Una manciata di diamanti nel mare dell' ignoranza

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Claudio Cava
00giovedì 17 luglio 2008 20:53
Ricordiamo Giordano Bruno

Eleonora Gitto - resistenzalaica@gmail.com

Roma, Campo de'Fiori, 8 febbraio 2008: sotto la statua di Giordano Bruno un gruppo di persone rende omaggio al filosofo nolano , nel giorno in cui si commemora la sua morte violenta. Fu arso vivo, proprio qui dove sorge la statua a lui dedicata.
Chi arriva da tutta Italia in questa piazza lo fa per dire a chi è troppo sordo, a chi è distratto, a chi volutamente ignora, che non si deve e non si può dimenticare.

“Giovedì mattina in Campo de’ Fiori fu abbrugiato vivo quello scelerato frate domenicano da Nola: heretico ostinatissimo et avendo di suo capriccio formati diversi dogmi contro nostra fede”.

Con queste parole lette in un avviso del tempo, due giorni dopo la sua morte, si metteva fine alla vita di Giordano Bruno. Solo alla sua vita, perché il suo pensiero è ancora vivo. Per molti è diventato il simbolo della massima libertà di espressione.

Il faro che ci guida verso una nuova morale, quella che nega il dogmatismo perverso e deleterio e persegue la conoscenza, unica vera strada che conduce alla saggezza e alla sapienza. “Di maniera che non è un sol mondo, una sola terra, un solo sole; ma tanti son mondi quante veggiamo circa di noi lampade luminose, le quali non sono più né meno in un cielo ed un loco ed un comprendente, che questo mondo, in cui siamo noi, è in un comprendente, luogo e cielo”. (Giordano Bruno nel suo De l’infinito, universo et mondi del 1583). “Non siamo più centrali di quanto non lo sia qualsiasi altro punto dell’universo”.

Meravigliosa sintesi di pensiero, che da sola uccide secoli d'ignoranza e illumina con le lampade luminose dell'intelligenza l'intero universo.
La torbida ignoranza della Chiesa, e la limpida intuizione dell'umanesimo. La furbizia contro l'intelligenza. L'arroganza contro la poesia. Il Cosmo è perciò illimitato. Infiniti sono i Mondi ed innumerabili i soli. Ma se infiniti sono i Mondi e le galassie, l’uomo non può essere il privilegiato del creato.

“Tutte le cose sono nell’universo, e l’universo è in tutte le cose”. Così Bruno invita gli uomini ad essere più umili, ed a cercare il Grande Architetto dell’Universo negli infiniti cosmi paralleli. E fra gli inviti cosmi paralleli c’è il nostro intimo. Perché è dentro di noi che possiamo trovare il divino e non è necessario l’intervento di burocrati che facciano da intermediari.
Scopo di una vera religione è quello d’individuare la presenza dell’Harmonia divina in ogni cosa, senza farsi sviare dalle molteplici apparenze, inventate ad arte dal clero vecchio e nuovo.
Bruno ci ha insegnato che l’amore è il motore primo di tutte le cose viventi: “È per virtù dell’amore che tutto è stato prodotto, e l’amore è in tutto. L’amore riscalda ciò che è freddo, illumina ciò che è oscuro”.
“Come la materia e la sostanza delle cose sono indistruttibili, così tutte le loro parti sono assoggettate a tutte le forme, al punto che tutto si trasforma in tutto, se non in un medesimo batter d’occhio, almeno in istanti diversi, uno dopo l’altro e scambievolmente”.

L’intuito, l’irrazionale e l’intelligenza del cuore non sono mai andati d’accordo con la Ragione desolata, finalizzata solo ai propri tornaconti personali. “La Chiesa si è chiusa per tanto tempo al puro respiro del pensiero, che i suoi pozzi e le sue gallerie sono piene delle marcescenze di secoli; è sufficiente un’unica scintilla per far saltare per aria come una polveriera tutta questa dottrina di autoistupidimento imposto dall’alto” .

