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Lo sciopero della messa

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    Madre Badessa
    00 26/11/2007 15:12


    La messa non sarà celebrata dal nostro prete, potete andare in pace o tornare alle 18, quando sarà officiata in latino». Il chierichetto sul sagrato della chiesa di Santa Maria Maggiore sta con don Alberto Secci, il parroco che ieri si è autosospeso delle celebrazioni. Come don Stefano Coggiola, parroco di Crevoladossola e, sempre nella diocesi che riunisce le province del Verbano Cusio Ossola e del Novarese, don Marco Pizzocchi di Garbagna e Nibbiola. Dopo lo «sciopero» dei tifosi negli stadi, la domenica conosce lo «sciopero» dei parroci. I tre si ribellano al vescovo Renato Corti, che pochi giorni fa è tornato sulla corretta applicazione del Motu proprio di Benedetto XVI: «Bisogna fare in modo che si comprenda il senso autentico dei riti e dei testi liturgici; nelle domeniche e nelle feste è obbligatorio celebrare le messe in piena conformità al messale di Paolo VI, la forma ordinaria in italiano. Resta possibile celebrare una messa (una sola) nella forma straordinaria con il messale di Giovanni XXIII, in latino. Questa non deve sostituire quelle ordinarie».

    Apriti cielo. I tre parroci, che celebrano nella lingua antica tutti i giorni, hanno deciso di farsi sentire in modo clamoroso: «Quella in latino è la messa nella quale è stato battezzato ed è diventato prete anche il nostro vescovo. Non siamo parroci juke-box che oggi dicono una messa in italiano e un’altra in latino». Così ieri hanno disertato le celebrazioni dell’orario domenicale. […]

    Il vescovo Renato Corti, sabato, era stato messo al corrente della protesta. Ma vorrebbe evitare contrapposizioni ancora più clamorose, anche perché i fedeli si stanno schierando. A Santa Maria Maggiore hanno raccolto 600 firme per recitare il Pater Noster con don Alberto. A Crevoladossola alcune mamme avevano contestato don Stefano: «La messa in latino scoraggia i nostri ragazzi». Di parere opposto il gruppo che approva la scelta del parroco. Anche in questo caso si raccolgono firme. Claudio Cottini, vicesindaco di Santa Maria Maggiore, dice: «Don Alberto opera per il bene della collettività, utilizzando un rito che può essere discusso, ma su cui sacerdoti e diocesi, assieme, devono decidere».

    Fonte: laStampa

    www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200711articoli/27898gi...



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    Padre Guardiano
    00 26/11/2007 20:06
    re

    [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] Potrebbero celebrarla in tedesco in onore del Papa .[SM=x789053] [SM=x789053]
    Tanto per quello che serve......andrebbe bene anche così [SM=x789049] [SM=x789049]



    omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]



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