno avuto una mediana di sopravvivenza doppia rispetto a quelli che hanno fatto la chemio. Ma il dato non è pubblicizzato. Quando organizzano le giornate della vita e questue varie non informano la gente di questi dati, il messaggio al pubblico è molto diverso».

Altri dati?
«Secondo il più ampio e noto studio clinico (condotto su 220.000 pazienti, per 14 anni, e in tutte le forme più frequenti di tumore) pubblicato da Morgan G. e AA The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5 year survival in adult malignancies, sulla prestigiosa rivista oncologica Clin. Oncol., 16 dicembre 2004 (8): 549-60: la chemio su 100 ammalati di tumore, consente a due, tre di sopravvivere 5 anni, e all’1% 10 anni. È bene evidenziare che secondo un criterio internazionalmente condiviso al di sotto del 30% di risultati una cura si ritiene inutile. Per l’entusiasmante risultato di una sopravvivenza del 2,3% a 5 anni lo Stato spende il 32,37% dell’intera spesa farmaceutica (Rapporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco-Registro farmaci oncologici sottoposti a monitoraggio-Rapporto 2007, p. 5).
Il fatturato annuale in Italia della chemio è di 1.341 milioni di euro su 4.142,6 di spesa complessiva per i farmaci. La chemio rappresenta pertanto il 32,37% della spesa di farmaci, anche se su cento ammalati consente solo al 2,3% di raggiungere i 5 anni, dopo i quali Lopez, nello studio clinico Long-term results… Experience at the 20 th…, GacMed Mex, 1998, marzo-aprile, 134 (2): 145-5, ha accertato che metà dei pazienti, sopravvissuti a cinque anni, nel lungo termine muore per tumore.
È documentata anche l’inaccettabile percentuale di mortalità da chemio denunciata da un’agenzia della Reuters Healt (Wesport, CT 2001-05-17): Unexspected high mortality rated associated with chemoterapy regimen... (“Non ci si aspettava un tasso di mortalità così elevato associato ai protocolli chemioterapici...”). Il dato è confermato dalla pubblicazione di Gerrard [Br. J. Cancer, 1998, giugno 77 (12) 281-5] con l’11% di decessi, non causati dal tumore ma unicamente da chemioterapia in alcuni protocolli oncologici».

E la terapia Di Bella?
«Il MDB considera e cura il portatore del tumore, non il tumore come entità estrapolata da un’inscindibile unità biologica psicofisica e spirituale, secondo un pensiero scientificamente inconsistente ed eticamente aberrante, frutto di una condizione culturale obsoleta, che rallenta e ostacola l’accettazione delle chiare evidenze scientifiche del Metodo Di Bella (MDB) e il loro impiego clinico terapeutico. Se il tumore è crescita, se la crescita è regolata da ormoni e fattori di crescita che il MDB inibisce, è ozioso chiedere un protocollo a conferma. Il MDB nasce da acquisizioni saldamente scientifiche, da verità cioè definitivamente acquisite dalla Scienza Ufficiale. Questi concetti sono così stati sinteticamente enunciati dal professor Di Bella nel corso di una sua relazione congressuale: “Essere essenziale più che l’inattuabile ed immaginaria uccisione di tutti gli elementi neoplastici, la realizzazione di tutte le condizioni note, possibili e atte a ostacolarne lo sviluppo. L’essenziale sta nell’attivare tutti gli inibitori dei noti fattori di crescita alle dosi e con tempestività e tempi opportuni. Il protocollo MDB è nato in questa atmosfera, quella della vita e non dell’intossicazione e morte delle cellule, metodo che asseconda o esalta le reazioni vitali, senza ricercare con precisione statistica le dosi più opportune per uccidere. Il tumore è deviazione dalla vita normale, per cui occorre portare le reazioni deviate alla norma, attraverso l’esaltazione di tutti quei mezzi che la Fisiologia considera essenziali per la vita normale”. Questo obiettivo si realizza utilizzando vitamine come Retinoidi, Vit E, Vit D3, Vit C, ecc, e neurotrasmettitori come la Melatonina (MLT) (secondo la formulazione del professor Di Bella MLT 12%, Adenosina 51% e Glicina 37%), componenti essenziali della Matrice Extracellulare come Calcio, Galattosamina solfato.
Retinoidi e Melatonina hanno un denominatore comune: l’esaltazione della vitalità ed efficienza biologica, e al tempo stesso l’inibizione della crescita della cellula tumorale. Il denominatore comune a tutti i tumori è la crescita incontrollata e non finalizzata all’economia biologica. Questa crescita avviene per l’ormone della crescita (GH) e Prolattina (PRL), molecole ubiquitarie, responsabili sia della crescita normale, fisiologica, che di quella tumorale. La differenza consiste unicamente nella quantità molto elevata, esponenziale, di ormone della crescita (GH) e prolattina (PRL) che la cellula tumorale utilizza rispetto a quella sana. È pertanto logico attraverso l’antidoto naturale e biologico dell’ormone della crescita, la somatostatina e gli inibitori prolattinici Cabergolina e Bromocriptina, interdire alla cellula tumorale l’utilizzo degli ormoni della crescita, indispensabili per la sua proliferazione ed espansione. La stessa logica si applica anche all’inibizione degli ormoni sessuali nei tumori ormono-dipendenti come i carcinomi della mammella e prostata. Inoltre la cellula tumorale ha continue mutazioni, che le consentono di selezionare e trattenere i vantaggi massimi, per cui mutazione dopo mutazione, la cellula neoplastica diventa sempre più aggressiva, resistente, tossica, proliferativa e mobile. Retinoidi, vitamine E, C, D3, Melatonina complessata chimicamente con Aadenosina e Glicina, Calcio, Condroitinsolfato, componenti del MDB si oppongono alle mutazioni, che invece sono esasperate a livello esponenziale dalla chemioterapia».

Che risultati ha avuto finora?
«Nei Congressi nazionali sul MDB di Bologna del 2004, Milano del 2005 e quello prossimo del 16 gennaio 2010 a S. Marino, (reperibili interamente su www.metododibella.org ), tutti con la partecipazione di numerosi ed eminenti clinici e scienziati italiani e stranieri, sono stati documentati centinaia di casi di miglioramenti e/o guarigioni col MDB, ampiamente superiori ai migliori risultati delle attuali terapie oncologiche reperibili in letteratura, in termini di mediane di sopravvivenza, qualità di vita e tollerabilità della cura. Ci sono dati scientifici sui nostri casi, pubblicati da riviste scientifiche internazionali accreditate e recensite dalla massima banca dati medico scientifica mondiale www.pubmed.gov. Digitando gli autori:
Di Bella L. - Di Bella G. - Norsa A., oppure Todisco M., si reperiscono circa un centinaio di casi. Nell’ultimo anno su www.pubmed.gov sono stati pubblicati, e sono reperibili, quattro lavori pubblicati su riviste internazionali che riporto:
• Complete objective response of neuroblastoma to biological treatment.
Di Bella G. - Colori B.
Neuro Endocrinol Lett.:30(4). [Epub ahead of print]PMID: 20010503 [PubMed - as supplied by publisher]
• Complete objective response of oesophageal squamocellular carcinoma to biological treatment.
Di Bella G. - Madarena M.
Neuro Endocrinol Lett. 2009;30(3):312-21.PMID: 19855352 [PubMed - in process].
• Complete objective response to biological therapy of plurifocal breast carcinoma.
Di Bella G.
Neuro Endocrinol Lett. 2008 Dec;29(6):857-66.PMID: 19112416 [PubMed - indexed for MEDLINE]
• Chronic lymphocytic leukemia: long-lasting remission with combination of cyclophosphamide, somatostatin, bromocriptine, retinoids, melatonin, and ACTH.
Todisco M. Cancer Biother Radiopharm. 2009 Jun;24(3):353-5.PMID: 19538058 [PubMed - indexed for MEDLINE]Related
Dalla fine della sperimentazione oltre duemila sentenze su ricorsi per ottenere il MDB hanno condannato le ASL ad erogare il MDB in base a perizie giurate di Consulenti Tecnici di Ufficio, che hanno certificato con MDB, miglioramenti o guarigioni di pazienti in cui le consuete terapie oncologiche mediche erano fallite.
Ormai le riviste internazionali accettano e pubblicano senza difficoltà studi clinici sul MDB. Pertanto o tutti i medici che hanno pubblicato i casi guariti, con la complicità di riviste internazionali e della banca dati mondiale sono mitomani e falsari, o i casi guariti con MDB sono tutte guarigioni spontanee (come pateticamente ancora sostengono alcuni oncologi), o le duemila perizie sono tutte inventate e inattendibili; oppure tutto questo rappresenta la completa totale e definitiva delegittimazione della sperimentazione ministeriale. È ormai certificata l’efficacia e tollerabilità di quella terapia che la sperimentazione ha dichiarato totalmente inefficace. Ci troviamo pertanto di fronte ad un evento di gravità estrema. Spetta ai lettori farsi un giudizio sul livello morale le finalità e le responsabilità di chi ha voluto, gestito e concluso la sperimentazione. Se il medico e scienziato Luigi Di Bella (emarginato dal mondo accademico e dai circoli di potere universitari, contrastato e vilipeso con ogni mezzo), senza elemosinare fondi per la ricerca, o vendita di azalee e verdure varie, senza “maratone televisive” ha realizzato con i suoi poveri mezzi e da solo un progresso epocale, non solo nella cura dei tumori ma dell’intera clinica, gli italiani che avevano ritenuto di avere un altro Marconi avevano avuta una percezione esatta della verità».

