Manuale dell'inquisitore

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Cristianalibera
00martedì 18 giugno 2013 18:18
Sette regole per "appendere" il sospettato

L'inquisitore e il vescovo possono sottoporre qualcuno alla tortura? In caso affermativo, a quali condizioni? Essi possono ricorrere alla tortura, conforme alle decretali di Clemente V (Concilio di Vienne), a condizione di deciderlo insieme. Non ci sono regole precise per determinare in quali casi si possa procedere alla tortura (Sospensione del condannato con funi e caduta con strappi di corda ). In mancanza di giurisprudenza precisa, ecco sette regole di riferimento.

1. Si tortura l'accusato che vacilla nelle risposte, affermando ora una cosa, ora il contrario, ma sempre negando i capi d'accusa più importanti. Si presume in questo caso che l'accusato nasconda la verità e che, pungolato dagli interrogatori, si contraddica. Se negasse una volta, poi confessasse e si pentisse, non sarebbe considerato un “vacillante” ma come “eretico penitente” e verrebbe condannato.

2. Sarà torturato il diffamato che abbia contro anche un solo testimone. Infatti la pubblica nomea più un testimone costituiscono insieme una mezza prova, cosa che non stupirà nessuno dal momento che una sola testimonianza vale già come un indizio. Si dirà testis unus, testis nullus? Ciò vale per la condanna, non per la presunzione. Una sola testimonianza a carico dunque basta. Tuttavia, ne convengo, la testimonianza di uno solo non avrebbe la stessa forza di un giudizio civile.

3. Il diffamato contro il quale si è riusciti ad accumulare uno o più indizi gravi deve essere torturato. La diffamazione più gli indizi bastano. Per i preti, basta la diffamazione (tuttavia si torturano solo i preti infami). In questo caso le condizioni sono sufficientemente numerose.

4. Sarà torturato colui contro il quale deporrà uno solo in materia di eresia e contro il quale si avranno inoltre indizi veementi o violenti.

5. Colui contro il quale peseranno più indizi veementi o violenti verrà torturato, anche se non si dispone di alcun testimone a carico.

6. A maggior ragione si torturerà colui il quale, simile al precedente, avrà in più contro di sé la deposizione di un testimone.

7. Colui contro il quale si ha solo diffamazione o un solo testimone o un solo indizio non verrà torturato: una di queste condizioni, da sola, non basta a giustificare la tortura.

Tratto da:
Fra Nicolau Eymerich, Manuale dell'Inquisitore. Ed. Piemme. Casale Monferrato, 1998
Max Cava
00mercoledì 19 giugno 2013 00:22

Tipetto simpatico, non c'é che dire! [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]

[SM=g2407711]
Cristianalibera
00mercoledì 19 giugno 2013 11:10
Re:
Max Cava, 19/06/2013 00:22:


Tipetto simpatico, non c'é che dire! [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]

[SM=g2407711]





Chissà se [SM=g2407711] da appeso diresti ancora la stessa cosa... [SM=x789054]


Max Cava
00mercoledì 19 giugno 2013 17:47
Re: Re:
Cristianalibera, 19.06.2013 11:10:





Chissà se [SM=g2407711] da appeso diresti ancora la stessa cosa... [SM=x789054]





Se mi reincarno in un prosciutto, te lo dico. [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]

[SM=g2407711]


Cristianalibera
00mercoledì 19 giugno 2013 17:56
Re: Re: Re:
Max Cava, 19/06/2013 17:47:



Se mi reincarno in un prosciutto, te lo dico. [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]

[SM=g2407711]







[SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]


Titti-79
00mercoledì 19 giugno 2013 23:39
Re: Re: Re:
Max Cava, 19/06/2013 17:47:



Se mi reincarno in un prosciutto, te lo dico. [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]

[SM=g2407711]


Non farlo!!! [SM=g27825]
Non resisterei alla tentazione di prenderti a morsi!!! [SM=g8182]


Titti. [SM=x789056]
Max Cava
00giovedì 20 giugno 2013 22:33
Re: Re: Re: Re:
Titti-79, 19.06.2013 23:39:


Non farlo!!! [SM=g27825]
Non resisterei alla tentazione di prenderti a morsi!!! [SM=g8182]


Titti. [SM=x789056]



Che gli farò alle donne... [SM=x789056]

anche a morsi, seppur prosciuttato, mi vogliono prendere... [SM=g2407713]

e senza ciuffettino sbarazzino!! [SM=x789053]

Quasi quasi, me ne faccio crescere uno e ci sparo sopra una meches argentata. [SM=x1468240] [SM=x1468240] [SM=x1468240]

[SM=g2407711]


Titti-79
00giovedì 20 giugno 2013 22:38
Re: Re: Re: Re: Re:
Max Cava, 20/06/2013 22:33:



Che gli farò alle donne... [SM=x789056]

anche a morsi, seppur prosciuttato, mi vogliono prendere... [SM=g2407713]

e senza ciuffettino sbarazziono!! [SM=x789053]