La “credulità nella fede” è pari alla Magia Nera dei ciarlatani, mortifica la ragione e la “luminosità delle idee”, attenuando “l’immagine di una peggior cosa”. Dal canto suo, la Magia Bianca è invece lo studio – con amore – delle leggi di Natura, per intervenire su di esse a nostro favore e secondo però quelle leggi stesse dell’Harmonia naturale: “Gli stupidi ed insensati idolatri non avevano raggione di ridersi del magico e divino culto degli Egizi; li quali sapeano per mezzo della specie che sono nel grembo della natura, ricevere que’ benefici che desideravano da quella”.

Ma ancora una volta il rogo attendeva il libero pensiero, libero perché animato solo da amore per gli uomini e per la Natura.
Il 17 febbraio 1600 si è consumato uno dei crimini più efferati che la storia moderna ricordi. Correva l’anno del Giubileo del 1600. Giordano Bruno dopo otto anni di prigionia ed interrogazioni da parte dell’Inquisizione romana, era stremato nel fisico, ma lucido nello spirito perché ha continuato a ribattere, ai monaci del Santo Uffizio, che non vi è alcuna religione al di sopra della verità. Quel 20 di gennaio, Roma assisteva ai carri allegorici di una “sacra rappresentazione”, inneggiante alla vita di Cristo.
Ciononostante, il papa Clemente VIII decise per la condanna a morte del filosofo. Lo consegnò così al boia, affinché si facessero tutti i preparativi per il grande rogo.

La sentenza del Tribunale dell’Inquisizione fu così motivata: “Ha detto che non deve né vuol pentirsi, e non sa di cosa pentirsi, né di cosa deve pentirsi. Per cui era pronto a dar ragione di tutti i suoi scritti e detti, difendendoli contro qualsiasi teologo”.
Tra il pubblico ludibrio, organizzato ad arte dagl’Inquisitori, Giordano fu trasportato fino al luogo dell’esecuzione su una carretta. Un laccio ben stretto correva fra le labbra e la nuca e gli teneva la bocca spalancata ed immobile. Non doveva parlare perché anche in punto di morte la sua parola intimoriva tutti anche i carnefici.
Arrivati a Campo de’ Fiori, Bruno fu denudato e legato ad un palo, ed arso vivo. Nessuna pietà per lui, neppure una salvifica morte immediata.
“Sappia chi è lontano da simili misfatti, che il condannato non moriva subito, ma dopo che numerosi pezzi di carne si erano staccati dal suo misero corpo, tra urla di dolore infernali”.

Bruno condannava il cattolicesimo e anche il cristianesimo riformato che gli appariva peggiore del cattolicesimo stesso poiché negava la libertà e il valore delle opere buone e introduceva lo scisma e la discordia tra i popoli.

Essere a Campo de’ Fiori, sotto la sua statua, provoca un dolore sordo. Non si sentono le parole di Pannella, sembrano scomparsi nella piazza, tutto intorno, anche i compagni di viaggio di questa giornata. Non è dolore per una morte feroce e ingiusta. È dolore perché a distanza di 408 anni nulla è cambiato. Bruno ci ha lasciato una grande eredità. Per favore, non sprechiamola.

(le foto sono state scattate dall'autrice il giorno della manifestazione. Il mare è quello di Ostia)

elegitto.blog.kataweb.it
Commenti (13)
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scritto da Trotzky-Zazà , febbraio 11, 2008
I cattolici hanno una serie infinita di santi da ricordare. Noi dovremmo commemorare le numerose date in cui i martiri laici si sono immolati in nome della conoscenza e della libertà di pensiero.
Dobbiamo costringere la Chiesa ad ammettere di aver avuto torto non solo nei riguardi di Galileo, ma di tutti i grandi che hanno illuminato il cammino dell'umanità e che hanno dimostrato che il suo potere è stato edificato sulla menzogna e l'inganno delle masse.
E' da questo punto che deve ripartire la riscossa laica.



