Se ne va un uomo vecchio, solo e drammaticamente superato dalla storia. Il Vaticano troverà di sicuro qualcuno peggiore.

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ReteLibera
00martedì 12 febbraio 2013 14:20

Se ne va un uomo vecchio, solo e drammaticamente superato dalla storia. Il Vaticano troverà di sicuro qualcuno peggiore.

 


In queste ore tutti si stanno domandando il vero motivo delle dimissioni di Ratzinger dal soglio di San Pietro. Sarà solamente vecchiaia, come dicono in molti, oppure c'è dietro qualcosa di più? Sicuramente c’è qualcosa di più, ma noi comuni mortali non credo lo sapremo mai, sarà difficile che tutto venga a galla e, comunque, gli intrecci sono talmente ingarbugliati che sfido chiunque a trovarne il bandolo.

Tutto il mondo politico e cattolico italiano, come al solito,  si distingue per la sua straordinaria propensione al lecchinaggio: era bravo, buono e bello, anche se non è ancora morto, e soprattutto anche un grande studioso. Ha scritto dei libri su Gesù quindi doveva essere uno studioso: infatti è a lui che si deve la fondamentale scoperta della inesistenza in vita del bue e dell'asinello nella grotta di Betlemme, una novità rivoluzionaria della quale si sentiva davvero la mancanza.

Io non metto in discussione la sua intelligenza e la sua propensione allo studio e alla meditazione alla quale pare si dedicherà (finalmente!!) isolato dal mondo, e non voglio nemmeno esprimere un’opinione che risulterebbe influenzata dal non-rispetto che ho per le istituzioni, specialmente quelle clericali. Voglio solo ricordare a me stessa, per puro masochismo, e a quei pochi che mi leggeranno, nel caso le avessero dimenticate, ma ne dubito, tutte quelle…..vogliamo chiamarle…..pendenze? che nel corso di questi anni di pontificato sono emerse sul conto di Ratzinger.

Innanzitutto la denuncia che un avvocato di Houston ha presentato davanti alla Corte distrettuale del sud del Texas, quando era ancora arcivescovo,  per la copertura data ai membri del clero responsabili di abusi sessuali soprattutto su minori. Copertura che si evince da una lettera del 2001 nella quale ribadiva il contenuto della Instructio de modo procedendi in causis sollicitationis del 1962... (documento inviato a tutti i vescovi e desecretato di recente, in cui il Vaticano ordinava che un minore qualora avesse dichiarato al suo vescovo di un abuso sessuale da parte di un sacerdote avrebbe dovuto giurare il segreto perpetuo, sotto eventuale pena di scomunica. Ed eventuali documenti comprovanti scandali di questo genere commessi da sacerdoti avrebbero dovuto essere tenuti in un archivio segreto.

La denuncia non ebbe nessuna conseguenza perché, divenuto Papa, chiese ed ottenne l’immunità come capo di uno stato straniero. Mi chiedo: ora che non è più Papa, ci sarà un prosieguo?


Procedura “particolare” per persone “particolari”, come se quei crimini orrendi commessi da deviati mentali con la tonaca fossero diversi dagli stessi orrendi crimini commessi dai deviati mentali senza tonaca.


Maciel potè contare sulla protezione del cardinale Sodano e sulla benevolenza di Ratzinger, allora capo della Sacra Congrega, per evitare che il suo scandalo finisse sulle pagine dei giornali. Una volta informato ufficialmente delle accuse Ratzinger, che gestiva tutti i casi più importanti di pedofilia nella Chiesa , avrebbe dovuto intervenire immediatamente per fare accertamenti e poi eventualmente sospendere padre Maciel. Invece fece di tutto per “stallare” il processo burocratico all'interno del Vaticano, riuscendo a non arrivare mai al fondo della questione. E dopo la sua elezione a papa, Ratzinger fece rimuovere l'ormai ultraottantenne Maciel, senza comunque dichiarare ufficialmente i motivi della sua rimozione.

