00 12/07/2007 21:05
Il documento della Congregazione vaticana per la dottrina della fede sull’unicità della chiesa non ha sorpreso il patriarcato di Mosca, secondo il quale «la chiesa cattolica è ferma sulle sue posizioni dall’undicesimo secolo, quando si produsse lo scisma d’oriente». Non rappresenta nulla di nuovo e non aiuta il dialogo in un momento in cui faticosamente si cerca di ricucire una linea comune di ordine teologico.


I protestanti: sconcertati
Sconcertati, delusi e irritati: il presidente della federazione delle chiese evangeliche in Italia, il pastore Domenico Maselli, ha affermato che il documento «costituisce un vistoso passo indietro nei rapporti tra la chiesa cattolica romana e le altre comunità cristiane». Per il pastore Thomas Wipf, presidente delle chiese protestanti europee «un documento del genere manda segnali sbagliati. Le sfide di questo mondo chiedono a gran voce che le chiese lavorino insieme». La Federazione protestante francese ha reagito in un comunicato affermando che «il pronunciamento interno» della chiesa cattolica avrà anche serie «ripercussioni esterne».


I valdesi: idee monopolistiche
Il teologo valdese Paolo Ricca stigmatizza «un’idea monopolistica del cristianesimo che disturba ed è difficile da digerire», «il Vaticano ci tratta come credenti di serie C dopo gli ortodossi di serie B».
I copti: offesi
Dura reazione dei copti d’Egitto, il cui vescovo Abdel Massih Bassit, in una dichiarazione a un giornale del Cairo, ha accusato il Vaticano di «offendere regolarmente milioni di persone nel mondo»

Fonte: ilManifesto.it

www.uaar.it/



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