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scritto da FreeSpirit , febbraio 11, 2008
Buona idea Trotzky:
Facciamo (su Resistenza Laica e su Movimento Laico groups.google.it/group/movimento-laico) una pagina con l'elenco dei principali "martiri" e benemeriti laici insieme ad una breve presentazione...
Purtroppo non ho tempo. Chi si offre volontario?

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scritto da Stefano Far , febbraio 11, 2008
Sono d'accordo anche io.

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scritto da Alessio , febbraio 11, 2008
In memoria di Giordano Bruno simbolo di libertà e onestà intellettuale.

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scritto da Gianni Quaresima , febbraio 11, 2008
Emblematico il film di Montaldo con Gian Maria Volontè sul grande filosofo campano. Atroce quanto vera la scena in cui viene portato al rogo, la lingua bucata da una lama legata alla bocca con un laccio.
E pensare che la chiesa ha bruciato anche chi all'ultimo momento si pentiva, perchè ritenuto compromesso nell'anima.
Mi dispiace non poter essere venuto, ma il mio animo laico è sempre più forte. Sperimento ogni giorno il tentativo dei prepotenti, e rispondo alle arroganze ed ignoranze ogni giorno, senza paura, sfruttando a mio favore usando le contraddizioni dei bigotti ai quali cerco di far capire che è la testa che fa girare il mondo, non la fede o la cieca obbedienza. Una volta ci ho perso pure il lavoro, ho avuto paura, ma l'esperienza mi aiuta ad essere un rivoluzionario-laico sempre, evitando gli errori del passato, dimostrando con i fatti che è solo con il ragionamento che si evolve, nella società, nel lavoro, nella scuola.
Grazie, Giordano.
www.solitoignoto.com



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scritto da massimo , febbraio 11, 2008
"..Piangi, ne hai ben donde Italia mia, se gli occhi tuoi fossero due fonti vive, non basterebbe il tuo pianto ad adeguarsi al tuo scorno perchè tu fosti donna or sei misera ancella..." (sono parole di Leopardi.. ma se penso all'oggi e a cosa è diventato questo nostro Paese rispetto ad una Chiesa sempre più arrogante e prepotente, ci stanno benissimo)

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scritto da AteoConvinto , febbraio 12, 2008
Scommetto che il papa definisce la condanna a morte di Giordano Bruno "giusta e ragionevole",come il processo a Galilei...Dovranno pagare un giorno per tutto il male che hanno fatto.

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scritto da Gianni Quaresima , febbraio 14, 2008
""...Scommetto che il papa definisce la condanna a morte di Giordano Bruno "giusta e ragionevole",come il processo a Galilei...Dovranno pagare un giorno per tutto il male che hanno fatto...""

No no, la chiesa ha ammesso i suoi errori del passato, ed ha chiesto perdono,....a dio,....magari se l'avesse chiesto all'umanità intiera, sarebbe stato "moltopiùmeglio", ma meglio di nulla !
Il fatto triste è che con altri mezzi, mi moderni, continua ad ostacolare il cervello,.....ma chiesa mia cara !!!!
Ma cosa mai ti avrà fatto di così male il cervello ? Non sei contenta che medici, ingegneri, archittetti salvaguardino ANCHE le tue strutture ecclesiatiche ??? Oppure la scienza fa comodo SOLO quanno 'te pare, e solo x te ?
"Veltry" ha detto a Spello che i cittadini sono più alti della politica che li rappresenta, forse alla politica un pò. Ma al papa no, mi sembra di vivere in un paese di dormienti, di ipocriti dal segno della croce facile e di ipocriti piagniucoloni perbenisti ! E la mafia ringrazia !
www.solitoignoto.com


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scritto da Renato , febbraio 14, 2008
La sua vita fu tempestosa ma anche tragicamente bella.Il fanatismo religioso ha fatto più vittime della pestilenza.Vorrei ricordare le ultime parole documentate del Nolano, che rivolgendosi ai suoi carnefici disse: "forse tremate più voi nell'infliggermi questa sentenza che io nell' accoglierla".
Ci si ricorda Bruno come filosofo e troppo spesso si dimentica che è stato uno grande scienziato che anticipò di secoli molte teorie.A memoria d'uomo è stato il primo a parlare di pensiero analogico e pensiero digitale.Ma l'universo e la grandezza della mente del nolano continueranno a vivere,nonostante i roghi!
pennavelenosa.blogspot.com/