 

Per quanto riguarda il passato mi fermo qui, anche se, andando a cercare, il materiale non mancherebbe certo. 

Il presente è sotto gli occhi di tutti:



 

Tutto questo potrebbe fare sicuramente di Ratzinger uno dei papi più scandalosi della storia, quindi la notizia in sé potrebbe essere buona, ma la più bella notizia in questo campo, in realtà, la si celebrerà soltanto quando la Chiesa non farà più notizia, perché vorrà dire che avrà ridotto a zero la sua (nefasta) influenza nel mondo e non conterà più nulla.

Temo però che non farò in tempo a vivere questo teorico grande momento di storia...
kelly70
00martedì 12 febbraio 2013 14:52
Ottimo articolo, lo posto sul sito [SM=g27811]
kelly70
00martedì 12 febbraio 2013 14:55
Effettivamente c'è qualcosa sotto che non sappiamo.

Ormai questo papa è troppo sputtanato. Basta vedere come è stato trattato su twitter.

Rinato81
00martedì 12 febbraio 2013 15:02
Gesù ha detto "il mondo vi odia perchè non siete del mondo" e voi adempite le Scritture Sacre attaccando il Santo Padre. Un po' di informazione sopra le parti ed oggettiva non riuscite proprio a farla?
ReteLibera
00martedì 12 febbraio 2013 15:07
Kelly, solo una precisazione: L'articolo originale non riporta l'immagine che io ho associato qui. Controlla cliccando sul titolo che ti indirizzerà all'originale.
ReteLibera
00martedì 12 febbraio 2013 15:07
Re:
Rinato81, 12/02/2013 15:02:

Gesù ha detto "il mondo vi odia perchè non siete del mondo" e voi adempite le Scritture Sacre attaccando il Santo Padre. Un po' di informazione sopra le parti ed oggettiva non riuscite proprio a farla?



L'uovo del mondo ha detto si!!! Il papa è sceso dalla croce? [SM=g2283909]
kelly70
00martedì 12 febbraio 2013 15:30
Re:
ReteLibera, 12/02/2013 15:07:

Kelly, solo una precisazione: L'articolo originale non riporta l'immagine che io ho associato qui. Controlla cliccando sul titolo che ti indirizzerà all'originale.




Fatto, ho messo la foto originale sul sito.

ReteLibera
00mercoledì 13 febbraio 2013 19:06

ITCCS: il Papa si dimette per evitare l’arresto

13 FEBBRAIO 2013 8.607 VIEWS NO COMMENT

Abbiamo seguito da molto tempo su queste pagine la vicenda del processo in corso da parte del Tribunale Internazionale Common Law nei confronti di vari esponenti di punta della Chiesa di Roma oltre che del Governatore supremo della Chiesa Anglicana, la regina Elisabetta II, in quanto implicati nel massacro di 50.000 bambini avvenuto a partire dagli anni 70 in Canada.

La veridicità di questa tristissima, orribile vicenda appare comprovata da una rilevante mole di prove documentali di ogni genere.

Il promotore dell’iniziativa giudiziaria, il Rev. Kevin Annett, ha più volte in video aggiornato sulle fasi del “processo”, che abbiamo regolarmente documentato prendendole dal sito ITCCS.

L’annuncio della chiusura del procedimento è stato dato il 30 gennaio 2013, come si può rilevare a questo link.

In seguito è iniziata la fase esecutiva, con le procedure di notifica agli interessati.

Comunque possa essere giudicata dal pubblico la rilevanza giuridica dell’evento, così come descritto dal comunicato di seguito riportato, è ovvio prevedere che questa vicenda non mancherà di produrre clamorosi colpi di scena.

Naturalmente i più conformisti tra i fedeli storceranno il naso, poi minimizzeranno, poi rigetteranno il tutto. Questo poiché le nozioni sulla Common Law sono pochissimo diffuse tra il pubblico.

Ma chi come noi ha seguito la cosa e immagina le conseguenze sul piano del diritto sa che questa vicenda diverrà comunque uno spartiacque storico.

