APOCALISSE Controinformazione su Chiesa e Cattolicesimo

Tiziano Vecellio

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    00 01/02/2008 14:46
    Venere e Adone

    Rifatevi gli occhi và... [SM=x789048]


    [Modificato da kelly70 01/02/2008 14:47]



    La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
    Apocalisse Laica
    Le religioni dividono. L'ateismo unisce


    Il sonno della ragione genera mostri (Goya)


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    00 01/02/2008 14:49
    "Concerto Campestre"





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    00 01/02/2008 14:50
    "Diana e Atteone"




    Questo dipinto è una delle due “poesie” realizzate da Tiziano per Filippo II di Spagna rappresentanti “Diana e Callisto” e “Diana e Atteone”. I due miti sono strettamente legati tra loro per un comune riferimento alla profanazione dell’ideale di castità di Diana. I due dipinti, concepiti come un tutto unico dal punto di vista compositivo, presentano un gioco insistente di rimandi e simmetrie: la continuità del corso d’acqua e del paesaggio di fondo; il cane, l’arco e le frecce agli angoli estremi in basso; Diana che si copre davanti Atteone e la ninfa che copre Callisto; la cortina in alto agli angoli esterni; il pilastro in Atteone e la fontana in Callisto. In Diana e Atteone, Tiziano prende direttamente da Ovidio gli elementi della narrazione. Cambia il momento narrativo, Atteone qui si introduce dopo, e non prima, il bagno della dea. La sorpresa di Atteone e la casualità dell’evento sono ben rappresentati dalla gestualità dello stesso proprio come descrive Ovidio. Tiziano, a partire dalla fonte ovidiana, elabora un’interpretazione del mito che non trova riscontro letterale nelle fonti, tanto che elimina la metamorfosi di Atteone. La presenza della grande fontana con rilievi all’antica si discosta da Ovidio, che descrive una sorgente con la bocca circondata da un margine erboso, e sembra risalire ad una tradizione iconografica che si afferma tra la fine del Trecento e il primo Quattrocento. A Diana, a sottolineare il suo legame con l’elemento lunare-femminile, si contrappone la ninfa scura: sono due immagini complementari di un’unica divinità. Diana si identifica con la luna, e la luna ha una parte luminosa e una parte oscura. Il tema della ciclicità temporale adotta tradizionalmente un simbolismo cromatico bianco/nero; se Diana come Luna corrisponde dal punto di vista cosmologico alla notte, da un punto di vista mistico-religioso corrisponde al ciclo dell’esistenza umana identificandosi anche con Ecate, il suo graduale scomparire dal cielo sta ad indicare una morte lenta. L’iconografia temporale del gruppo di Diana con la ninfa nera rimanda anche alla rappresentazione allegorica della Verità scoperta dal Tempo, inoltre Diana si lega alla Verità in rapporto al simbolismo della brocca di vetro trasparente collocata al centro della fontana, a connotare lo spazio della contemplazione, della sapienza e della verità. Il gruppo sulla destra sta ad indicare il tema della ciclicità, al quale presiede Diana/Ecate nell’alternanza del giorno e della notte come della vita e della morte; qui è la notte e quindi la morte ad avere il sopravvento sul giorno e la vita. L’intero arco di significati connesso a Diana (giorno-notte, vita-morte, luce-tenebra) sta ad indicare la verità assoluta di natura la cui conoscenza non può ne deve competere all’esperienza umana: è per questo che Diana si copre. La posizione di stasi della dea contrapposto al movimento casuale e di sorpresa di Atteone annuncia la profezia di morte. La morte è rappresentata nel dipinto anche dalla testa di cervo posta sopra una sorta di cippo funerario e dalla pelle di cervo appesa sopra la figura nera ad indicare il destino di Atteone. Non v’è provvidenza nel mito, ma anzi la tragedia di un rapporto tra dei e uomini che rispecchia il rapporto tra dominanti e subalterni. Atteone ha scelto la dimensione eticamente negativa, in quanto attiva e non contemplativa, della caccia dunque è sottoposto alla fortuna. Diana è duplice in quanto rappresenta la natura, e la natura ha le sue verità e le sue tremende mutabilità.

    Daphne Piras

    www.iconos.it/index.php?id=2150


    [Modificato da kelly70 01/02/2008 16:05]



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    00 01/02/2008 15:38
    Danae
    [Modificato da kelly70 01/02/2008 15:42]



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    00 01/02/2008 15:43
    Venere davanti allo specchio


    [Modificato da kelly70 01/02/2008 15:46]



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    00 01/02/2008 15:52
    L'amor sacro e l'amor profano




    Il celebre dipinto di Tiziano, conservato presso la Galleria Borghese di Roma, nasconde un complesso significato allegorico. Un putto alato, immagine di Eros nella mitologia greca, immerge la mano nell'acqua, simbolo dell'esistenza umana: è l'amore che gioca con il destino dell'uomo. La vasca finemente istoriata che contiene l'acqua ha la forma di un sarcofago marmoreo: un'immagine della conciliazione fra i contrari, in questo caso le idee della morte e della vita. Sui bordi della vasca siedono due figure femminili. La nudità di una delle due donne allude alla purezza spoglia e innocente dell'amore spirituale, mentre le vesti della figura riccamente abbigliata simboleggiano gli orpelli terreni che occultano l'essenza delle creature, suscitando la vanità e la passione voluttuosa. Le due donne assumono dunque le sembianze di due figure opposte e complementari della filosofia neoplatonica: la Venere mondana e la Venere celeste. Il titolo, L'Amor sacro e l'Amor profano, che sintetizza questa interpretazione, fu attribuito al dipinto verso la fine del Settecento. In precedenza l'opera era nota come Donna ornata e disornata.

    Bridgeman Art Library, Londra/New York

    Fonte



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    00 01/02/2008 15:54
    Diana e Callisto




    Il dipinto reca la firma “TITIANUS F” sul plinto della fontana. Fu iniziato nel 1556 e inviato a Filippo II di Spagna alla fine dell’estate del 1559 assieme al dipinto “Diana e Atteone”. Come scritto da Augusto Gentili non più di sei o sette versi dell’episodio di Diana e Callisto descritto da Ovidio nelle Metamorfosi entrano nel dipinto di Tiziano. In primo piano è collocato l’episodio di Callisto che viene spogliata dalle compagne che si muovono con efficacia e decisione, mentre Callisto muove il braccio in un inutile gesto di difesa. Diana, caratterizzata dalla luna fra i capelli, è colta nel momento di compiere il gesto che da l’ordine di spogliare Callisto. