Il rituale più antico e più sacro, in onore del cannibalismo, in cui si ingeriva la carne e il sangue della vittima, in modo da consumarne l’ essenza vitale, fu la sacra eucaristia di Osiride.
Ben due millenni e mezzo prima che il rituale fosse introdotto nelle cerimonie cristiane, i concetti base della sacra eucaristia di Osiride, corrispondevano a quelli espressi nell’odierna comunione del culto cattolico romano.
SIGNIFICATO DEL RITUALE
Ci sono due correnti di cannibalismo, relative alle dee della fertilità del mondo antico: il cannibalismo letterale associato prettamente alla violenta morte di Osiride, in cui gli iniziati, mangiavano crudi la carne e il sangue di una vittima umana, in uno stato frenetico chiamato Omofagia. L’altro tipo di cannibalismo era più “raffinato”:
il sangue della vittima veniva mischiato a del pane azimo per formare l’ eucaristia.
Dei due, il consumo fisico di carne e sangue fu raramente praticato ed è diventato più comune durante i regni demoniaci dei Papi, soprattutto tra il 12° e il 14° secolo, quando il Vaticano smise definitivamente di essere un luogo di sacralità, diventando il maggior esempio di adorazione demoniaca/sacrifici umani dal tardo Neolitico.
Nessuna delle moderne liturgie riguardo l’ Eucaristia ha origine dalla cultura ebraica. L’ affermazione che derivi della Pasqua ebraica è una bugia da quattro soldi, dato che la cerimonia cattolica è praticamente identica a quella di Osiride.
SIGNIFICATO MODERNO
Per i moderni cattolici romani, partecipare al rito pagano dell’ eucaristia, in onore di divinità demoniache, ogni settimana, ha un suo significato particolare.
Il cattolico rende omaggio alle supreme divinità demoniache della Chiesa cattolica, gli dei reali nascosti dietro le facciate del falso culto – Attis si nasconde dietro a Gesù, Cibele è Maria, Dagon / Ba ‘al / Moloch è “dio”.
Fonte
http://www.neovitruvian.it/2013/02/03/eucaristia-il-cannibalismo-sacro/