Il PD volta le spalle ai registri delle unioni civili? Alla Binetti non basta

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kelly70
00venerdì 7 dicembre 2007 14:56


La politica italiana è imperlata di genii che pensano di poter guadagnarsi, con facili concessioni, il voto dei cattolici. Errore marchiano: non solo i cattolici che votano ascoltando le gerarchie non sono certo decine di milioni, ma la storia insegna che la Chiesa cattolica si vende solo al miglior offerente. E in circolazione ci sarà sempre un miglior offerente. Così, lo stesso giorno in cui il PD ha deciso di non sostenere la proposta di iniziativa popolare, promossa anche dall’UAAR, per l’istituzione di un registro delle unioni civili, Paola Binetti, senatrice dell’Opus Dei eletta nelle liste della Margherita, e ora membro attivo del Partito Democratico, ha deciso di non votare la fiducia al governo Prodi in quanto il c.d. decreto-sicurezza conteneva dei provvedimenti contro l’incitamento all’odio omofobico. Maggiori dettagli sul sito di Repubblica.
La Binetti, insieme ad altri clericali, teme che qualche giudice possa denunciare il papa. Coda di paglia: il papa impari a trattare più rispettosamente il prossimo suo (glielo suggeriscono i Dieci Comandamenti, no?) e non correrà alcun rischio. Ammesso e non concesso che vi siano giudici interessati a rompere le uova nel paniere della Chiesa: la recente sentenza liberticida contro l’UAAR emessa dal TAR del Veneto lascia pensare il contrario…

Il PD sta cercando di conciliare l’impossibile: presentarsi come partito laico dicendo sempre sì al Vaticano. Conciliare l’impossibile, cari Prodi, Veltroni, Rutelli e D’Alema, è per l’appunto impossibile.

Notizia inserita da Raffaele Carcano
www.uaar.it/news/
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