Il commercio di somatostatina è controllato?
«Il blocco del MDB è economico e consiste nel costringere i pazienti a pagarsi interamente i farmaci della cura, oltre a continue pressioni, intimidazioni, ostilità verso pazienti e medici che seguono il MDB».

Si riferisce alla commissione scientifica istituita nel 1998 dal governo italiano per vagliare l’efficacia della cura?
«Basta consultare il sito ufficiale www.metododibella.org alla sezione Sperimentazione per accedere alla documentazione di tutte le anomalie che hanno totalmente destituito di ogni significato e credibilità scientifica e sviluppi clinici la sperimentazione ministeriale. Tutte le anomalie non sono state smentite dalla magistratura, la quale però non ha ritenuto di perseguire i responsabili della sperimentazione stessa, accettando la tesi che gli sperimentatori sotto pressione dell’opinione pubblica non avevano avuto modo e tempo di evitare tutte le numerose e gravi anomalie (tra cui farmaci scaduti a 1.048 pazienti come da verbale dei NAS), e altre undici gravissime irregolarità, una sola delle quali sarebbe sufficiente a delegittimare scientificamente qualsiasi sperimentazione. Si è lasciato credere alla gente che le sentenze sulla sperimentazione ne abbiano sancito la regolarità, mentre invece si sono limitate a non perseguire i responsabili».

Che responsabilità ha avuto il governo in tutto questo?
«Non il governo, ma i circoli di potere che in realtà gestiscono la nazione».

Lei non ci può fare nulla?
«Mio padre mi ha sempre detto di stare lontano dalla politica, è stata la politica che si è interessata alla terapia e non viceversa. Abbiamo già vinto, condivido i sentimenti di mio padre di profonda pietà per i nostri nemici. Nessun potere umano per quanto abilmente dissimulato, potente, criminale e globale può lottare a lungo, resistere e vincere contro la verità, che anche in questo caso è l’unica via che porta alla vita».