La nostra posizione in merito, come quella di chiunque intenda partecipare costruttivamente a questa delicatissima fase evolutiva dell’umanità, è di aspettarsi, senza pregiudizi quanto senza preclusioni, che per il bene di tutti la verità comunque emerga quale che essa sia, affinché sulla verità possa edificarsi quel futuro migliore che tutti desideriamo.

Una nota di curiosità relativa alla data di esecuzione del Lien (sequestro conservativo) sui beni della chiesa: 31 marzo 2013.

Essa corrisponde nel calendario maya (da molti accantonato dopo il 21 dicembre scorso, ma ancora perfettamente in funzione) al 13 Ahau, la fine dell’Era del 5° Sole, ossia la fine energetica del dominio (che da lì in poi si tradurrà nella pratica), come spiega lo studioso dei Maya Marco Fardin in questo suo meticoloso quanto illuminante articolo.

Jervé

Papa Benedetto si è dimesso per evitare l’arresto, il sequestro della ricchezza della chiesa per Pasqua

Storico, Breaking News: Mercoledì, 12 Febbraio / 13, 2013

Una nota diplomatica è stata rilasciata al Vaticano poco prima delle sue dimissioni.

Il nuovo papa e il clero cattolico affronteranno l’accusa e l’arresto come “Bonifica di Pasqua” il piano continua.

Un comunicato ai media mondiali e una dichiarazione del Tribunale internazionale sui crimini di Chiesa e Stato (ITCCS)

Bruxelles:

Le dimissioni senza precedenti nella storia di Joseph Ratzinger da Papa di questa settimana sono state forzate da un’azione imminente da parte di un governo europeo di emettere un mandato di arresto contro Ratzinger e una “Lien” pubblica contro la proprietà del Vaticano e le sue attività entro Pasqua.

L’Ufficio dell’ITCCS centrale a Bruxelles è stato costretto dall’abdicazione improvvisa di Papa Benedetto XVI a rivelare i dettagli seguenti:

1. Il Venerdì, 1 Febbraio 2013, sulla base delle prove fornite dalla nostra Corte di giustizia affiliatasi Common Law (itccs.org), il nostro Ufficio ha concluso un accordo con i rappresentanti di una nazione europea e dei suoi giudici a garanzia di un mandato di arresto contro Joseph Ratzinger, aka Papa Benedetto XVI, per crimini contro l’umanità e l’ordinazione di un associazione a delinquere.

2. Questo mandato d’arresto doveva essere consegnato all’ufficio della “Santa Sede” a Roma il Venerdì 15 febbraio 2013. Avrebbe permesso alla nazione in questione di trattenere Ratzinger come sospetto di crimine se fosse entrato nel suo territorio sovrano.

3. Una nota diplomatica è stata emessa dal governo del suddetto paese  al Segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone,  Lunedi, 4 Febbraio, 2013, informando Bertone del mandato di arresto imminente e invitando il suo ufficio a rispettarlo. Nessuna risposta a questa nota è stata ricevuta dal cardinal Bertone o dal suo ufficio, ma sei giorni più tardi, Papa Benedetto si è dimesso.

4. L’accordo tra il nostro Tribunale e la detta nazione ha incluso una seconda disposizione di emettere un Lien (sequestro conservativo) commerciale attraverso i tribunali di quella nazione contro le proprietà e le ricchezze della Chiesa Cattolica a cominciare dalla giornata di Pasqua Domenica 31 MARZO 2013. Questo Lien doveva essere accompagnato da un pubblico e globale “Campagna di bonifica di Pasqua” in base al quale le proprietà della chiesa cattolica dovevano essere occupate e rivendicate dai cittadini come beni pubblici incamerati ai sensi del diritto internazionale e lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale.

5. E’ decisione del nostro Tribunale e del governo della detta nazione di procedere con l’arresto di Joseph Ratzinger al suo sgombero dall’ufficio del Romano Pontefice, con l’accusa di crimini contro l’umanità e associazione a delinquere.

