Eucaristia: Il cannibalismo “sacro”

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kelly70
00mercoledì 6 febbraio 2013 13:15
 

OstiaIl rituale più antico e più sacro, in onore del cannibalismo, in cui si ingeriva la carne e il sangue della vittima, in modo da consumarne l’ essenza vitale, fu la sacra eucaristia di Osiride.

Ben due millenni e mezzo prima che il rituale fosse introdotto nelle cerimonie cristiane, i concetti base della sacra eucaristia di Osiride, corrispondevano a quelli espressi nell’odierna comunione del culto cattolico romano.

SIGNIFICATO DEL RITUALE

Ci sono due correnti di cannibalismo, relative alle dee della fertilità del mondo antico: il cannibalismo letterale associato prettamente alla violenta morte di Osiride, in cui gli iniziati, mangiavano crudi la carne e il sangue di una vittima umana, in uno stato frenetico chiamato Omofagia. L’altro tipo di cannibalismo era più “raffinato”:

il sangue della vittima veniva mischiato a del pane azimo per formare l’ eucaristia.

Dei due, il consumo fisico di carne e sangue fu raramente praticato ed è diventato più comune durante i regni demoniaci dei Papi, soprattutto tra il 12° e il 14° secolo, quando il Vaticano smise definitivamente di essere un luogo di sacralità, diventando il maggior esempio di adorazione demoniaca/sacrifici umani dal tardo Neolitico.

Nessuna delle moderne liturgie riguardo l’ Eucaristia ha origine dalla cultura ebraica. L’ affermazione che derivi della Pasqua ebraica è una bugia da quattro soldi, dato che la cerimonia cattolica è praticamente identica a quella di Osiride.

SIGNIFICATO MODERNO

Per i moderni cattolici romani, partecipare al rito pagano dell’ eucaristia, in onore di divinità demoniache, ogni settimana, ha un suo significato particolare.

Il cattolico rende omaggio alle supreme divinità demoniache della Chiesa cattolica, gli dei reali nascosti dietro le facciate del falso culto – Attis si nasconde dietro a Gesù, Cibele è Maria, Dagon / Ba ‘al / Moloch è “dio”.

Fonte

http://www.neovitruvian.it/2013/02/03/eucaristia-il-cannibalismo-sacro/

=omegabible=
00mercoledì 6 febbraio 2013 16:18

Certamente fu un adeguamento alle religioni pagane per favorire la partecipazione di tutti.
Il numero in qualche modo ha sempre fatto potere!!!! [SM=x789071]

Agabo
00mercoledì 6 febbraio 2013 16:42
Non è una novità che i cosiddetti primi "padri" della chiesa fossero intrisi di cultura greca e/o orientale, oltre alla conoscenza di liturgie religiose egizie e di altri popoli circumvicini al popolo ebraico.

La cosiddetta "Eucarestia" non è nemmeno un termine che si trovi nei Vangeli. Nella sostanza, poi, è tutt'altro che un riferimento al rito attribuito a Gesù Cristo. Lo stesso apostolo Paolo ha scritto:

1Corinzi 11:23 Poiché ho ricevuto dal Signore quello che vi ho anche trasmesso; cioè, che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, 24 e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me».
25 Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me.
26 Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga».


Quel "nella notte che fu tradito" sembra quasi dire che il "tradimento" non fu soltanto quello commesso da Giuda. Un altro tradimento si perpetua da secoli, quello della "transustanzazione", un altro termine escogitato per un'altra invenzione della chiesa cattolica: il PANE e il VINO cioè i due elementi comunissimi che si trovavano nel banchetto dell'Ultima Cena, si trasformerebbero, SI BADI BENE!!!, in virtù delle parole del sacerdote in CORPO E SANGUE DI GESU' CRISTO!.
Non importa che il sacerdote possa essere uno sporco pedofilo, anche in quel caso il "miracolo", o meglio, LA MAGIA, si verificherebbe. Perchè di un atto magico, nella sua essenza, si tratta, anche se non verificabile in alcun modo. MISTERO DELLA FEDE!

Tornando all'apostolo Paolo, Egli termina così il suo discorso:
26 "Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga"
Detto in altre parole, quel rito non ha alcun potere, si tratta di una COMMEMORAZIONE comunitaria della morte di Cristo, in attesa della Parousìa.

Qualcuno dirà: "Ma Paolo ha anche scritto: "«Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me»...«Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue"
Intanto si noti che il riferimento è più al CALICE che al sangue e sembra ricordare le parole di Cristo stesso nella sua preghiera nel Getsemani, quando chiese a Suo Padre di allontanare da lui, se possibile, il CALICE che stava per bere, cioè la sofferenza che l'attendeva e che presto lo colse.