Il sito del “Metodo Di Bella” è:
luigidibella.com/it/mdb/home.do


Simone Jacca

(Lucidamente, anno V, n. 49, gennaio 2010)


www.lucidamente.com/default.asp?page=articolo&id=523

[SM=x1468553] Evviva il grande cuore del Professor Luigi di Bella che continua a battere in Paradiso.
nevio63
00mercoledì 22 settembre 2010 13:42
Nuovi orizzonti della ricerca oncologica

Leggete anche questo:

www.metododibella.org/cms-web/upl/doc/Documenti-inseriti-dal-2-11-2007/cro...

La terapia Di Bella ha ottenuto un riconoscimento mondiale
"Il sistema censura i risultati". Il figlio Giuseppe replica all'assessore Lusenti
di Pierluigi Ghiggini


REGGIO EMILIA (9 luglio 2010) - A sette anni esatti dalla scomparsa del professor Luigi Di Bella la terapia anticancro messa a punto dal cattedratico modenese è stata “sdoganata” a livello internazionale. E si riapre il dibattito scientifico dopo l’ostracismo seguito alla sperimentazione del 1998. Dodici anni fa la sperimentazione nazionale imposta a furor di popolo si concluse con un esito negativo sull’efficacia della terapia. Tuttavia procedure e risultati furono apertamente contestati anche perchè - si disse - molti malati sottoposti alla sperimentazione avevano ricevuto farmaci scaduti. La polemica non è mai cessata, e comunque il metodo Di Bella continua a essere richiesto da un numero crescente di malati, che fra l’altro devono pagare di tasca propria il cocktail di somatostatina, bromocriptina, melatonina, retinoidi e vitamine a base della terapia.
Attualmente più di cento medici in tutta Italia curano col Metodo Di Bella diverse migliaia di persone colpite da tumori: anche parecchi reggiani, che per ragioni comprensibili non lo fanno sapere in giro. Il solo dottor Giuseppe Di Bella - che continua la battaglia del padre Luigi - segue circa 1.200 pazienti. Un numero imprecisato di persone è in cura all’estero.
Breve parentesi: pochi sanno che la Fondazione Di Bella fu costituita a proprio a Reggio Emilia nel marzo 2002. Ha tuttora la sua sede legale a Novellara e uno degli amministratori è Werther Badodi , noto commercialista reggiano.
Torniamo alla terapia. La novità di questi giorni è che Giuseppe Di Bella è stato invitato al terzo Congresso mondiale di oncologia di Singapore, dove il 24 giugno ha presentato una comunicazione - accettata da un comitato scientifico internazionale comprendente anche l’endocrinologo Andrew Schally , premio Nobel nel 1977 - sui risultati del metodo Di Bella su un campione di 553 casi di 29 tipi diversi di tumori maligni.
La decisione di invitare Di Bella a Singapore nasce probabilmente dal fatto che nel giro di un anno sono apparsi tre studi che documentano la remissione di carcinomi e neuroblastomi non operati e neppure sottoposti a chemio e radio, ma curati e ”stabilmente risolti” con il solo impiego del cocktail Di Bella.
Le statistiche dei 553 casi sono già agli atti del congresso di Singapore. "Sono state documentate mediane di sopravvivenza con il Mdb (Metodo Di Bella, ndr.) superiori ai dati “ufficiali” riportati dalla letteratura medico-scientifica negli stessi tumori agli stessi stadi - afferma Giuseppe Di Bella - Nei 29 tipi di tumore dei 553 pazienti è stato documentato un generale miglioramento della qualità della vita e in numerose neoplasie altamente aggressive sono evidenziate sopravvivenze anche di anni e qualità di vita accettabile fino agli stadi più avanzati. In alcuni pazienti sono documentate guarigioni definitive unicamente con il Mdb, cioè senza chirurgia, chemio, radioterapia o anticorpi monoclonali: si tratta di un dato inedito nella letteratura scientifica relativa ai tumori solidi, eradicati soltanto dalla chirurgia (per il 29%) e mai dalle sole terapie mediche. La documentazione riguarda in gran parte malati che per ottenere il Mdb hanno fatto causa alle Asl: la documentazione dei loro evidenti miglioramenti, o delle guarigioni, è stata certificata da tre consulenti tecnici nominati dai tribunali".
