Nuovo attacco del papa all’ateismo:

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kelly70
00venerdì 30 novembre 2007 15:00
avrebbe provocato «le più grandi crudeltà e violazioni della giustizia»


L’ateismo dell’era moderna ha provocato «le più grandi crudeltà e violazioni della giustizia»; il marxismo, in particolare, ha lasciato dietro di sè «una distruzione desolante»: è il giudizio espresso da Papa Ratzinger nella sua nuova enciclica, ‘Spe Salvi’ (Nella speranza siamo stati salvati), firmata oggi e pubblicata dal Vaticano. Nella lettera, un testo di 77 pagine nella sua versione italiana, il Pontefice contesta tutte quelle ideologie che pretendono di portare giustizia tra gli uomini senza Dio. «Un mondo che si fa giustizia da solo è un mondo senza speranza», afferma Benedetto XVI. «L’errore fondamentale di Marx» - spiega il Pontefice - è stato di dimenticare l’uomo e la sua libertà». «Credeva che una volta messa a posto l’economia tutto sarebbe stato a posto. Il suo vero errore è il materialismo».

Il rapporto tra speranza, salvezza e fede; il dialogo fra fede e ragione; la speranza come redenzione dell’uomo contro le ideologie e le rivoluzioni del ’900: quella francese, quella marxista, quelle storiche e quelle scientifiche. Ed ancora: il rapporto tra progresso, scienza, libertà e ragione; l’esempio dei martiri passati e presenti che versano il loro sangue per dare testimonianza della speranza cristiana. C’è tutto questo nella seconda Enciclica di Benedetto XVI, intitolata ’Spe Salvi’ in uscita oggi […]

Lunga 77 pagine, con una introduzione e suddivisa in paragrafi, il testo non presenta una divisione in due parti come la prima Enciclica di Papa Ratzinger (’Deus caritas est’), ma si presenta come un continuum che prende inizio dal concetto di speranza e fede, per passare in rassegna il tema della vita eterna e del rapporto fede-ragione, fino alla trasformazione della fede-speranza cristiana nel tempo moderno. La ’Spe Salvi’ si conclude con una invocazione a Maria, “stella della speranza” […]

Sono numerose le citazioni di Benedetto XVI: oltre al Nuovo Testamento (San Paolo ai Romani, Lettere agli ebrei, Prima Lettera di San Pietro, Prima Lettera ai Corinzi), vengono menzionati: Santa Giuseppina Bakhita, suora canossiana, nata in Sudan, che il Pontefice definisce “piccola schiava africana”, San Tommaso D’Aquino, San Francesco d’Assisi, Sant’Ambrogio, Bernardo di Chiaravalle. Ed ancora, il Papa cita Lutero, Kant, Marx, Adorno, Henry de Lubac, Francesco Baconi. […]

Il Papa ricorda che Gesù non ha portato “un messaggio sociale-rivoluzionario” come Spartaco. “Il cristianesimo non aveva portato un messaggio sociale-rivoluzionario come quello con cui Spartaco, in lotta cruenta, aveva fallito. Gesù - prosegue Benedetto XVI - non era un combattente per una liberazione politica, come Barabba o Bar-Kochba”. Ha portato “qualcosa di totalmente diverso: l’incontro con il Signore di tutti i Signori”. […]
Il progresso è ambiguo, sottolinea il Papa: “Offre nuove possibilità per il bene, ma apre anche possibilità abissali di male, possibilità che prima non esistevano. Sappiamo che il progresso in mani sbagliate - osserva Benedetto XVI - può diventare e sia diventato, di fatto, un progresso terribile nel male. […]

L’articolo completo è raggiungibile sul Corriere
www.corriere.it/cronache/07_novembre_30/papa_enciclica_ateismo_marxismo_spe_salvi_eef82d94-9f33-11dc-8807-0003ba99c5...

=omegabible=
00venerdì 30 novembre 2007 18:50
re

Da quale pulpito viene la predica!!!! [SM=g8892]
Basta vedere cosa hanno fatto in 2000 anni; ma si sa la mamma degli imbecilli è sempre incinta!!! [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]



omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]
kelly70
00sabato 1 dicembre 2007 15:05
Enciclica papale: la risposta degli atei


Il Papa si tranquillizzi: gli atei non si sentono senza speranza. Anzi, vivono benissimo così, nell’orizzonte attuale della loro vita terrena, senza doversi cullare nella speranza di un sereno aldilà. Questa la risposta della Uaar all’ultima enciclica papale, Spe Salvi, firmata e pubblicata dal Vaticano oggi stesso. «L’esistenza di un miliardo di non credenti al mondo - spiega il segretario dell’Uaar Raffaele Carcano – dovrebbe essere sufficiente per far capire al Papa che l’uomo può vivere benissimo senza Dio, ma con la ragione».

Il Papa, infatti, se la prende in particolare con l’ateismo, che avrebbe provocato «le più grandi crudeltà e violazioni della giustizia». Ma forse si è dimenticato di aprire un manuale di storia: «vogliamo parlare del nazismo, con cui il Vaticano stipulò un concordato poche settimane dopo la sua ascesa al potere? Delle Crociate? Della Santa Inquisizione?», si chiede Carcano.

Per non parlare dell’idea che la scienza sia diventata irrilevante per il progresso dell’umanità, a causa del suo distacco dalla religione. E di quella per cui, a fondamento dell’idea di libertà, debba per forza starci la fede. «Ma come si fa a parlare di fallimento dell’Illuminismo? È all’Illuminismo che dobbiamo la democrazia, la libertà, l’uguaglianza. E poi, sentire parlare di libertà il sovrano di uno stato illiberale, francamente, sembra una contraddizione».Insomma, conclude Carcano, è chiaro che il nemico numero uno di questo Papa siamo noi, gli atei. Ed è comprensibile: «il numero di non credenti sta aumentando. Anche grazie all’attuale Papa e a encicliche come questa».

Comunicato Stampa UAAR del 30/11/2007

www.uaar.it/news/
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