6. E’ nostra nuova decisione di procedere anche con l’incriminazione e l’arresto del successore di Joseph Ratzinger come Papa con le stesse accuse e di imporre il vincolo commerciale e la ”Campagna Bonifica di pasqua” contro la Chiesa cattolica romana, come previsto.

In chiusura, il nostro Tribunale riconosce che la complicità di Papa Benedetto nelle attività criminali della Banca Vaticana (IOR) è stato complice del suo licenziamento eventuale dai più alti funzionari del Vaticano. Ma secondo le nostre fonti, il Segretario di Stato Tarcisio Bertone ha costretto alle dimissioni Joseph Ratzinger immediatamente, e in risposta diretta alla nota diplomatica relativa al mandato d’arresto che è stato rilasciato a lui da parte del governo del suddetto paese il 4 febbraio 2013.

Facciamo appello a tutti i cittadini e ai governi per aiutare i nostri sforzi per demolire legalmente e direttamente la corporazione del Vaticano e arrestare i suoi ufficiali principali e del clero che sono complici di crimini contro l’umanità e cospirazione criminale in corso per aiutare e proteggere la tortura e il traffico di bambini.

Ulteriori informazioni sugli eventi della Campagna pasquale di Bonifica saranno rilasciati dal nostro Ufficio di questa settimana.

Pubblicato 13 Febbraio, 2013

12:00 am GMT

da parte dell’Ufficio centrale di Bruxelles,

Fonte: http://itccs.org/2013/02/13/pope-benedict-resigned-to-avoid-arrest-seizure-of-church-wealth-by-easter/


http://www.iconicon.it/blog/2013/02/itccs-il-papa-si-dimette-evitare-larresto/

ReteLibera
00giovedì 14 febbraio 2013 14:59

Ratzinger scende dalla barca di Pietro

E’ avvenuto quello che doveva avvenire. L’anziano cardinale tedesco, per lunghi anni “carabiniere” freddo e intransigente a guardia della più arcaica dottrina dogmatica e morale della Chiesa cattolica, divenutoPapa all’età di 76 anni, non ce l’ha fatta e ha gettato la spugna.

Subito dopo la morte di Giovanni Paolo II, qualche giorno prima di entrare nel conclave che lo avrebbe eletto Papa della Chiesa cattolica, Ratzinger, nell’imponente scenario del Colosseo, in mondovisione, si era candidato, di fatto, a prendere il posto di Wojtyla col proposito di ricondurre la Chiesa nel contesto dottrinale e disciplinare del Concilio di Trento, stoppando il più celermente possibile le innovazioni del Vaticano II.

Già da Prefetto del S.Uffizio aveva combattuto tutta la teologia scaturita dal Vaticano II, ma ora, candidandosi Papa al di sopra delle parti, più che i temi dottrinali, sceglie un tema più scioccante per l’opinione pubblica: la “sporcizia” nella chiesa, quella sotto gli occhi di tutti e quella nascosta.

Messo da parte il felpato linguaggio del prelato di curia, pronuncia parole che qualche secolo prima, poteva aver pronunciato il frate domenicano Girolamo Savonarola, che denunciava a gran voce la sporcizia morale di cui era ammorbata la Chiesa.

Per questo e per la sua lotta politica contro il cattivo governo il frate domenicano, per ordine di un Papa, Alessandro VI, fu mandato all’impiccagione e al rogo.

Sembrò un Savonarola il cardinal Ratzinger, che, davanti ai cardinali elettori e alle telecamere di tutto il mondo, accusò i ministri della Chiesa di “tradimento e di “abuso della Parola”, di “superbia e autosufficienza”: “Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote, quanta sporcizia c’è nella Chiesa”.