Quasi quasi, me ne faccio crescere uno e ci sparo sopra una meches argentata. [SM=x1468240] [SM=x1468240] [SM=x1468240]

[SM=g2407711]


Guarda che se tu fossi prosciuttato, i miei morsi sarebbero tuttaltro che amichevoli... non so se mi sono spiegata! [SM=g3102187]


Titti. [SM=g27828]
Max Cava
00giovedì 20 giugno 2013 22:55
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Titti-79, 20.06.2013 22:38:


Guarda che se tu fossi prosciuttato, i miei morsi sarebbero tuttaltro che amichevoli... non so se mi sono spiegata! [SM=g3102187]


Titti. [SM=g27828]



Si, si... vorrei vederti a prendere a morsi un prosciutto di nome Max Cava! [SM=x789056] [SM=x789056] [SM=x789056]

[SM=g2407711]


Titti-79
00venerdì 21 giugno 2013 08:22
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Max Cava, 20/06/2013 22:55:



Si, si... vorrei vederti a prendere a morsi un prosciutto di nome Max Cava! [SM=x789056] [SM=x789056] [SM=x789056]

[SM=g2407711]


Max Cava... o Pinco Pallino, sempre prosciutto saresti!!! [SM=g27828]


Titti.
P.S. Maaaaaaa... non si parlava di inquisizione?! [SM=x1468240]
Max Cava
00sabato 22 giugno 2013 00:49
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Titti-79, 21.06.2013 08:22:


Max Cava... o Pinco Pallino, sempre prosciutto saresti!!! [SM=g27828]


Titti.
P.S. Maaaaaaa... non si parlava di inquisizione?! [SM=x1468240]



Inquisizione? [SM=g27831]

Che roba é, si mangia? [SM=x1468240] [SM=x1468240]

[SM=g2407711]


Cristianalibera
00mercoledì 26 giugno 2013 18:29
Vergine di ferro


Consisteva in una sorta di sarcofago femminile fatto di legno o ferro, scavato dentro e riempito con chiodi appuntiti. La vergine di ferro veniva aperta e il condannato vi veniva inserito. Quest'ultimo, alla chiusura del portello, veniva "abbracciato" dalla vergine e veniva trafitto dai chiodi.
Le fonti storiche riferiscono che questo strumento era utilizzato prevalentemente in Germania. Il prototipo della terribile macchina fu rinvenuto nel castello di Norimberga, edificio dove, in passato, aveva sede il Tribunale Segreto della città. Il condannato era condotto sul luogo del supplizio passando attraverso sette porte. Alla fine di un lungo corridoio si trovava al cospetto della macchina di morte, una sorta di armadio di ferro che riproduceva vagamente le sembianze di una figura femminile, con due ante sul davanti che, aprendosi, mostravano affilatissime punte di ferro. Lo sventurato veniva rinchiuso nella macchina andando incontro a una morte atroce.
I resti della vittima erano gettati, attraverso un canale sotterraneo, nel fiume che scorreva sotto la sede del Tribunale Segreto.
A Monaco, secondo alcune testimonianze, durante il governo del principe Carlo Teodoro, era utilizzato un simile strumento di supplizio, situato nella cosiddetta via della Donzella. La prima testimonianza di un’esecuzione avvenuta con la Vergine risale al 1515 ed è riportata da Gustav Freytag nel suo “Bilder aus der deutschen Vergangenheilt” e racconta la pena inflitta ad un falsario che rimase all’interno del sarcofago (tra spasmi atroci) per ben tre giorni. Chi veniva accusato di eresia o di atti blasfemi contro Dio o i Santi, se si rifiutava ostinatamente di confessare la propria colpa, veniva condotto in una cella, il cui lato estremo ospitava numerose lampade, posizionate intorno al recesso, che gettavano una luce variegata sull'aureola dorata, sulla testa della figura e sul vessillo che questa teneva nella mano destra.
Su un piccolo altare, il prigioniero riceveva i sacramenti; in seguito due ecclesiastici lo esortavano insistentemente a confessare in presenza della Madre di Dio. "Vedi" dicevano "quanto amorosamente la Vergine ti apre le braccia! Sul suo petto si scioglierà il tuo cuore duro; lì confesserai!". Tutto a un tratto, la figura cominciava a tendergli le braccia: il prigioniero, sopraffatto dallo stupore, veniva all'abbraccio ed ella se lo portava sempre più vicino, arrivando a stringerselo al petto finché i pungiglioni e gli aculei lo trafiggevano.
Tenuto fermo in quella stretta dolorosa, il prigioniero veniva interrogato e se si rifiutava di confessare, le braccia della statua stringevano sempre più il suo corpo, inesorabilmente e lentamente, ammazzandolo.
La parte anteriore di questo marchingegno, consisteva in due porte che si chiudevano. C'erano una gran quantità di pugnali inseriti sia nella parte interna del petto che dentro alla statua in modo da trafiggere con precisione il fegato, i reni e gli occhi.
Chi subiva l'abbraccio della vergine di ferro dopo essere stata stritolato rimaneva attacato alle punte dei chiodi e delle lame quando la Vergine riapriva le braccia.
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