Papa: è la legge di Dio e non le maggioranze a garantire democrazia e diritti

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kelly70
00domenica 7 ottobre 2007 02:38


La legge naturale, ossia “la norma scritta dal Creatore nel cuore
dell’uomo” è la vera garanzia della democrazia e dei diritti umani: non lo è il diritto “positivo”, anche se legato al volere della maggioranza della popolazione in un dato momento, perché la storia dimostra che “le maggioranze possono sbagliare”. L’odierno incontro con i partecipanti alla sessione plenaria della Commissione teologica internazionale ha dato occasione a Benedetto XVI di ribadire uno dei temi che gli è particolarmente caro, quello del valore, anche razionale, della legge naturale e del rifiuto del relativismo etico, che una parte del pensiero contemporaneo vuole vedere come vero fondamento della democrazia.
Da un lato, cioè, ci sono “le norme prime ed essenziali che regolano la vita morale”. “Nei suoi precetti principali la legge naturale è esposta nel Decalogo” ed è chiamata naturale “non in rapporto alla natura degli esseri irrazionali, ma perché la ragione che la promulga è propria della natura umana”. E, ha osservato il Papa, “partendo dalla legge naturale di per sé accessibile ad ogni creatura razionale, si pone con essa la base per entrare in dialogo con tutti gli uomini di buona volontà e, più in generale, con la società civile e secolare”.
Ma, “proprio a motivo dell’influsso di fattori di ordine culturale e ideologico, la società civile e secolare oggi si trova in una situazione di smarrimento e di confusione: si è perduta l’evidenza originaria dei fondamenti dell’essere umano e del suo agire etico e la dottrina della legge morale naturale si scontra con altre concezioni che ne sono la diretta negazione. Tutto ciò ha enormi e gravi conseguenze nell’ordine civile e sociale. Presso non pochi pensatori sembra oggi dominare una concezione positivista del diritto. Secondo costoro, l’umanità, o la società, o di fatto la maggioranza dei cittadini, diventa la fonte ultima della legge civile. Il problema che si pone non è quindi la ricerca del bene, ma quella del potere, o piuttosto dell’equilibrio dei poteri. Alla radice di questa tendenza vi è il relativismo etico, in cui alcuni vedono addirittura una delle condizioni principali della democrazia, perché il relativismo garantirebbe la tolleranza e il rispetto reciproco delle persone. Ma se fosse così, la maggioranza di un momento diventerebbe l’ultima fonte del diritto. La storia dimostra con grande chiarezza che le maggioranze possono sbagliare. La vera razionalità non è garantita dal consenso di un gran numero, ma solo dalla trasparenza della ragione umana alla Ragione creatrice e dall’ascolto comune di questa Fonte della nostra razionalità”.
“La legge naturale – ha evidenziato i Papa - diventa così la vera garanzia offerta ad ognuno per vivere libero e rispettato nella sua dignità, e difeso da ogni manipolazione ideologica e da ogni arbitrio e sopruso del più forte.
Nessuno può sottrarsi a questo richiamo. Se per un tragico oscuramento della coscienza collettiva, lo scetticismo e il relativismo etico giungessero a cancellare i principi fondamentali della legge morale naturale, lo stesso ordinamento democratico sarebbe ferito radicalmente nelle sue fondamenta.
Contro questo oscuramento, che è crisi della civiltà umana, prima ancora che cristiana – ha concluso Benedetto XVI - occorre mobilitare tutte le coscienze degli uomini di buona volontà, laici o anche appartenenti a religioni diverse dal Cristianesimo, perché insieme e in modo fattivo si impegnino a creare, nella cultura e nella società civile e politica, le condizioni necessarie per una piena consapevolezza del valore inalienabile della legge morale naturale”.

Fonte: il sito cattolico di AsiaNews

Notizia inserita da Barbara Monea

www.uaar.it/news/

=omegabible=
00domenica 7 ottobre 2007 09:06
RE
Da quale pulpito!!!! Dette dal capo di una chiesa che nei secoli si è macchiata di orrendi delitti di ogni genere è veramente anacronistico!!!!


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]
Rainboy
00domenica 7 ottobre 2007 13:13
Questo papa alle volte è proprio una sagoma.
pcerini
00domenica 7 ottobre 2007 15:09
Relativismo etico? Legge naturale?

L'uomo e' libero di seguire i valori che ritiene meglio per se' pur nel rispetto degli altrui(questo e' il vero fondamento,rispetto e tolleranza oltre che cacapita' di comprensione),per esempio,io NON SEGUO in alcun modo i valori legati all'etica cristiana della sofferenza che impone di soffrire come cani bastardi fino all'ultimo anche per quei casi in cui le cure palliative non fnzionano piu',anzi,imporre una simile tortura lo trovo del tutto "innaturale",come pure trovo del tutto "illegittimo" imporre una etica paranoica che non rispetta il principio dell'autodeterminazione (la libera espresssione della propria volonta').

Parlare poi di legge naturale entra in contrasto con la storia stessa dell'uomo,che vede un'alternarsi continuo di valori etici a volte tra di loro contrastanti,se si presume che certi principi valori siano stati posti da Dio nel cuore dell'uomo e' anche vero che spesso e volenteri sono mutevoli e pieni zeppi di difetti.

Se si dice che la legge naturale sia il fondamento della democrazia e dei diritti individuali dell'uomo,trovo strano che ci siano voluti secoli di stragi e di violenza,e che ancor oggi continuano ad esserci.

Paolo
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