Le espressioni iperboliche "Questo è il mio corpo, ... il mio sangue" non significano affatto che il pane e il vino siano carne e sangue di Cristo, altrimenti dovremmo concludere anche che Gesù sia una PORTA letterale, quando diceva, appunto, che egli era "la porta" (Giovanni 10:7 Perciò Gesù di nuovo disse loro: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.)
Inoltre, dov'è nelle parole di Cristo o di Paolo, il riferimento al fatto che altri, cioè i suoi discepoli e i discepoli dei discepoli, avrebbero, CON LE LORO PAROLE, trasformato due umili elementi nel corpo e nel sangue di Cristo? Da nessuna parte davvero. Come già detto, è solo nella cultura paganeggiante dei fondatori del cattolicesimo.

Sì, perchè i Protestanti la pensano in maniera differente, non si sognano minimamente di compiere magie pagane riguardo a quella che essi hanno definito "Santa Cena", non credono nella transustanzazione e nel preteso potere dei sacerdoti che officiano il rito.
Un po' di sobrità, che diamine!

francesca.38
00mercoledì 6 febbraio 2013 18:18
mi siete mancati. e non me lo ricordavo:)
kelly70
00mercoledì 6 febbraio 2013 18:28
Re:
francesca.38, 06/02/2013 18:18:

mi siete mancati. e non me lo ricordavo:)




Non ci siamo mossi da qui. [SM=x789048]

[SM=x789057]
kelly70
00mercoledì 6 febbraio 2013 18:29
Re:
Agabo, 06/02/2013 16:42:

Non è una novità che i cosiddetti primi "padri" della chiesa fossero intrisi di cultura greca e/o orientale, oltre alla conoscenza di liturgie religiose egizie e di altri popoli circumvicini al popolo ebraico.

La cosiddetta "Eucarestia" non è nemmeno un termine che si trovi nei Vangeli. Nella sostanza, poi, è tutt'altro che un riferimento al rito attribuito a Gesù Cristo. Lo stesso apostolo Paolo ha scritto:

1Corinzi 11:23 Poiché ho ricevuto dal Signore quello che vi ho anche trasmesso; cioè, che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, 24 e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me».
25 Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me.
26 Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga».


Quel "nella notte che fu tradito" sembra quasi dire che il "tradimento" non fu soltanto quello commesso da Giuda. Un altro tradimento si perpetua da secoli, quello della "transustanzazione", un altro termine escogitato per un'altra invenzione della chiesa cattolica: il PANE e il VINO cioè i due elementi comunissimi che si trovavano nel banchetto dell'Ultima Cena, si trasformerebbero, SI BADI BENE!!!, in virtù delle parole del sacerdote in CORPO E SANGUE DI GESU' CRISTO!.
Non importa che il sacerdote possa essere uno sporco pedofilo, anche in quel caso il "miracolo", o meglio, LA MAGIA, si verificherebbe. Perchè di un atto magico, nella sua essenza, si tratta, anche se non verificabile in alcun modo. MISTERO DELLA FEDE!

Tornando all'apostolo Paolo, Egli termina così il suo discorso:
26 "Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga"
Detto in altre parole, quel rito non ha alcun potere, si tratta di una COMMEMORAZIONE comunitaria della morte di Cristo, in attesa della Parousìa.

Qualcuno dirà: "Ma Paolo ha anche scritto: "«Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me»...«Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue"
Intanto si noti che il riferimento è più al CALICE che al sangue e sembra ricordare le parole di Cristo stesso nella sua preghiera nel Getsemani, quando chiese a Suo Padre di allontanare da lui, se possibile, il CALICE che stava per bere, cioè la sofferenza che l'attendeva e che presto lo colse.

Le espressioni iperboliche "Questo è il mio corpo, ... il mio sangue" non significano affatto che il pane e il vino siano carne e sangue di Cristo, altrimenti dovremmo concludere anche che Gesù sia una PORTA letterale, quando diceva, appunto, che egli era "la porta" (Giovanni 10:7 Perciò Gesù di nuovo disse loro: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.)
Inoltre, dov'è nelle parole di Cristo o di Paolo, il riferimento al fatto che altri, cioè i suoi discepoli e i discepoli dei discepoli, avrebbero, CON LE LORO PAROLE, trasformato due umili elementi nel corpo e nel sangue di Cristo? Da nessuna parte davvero. Come già detto, è solo nella cultura paganeggiante dei fondatori del cattolicesimo.

Sì, perchè i Protestanti la pensano in maniera differente, non si sognano minimamente di compiere magie pagane riguardo a quella che essi hanno definito "Santa Cena", non credono nella transustanzazione e nel preteso potere dei sacerdoti che officiano il rito.
Un po' di sobrità, che diamine!





Fantastico [SM=g2407713] [SM=x789053]
=omegabible=
00mercoledì 6 febbraio 2013 19:40
Re: Re:
kelly70, 06/02/2013 18:29:




Fantastico [SM=g2407713] [SM=x789053]



Una corretta esegesi non va mai contro la logica!!! [SM=x789062]


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