Checché se ne voglia dire, quelle parole suonarono subito come un’autocanditatura forte al soglio pontificio e un avvertimento-programma del suo pontificato. I lunghi anni trascorsi accanto a Giovanni Paolo II abbondantemente assente dal Vaticano per i suoi spettacolari viaggi, avevano fatto di Ratzinger il vero possibile continuatore della restaurazione iniziata da Wojtyla.

Così Ratzinger, in continuità col programma di restaurazione da Prefetto del S.Uffizio, nei suoi otto anni di pontificato non ha fatto altro che enunciare principi ed emanare condanne per chiunque – preti, vescovi, teologi, laici- si scostasse minimamente dalla più rigida dottrina dogmatica e morale della Chiesa.

Individuò nell’aggiornamento del Concilio la prima causa della indisciplina degli ecclesiastici progressisti e del decadimento dei principi morali sui quali la Chiesa si era attestata come in una roccia immobile. Il suo primissimo intento fu dunque la neutralizzazione delle aperture volute dal Concilio. E per questo mandò subito un segnale di benevolenza ai seguaci dello scismatico Vescovo Lefebvre che negava la legittimità del Vaticano secondo e ne rifiutava le principali Costituzioni.

I primi provvedimenti ebbero per oggetto la condanna di ogni innovazione liturgica da cancellare perché portatrice di “abusi liturgici”. Grande vittoria per i lefebviani, grande contestazione a difesa del Concilio da parte di vescovi, qualche cardinale e moltissimi parroci.

Negli ambienti cattolici progressisti circolava la tesi che non era Ratzinger che riconduceva i lefebvriani nella Chiesa, ma erano questi che riassorbivano il Papa nei rigori della dogmatica, della disciplina e della morale della Controriforma tridentina.

Sarebbe troppo lungo l’elenco dei veti ribaditi da Benedetto XVI per inchiodare le donne e gli uomini nella precettistica della morale sessuale e della bioetica: nessuna attività sessuale fuori dalla volontà di procreare, nessun rapporto sessuale se non dopo la benedizione del matrimonio da parte del prete, quindi nessuna convivenza prematrimoniale e nessuna convivenza con partner divorziati, nessun uso di contraccettivi, niente comunione e assoluzione per questi ultimi perché considerati pubblici peccatori, nessun riconoscimento dell’omosessualità perché considerata o malattia o disordine morale, nessun uso di contraccettivi, minaccia dell’inferno per tutti questi peccati, compreso il peccato di masturbazione per gli adolescenti a partire dalla pubertà.

E la bioetica? Due coniugi con problemi di fecondità, pur regolarmente sposati, che rivendicano il diritto alla paternità e maternità non possono ricorrere alla fecondazione assistita, perché, secondo Ratzinger,metodo contro natura.

Anche in quest’ambito così intimo e delicato la dottrina ribadita da Papa Ratzinger non concede alcuna pietà e comprensione. Ai malati terminali e ai loro congiunti, secondo la stessa dottrina, viene imposto l’obbligo delle cure e dell’alimentazione forzata, per contrapporre al peccato della “buona morte” la condanna ad una vita penosamente vegetale.

Ma questa è la “legge” della Chiesa, e se ci vuoi stare la devi osservare. Appunto, di una Chiesa matrigna mille miglia distante dalla generosità e misericordia di Dio che la stessa Chiesa predica.

Probabilmente questi sono i peccati che, secondo Ratzinger, creano “sporcizia” nella Chiesa. Se ad essi si aggiungono i peccati della Chiesa e dei suoi uomini, il quadro diventa più fosco e catastrofico: la diffusissima piaga della pedofilia dei preti, le convivenze clandestine dei preti obbligati al celibato da una legge ecclesiastica (non di Dio!), i grandi e continui traffici finanziari della Banca vaticana, le ingenti somme di denaro della S. Sede investite in speculazioni finanziarie internazionali, la spropositata ostentazione di ricchezza della gerarchia ecclesiastica (durante le grandi celebrazioni pontificie l’abbigliamento liturgico di Ratzinger costa decine di migliaia di euro), gli intrallazzi economici tra le mura vaticane denunciati dagli stessi prelati e inascoltati dallo stesso Ratzinger che, anziché punire i colpevoli punisce chi li ha svelati e denunciati.