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scritto da Renato , febbraio 14, 2008
Chi era Filippo Bruno?
Nato a Nola, in provincia di Napoli nel 1548 e bruciato vivo, insieme ai suoi libri, a Roma l' 8 febbraio del 1600.
Ma cosa poteva mai sostenere questo frate nolano? Visto come è stato ammazzato, si potrebbe immaginare a opere di stregoneria, satanismo e quant'altro. Tutt'altro.
La risposta è nella filosofia di Filippo Bruno. Lui teorizza non solo che l'universo è infinito ma che è anche eterno e tutto questo rende superfluo un Dio creatore con tutti i suoi ministri a seguito.Leggendo quello che dice il nolano si ha l'impressione di ascoltare le parole del Dalai Lama. Elimina da subito la visione antropocentrica dominante nel pensiero occidentale. La religione è come le lucciole le quali hanno bisogno dell'oscurità per risplendere. Se esiste un Dio egli è l'universo in tutte le sue infinite forme, conpresi tutti gli esseri viventi. E tra le religioni preferisce quelle orientali e di certo non monoteistiche.

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scritto da Renato , febbraio 14, 2008
Ma fu anche anticipatore di molte teorie scientifiche oltre che metafisiche. Fu il primo ad affermare che la Terra gira intorno al proprio asse. Intuì la parentela universale di tutti gli esseri viventi e anticipò l'evoluzionismo di Darwin compreso la teoria delle mutazioni da una specie all'altra. Sosteneva già all'epoca che le stelle sono dei Soli. Sapeva che esistevano altri pianeti; che la terra è appiattita ai poli; e tante altre cose a cui Galileo Galilei attinse per i suoi studi senza mai citarlo e saccheggiandogli delle appartenenze. Ma rivoluzionò anche l' estetica e non meno la morale.
Ma le sue battaglie, sia in vita che in morte, sono state e sono ancora contro i pedanti e gli accademici troppo presi da "contribuire" dimenticando la vera forza, il vero spirito del personaggio, il quale si può considerare a tutti gli effetti il padre della filosofia moderna. Qesta forza è l'amore per la ricerca della Verità. Per questo hanno assassinato Bruno, credendo di averne soffocato anche il pensiero. Ma per fortuna sono rimaste "in vita" alcune opere e documenti grazie al suo viaggio (non di piacere, ma per sfuggire ai suoi carnefici) in giro per l' Europa; e che lo stesso Bruno abbia illuminato tutte le maggiori corti e tutte le più prestigiose accademie dell'epoca lo dimostrano più degli italiani, i francesi e i tedeschi nei facoltosi studi in merito al pensiero del nolano.

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scritto da Renato , febbraio 14, 2008
A quei tempi, presso le corti, la lingua dei colti era l' Italiano e presso le accademie era il latino. Questo straordinario personaggio discusse con molti illustri accademici e con i più potenti sovrani dell' epoca. Quando parlava era capace di attirare l'attenzione di tutti, tra le immense conoscenze e tra le grandi capacità intelletuali, aveva la capacità di ricordare a memoria tutte le sue opere e tantissime altre. Bastava chiedergli una sola frase e lui ne disponeva tutti i dettagli (pagina, riga,paragrafo eccetera). E questo, purtroppo, gli faceva si onore ma allo stesso tempo gli creava una quantità enorme di nemici. Spesso veniva accusato di stregoneria e di praticare la Magia. Invece, la sua dote consisteva in una sua invenzione:
la concatenazione delle immagini, attraverso cui si organizza e si controlla la memoria. Un esercizio mentale che, probabilmente, lui stesso fin da bambino ha applicato e coltivato (vedere Le ruote dell' ARS). Bruno è il primo a parlare di pensiero analogico e pensiero digitale cinquecento anni prima della rivoluzione informatica.

