Sangue artificiale, chiesto il primo ok alla Fda per i test sull'uomo
Progetto finanziato dal Pentagono per curare i soldati feriti in guerra. Si parte dalle cellule del cordone ombelicale
ROMA (19 luglio) - Il sangue artificiale potrebbe diventare presto realtà. Lo afferma un'industria statunitense, la Arteriocyte, che ha inviato i primi campioni di sangue 0 negativo alla Food and Drug Administration (Fda), l'autorità di controllo Usa, per avere il via libera ai primi test sull'uomo.
Il progetto è stato finanziato dal Pentagono per curare i soldati feriti nelle zone di guerra. Il sangue è stato ottenuto dalla compagnia dell'Ohio, che ha avuto un finanziamento di 2 milioni di dollari per il progetto, a partire da cellule che lo fabbricano (ematopietiche) prelevate da cordone ombelicale e fatte crescere in una macchina che simula il comportamento del midollo osseo umano. A partire dal sangue di un cordone si ottengono con il procedimento 20 unità di sangue al prezzo di 5mila dollari per unità, ma secondo il presidente della compagnia se l'Fda darà la sua approvazione il processo verrà realizzato su scala industriale, riducendo i costi a un quinto.
I primi test sull'uomo potrebbero iniziare nel 2013. «Il sangue artificiale è indistinguibile da quello vero - scrive l'azienda in un comunicato - e potrebbe essere usato anche negli ospedali».
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