A completare il quadro del mare in tempesta in cui Ratzinger deve guidare la Chiesa, non è secondario il tema della cosiddetta dottrina teologica.

La ricerca teologica contemporanea è impegnata non tanto nella impossibile dimostrazione dell’esistenza di Dio, quanto nello sforzo di rendere accettabile e possibile all’uomo non il Dio astratto della teologia romana, imprigionato nel ristretto perimetro canonico della dogmatica istituzionale ecclesiastica, ma un Dio libero e liberante che rispetta le coscienze, non impone pesi, e corrisponde al desiderio di trascendenza e all’stanza di giustizia e di libertà presenti nella vita di ogni uomo e donna.

Ma Ratzinger si considera un grande teologo, e per questo si è fatto giudice assoluto, prima da Prefetto del Sant’Uffizio e poi da Papa, di tutte le controversie teologiche contemporanee. Ha condannato fino alla scomunica i più autorevoli studiosi di teologia di tutto il mondo quando le loro tesi o ipotesi teologiche si discostavano minimamente dal suo fondamentalismo teologico di stampo tridentino.

Così il teologo Ratzinger, “vicario di Gesù Cristo” e rappresentante di Dio in terra, con la sua autorità papale che dice discendergli direttamente da Dio, ha fatto fioccare sui suoi più autorevoli colleghi teologi condanne sommarie, inappellabili e definitive. Non a decine ma a centinaia, tra i più noti all’opinione pubblica mondiale: lo svizzero di formazione tedesca Hans Kung, il francescano brasiliano Leonardo Boff, il domenicano olandese Schillebeeckx, il fondatore della Teologia della Liberazione Gustavo Gutierrez, la teologa americana suor Lavinia Byrne, il missionario dello Sri Lanka Balasuriya, l’italiano Franco Barbero, il gesuita Dupuis, l’americano Curran, i religiosi americani Suor Gramick e padre Nugent ai quali viene imposto il divieto di interrompere il lavoro pastorale a favore degli omosessuali. E l’elenco è inimmaginabilmente lungo.

Ratzinger si era candidato Papa per purificare la Chiesa dalle scorie negative del Vaticano II, dal dramma della pedofilia dei preti, dagli abusi dei fedeli in fatto di sessualità e di bioetica, dai preti omosessuali, dal carrierismo degli ecclesiastici. Anche qui l’elenco è lungo. Ma negli otto anni di pontificato, anziché vedere risultati, ha visto diffondersi la “sporcizia” e le disobbedienze: i fedeli continuano a ignorare la precettistica rigida della morale nella loro intimità, gli scandali vaticani sono ogni giorno più sotto gli occhi di un’opinione pubblica indignata, i teologi sono sempre più lontani dai rigidi schemi dogmatici romani, i giovani non si confessano più, le chiese si svuotano, i seminari hanno sempre meno candidati al sacerdozio. Un altro elenco più lungo degli altri.

Ratzinger al timone della barca di Pietro la vede sempre più assalita da un mare sempre in tempesta in tutte le latitudini. L’ultimo scandalo, quello del furto di documenti segreti sotto il suo tetto e con la complicità dei suoi più stretti collaboratori, ha colpito lui personalmente e ha sbattuto la barca contro gli scogli di una sconcertata opinione pubblica mondiale.

Non immaginava otto anni fa che gli potesse succedere. Oggi sente di non avere avuto e di non avere il vigore necessario per affrontare la tempesta e gli scogli: accetta la sconfitta, getta la spugna e scende dalla barca. E nessuno gli dirà: “cazzo, risalga a bordo!



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ilfattoquotidiano.it

=omegabible=
00giovedì 14 febbraio 2013 16:15
Un articolo illuminante e incontestabile!!!!
Grazie Raf! [SM=g27811] [SM=x789056]
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