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scritto da Renato , febbraio 14, 2008
Ma perché sono di così difficile comprensione le sue opere? E' ovvio che tutto il pensiero bruniano ancora oggi sarebbe ed è devastante per la Chiesa e quindi, all'epoca sua, scrivere chiaramente cosa si pensasse, sarebbe stato troppo rischioso. Quindi bisognava scrivere attraverso i miti, citando; ma non è servito comunque a salvarlo.
L'errore più grande lo fece da giovane, quando decise di entrare a far parte del convento di San Domenico Maggiore nell'omonima piazza di Napoli. Forse fu spinto dalla facilità di accesso agli studi attraverso il potere ecclesiastico. Fatto sta che prese i voti e cambiò nome da Filippo a Giordano. E chissà se oggi lo rinnegherebbe. Preferisco pensare di si e quindi preferisco ricordarlo col nome di Filippo Bruno da Nola.
Napoli all'epoca era una delle maggiori capitali europee, sia sul piano demografico che sul piano culturale. E bruno non a caso decise di iniziare i suoi studi proprio da li. Nella ricchissima biblioteca del convento conobbe i cosiddetti testi proibiti come ad esempio i testi di Erasmo da Rotterdam ed il suo famoso Elogia della pazzia. Testi censurati e venivano puniti chiunque li consultasse. Corse il rischio. Nessuno crederà mai di incontrare Satana in un libro!
Ma la sua voracità nell'assimilare informazioni lo portò molto oltre, tradusse e rielaborò anche in aramaico (la lingua di Gesù) la Bibbia. E già da giovane si accorse dei tanti errori e delle cattive interpretazioni contenute in essa. Già da quando aveva compiuto diciotto anni, e periodo in cui iniziò a scappare, contestava la Trinità, l'interpretazione della Verginità e tante altre cose. Non accettò mai i Dogmi della Chiesa che altro non sono i pilastri su cui si basa.
Ma questo giovane rampollo del pensiero, questo personaggio fuori tempo, quasi che venisse dal futuro, non fece bene i conti con la malvagità umana. E nudo come un Biante cominciò il suo viaggio.
Italia, Francia, Germania, Inghilterra e forse altri paesi ancora, sono stati per anni le sue mete. Ma dopo anni di fuga fu tratto con l'inganno in Italia dove fu preso e imprigionato dalla Santa Inquisizione. Una Santa Inquisizione che nel nome di Dio fece più morti della peste! Prima lo torturarono a lungo, ed infine, visto che non abiurò le sue tesi (al contrario di Galilei) fu condannato al rogo. Questo fu l'altro grande errore: fidarsi dei suoi aguzzini. Ma l'ingenuità appartiene solo ai buoni. Un processo di menti ottuse, mosso da accuse senza ne capo e ne coda, diede la sentenza.
Se oggi giorno non si permette più il rogo dei corpi, non si è sicuri di poter impedire il rogo delle idee. E molto attuale può essere il caso Bruno, che ancora tutt'oggi la Chiesa si ostina a contrastare.
Questo è il modesto contributo di uno che ignora tante cose, ma di certo riesce a vedere la luce espressa da uno dei più grandi uomini della storia umana.

Ci tengo a segnalare un libro che consiglio vivamente e che in gran parte è fonte delle mie parole.
Una falena nello spirito.Giordano Bruno (di Anacleto Verrecchia - ed. Donzelli)
Se il mondo è un condominio tra la malvagità e la pazzia, in cui una regna e l'altra comanda, la religione ha dimostrato molto spesso di essere l'una e l'altra insieme

www.resistenzalaica.it/index.php?option=com_content&task=view&id=875&...

=omegabible=
00giovedì 17 luglio 2008 22:02
re

Non a caso nella mia firma c'è la storica frase che Giordano disse ai suoi carnefici dopo che ebbero letto la sentenza!!!
Alla sua memoria un deferente ringraziamento. [SM=x1468553]


omega [SM=x789056] [SM=x789056] [SM=x789056]
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