Potrà essere ignorato il riconoscimento del congresso di Singapore? E’ possibile pensare a una ripresa della sperimentazione pubblica?
Per il momento, in Emilia-Romagna la reazione è negativa. A margine di una dichiarazione del consigliere Pdl Fabio Filippi (che chiede al Servizio Sanitario di dare la possibilità ai medici la possibilità di valutare caso per caso la cura più idonea), il commento del nuovo assessore regionale alla Sanità, l’andrologo reggiano Carlo Lusenti - è stata netta e sarcastica: "Sono gli effetti nefasti della canicola. La sperimentazione realizzata alla fine degli anni Novanta stabilì che non vi è alcun riscontro scientifico che giustifichi la necessità di adottare questa terpia. E non mi risulta che da allora sia emersa qualche novità".
Queste affermazioni hanno provocato una risposta al vetriolo da parte di Giuseppe Di Bella: "Non conosco l’esimio personaggio, ma so che ogni giudizio, o affermazione, è degno di essere preso in considerazione se basato su documenti attendibili e verificabili - ha dichiarato al nostro settimanale - Nessuno, dico nessuno dei tremila oncologi presenti al congresso mondiale di Singapore ha potuto o saputo individuare un punto di critica del “razionale”, dei principi attivi e dei risultati del Mdb i cui componenti sono singolarmente dotati di effetto antitumorale potente e atossico, potenziato dall’effetto sinergico. Per verificarlo basta accedere alla banca dati scientifica mondiale www.pubmed.gov . Se per esempio digitate Somatostatin or octrotide in cancer therapy si hanno oltre ventiseimila pubblicazioni a conferma dell’efficacia antitumorale della somatostatina e analoghi. Eppure per la propaganda politica dei vari detrattori del professor Di Bella, il Mdb non ha basi scientifiche. Lo stesso succede per ogni altri componente del metodo. Intanto oggi i circoli che in Italia gestiscono l’informazione e il potere economico stanno facendo ogni sforzo per censurare la notizia che la mia relazione è stata ufficialmente chiesta, verificata e accettata dal Comitato scientifico del 3° congresso mondiale di Oncologia a Singapore".
Però, dottor Di Bella, l’assessore Lusenti cita i risultati della sperimentazione del 1998... "Dica anche l’illustre personaggio - risponde - se mi sa indicare in quale parte del mondo si pretenda di ritenere valida una sperimentazione in cui sono stati erogati farmaci scaduti a 1048 ammalati in sperimentazione, o si siano somministrate sostanze tossiche e cancerogene come l’acetone, o si siano impiegati solo quattro dei sette componenti della terapia sperimentata, oltre a altro otto cause di invalidazione ampiamente documentate nel sito ufficiale www.metododibella.org .
La sperimentazione risulta totalmente delegittimata dal volume inchiesta di Vincenzo Brancatisano ”Un po’ di verità sulla terapia Di Bella”, dalla monografia scientifica ”Il Metodo Di Bella” e dagli articoli di una delle più prestigiose testate scientifiche internazionali, il British Medical Journal . E non si venga a raccontare che la sperimentazione è valida perchè i responsabili non sono stati condannati al processo - conclude il medico - La verità è che le cause invalidanti di cui ho parlato non furono negate ma, accogliendo le tesi della difesa, i responsabili non sono stati perseguiti in quanto, pressati dall’opinione pubblica, non hanno potuto procedere a una messa a punto adeguata della sperimentazione. Il dato delle numerose e gravissime cause invalidanti, per tanto, è incontestabile".

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Articolo di Rizo Psicosomatica sul metodo Di Bella in allegato in basso:
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