Guerre di religione.
In Birmania buddisti contro musulmani,
in Nigeria scontri tra musulmani e cristiani.
Un bagno di sangue infinito.
Nella storia dell’umanità probabilmente mai tanto sangue è stato versato quanto quello sparso per le guerre di religione. L’elenco di tali conflitti sarebbe lunghissimo e riguarda non solo scontri tra religioni diverse, del tipo musulmani contro cristiani, ma persino guerre combattute per conto dello stesso dio, basti solo pensare ai conflitti a sfondo religioso tra protestanti e cattolici che lacerarono l'Europa tra il 16° e il 17° secolo.
Purtroppo questo sciagurato andazzo continua ancora al giorno d’oggi, come ci dicono le cronache di queste settimane. In Birmania, riporta Articolo 3, nei giorni scorsi ci sono stati degli episodi in cui interi villaggi e parti di città sono stati distrutti dalle fiamme nello stato di Rakhine»: l'ammissione è del portavoce del presidente birmano, che alla Bbc ha commentato le foto satellitari mostrate dall'Ong per i diritti umani Human Rights Watch (Hrw) sui risultati delle violenze fra buddisti e musulmani Rohingya di questi giorni.
Un cronista recatosi sul posto per la Bbc racconta al sito dell'emittente inglese che una zona di Kyaukpyu è completamente distrutta.
Le violenze fra buddisti e musulmani di questi giorni hanno già provocato, secondo un bilancio fatto dal governo birmano, almeno
82 morti, almeno 129 feriti e la distruzione di quasi 3.000 abitazioni.
Le cose non vanno meglio in Nigeria. Corriere.it riporta cheKaduna, capitale dell'omonimo stato nigeriano, situata metà strada fra il nord musulmano e il sud cristiano, nei giorni scorsi è stata teatro di vari attacchi terroristici contro i cristiani.
Un portavoce della locale agenzia per le emergenze, ha riferito che uno è successo domenica mattina poco prima delle 10 alla chiesa di Santa Rita, nella località di Malali. Dopo l'attacco terroristico, si sono verificati scontri fra cristiani e musulmani in questa città 780 chilometri a nord di Lagos. Cristiani armati di machete e di bastoni si aggirano nel frattempo per le strade di Kaduna attaccando chiunque presumano sia musulmano. Dopo l'attentato la folla di cristiani furiosi ha bruciato vivo un uomo a Kaduna. I morti sarebbero alcune decine, ma sul numero esatto al momento non vi sono certezze.
Tutte le religioni a parole si autodefiniscono pacifiche e portatrici di messaggi di amore e fratellenza universale.
Purtroppo i fatti continuano a mostrare una realtà ben diversa.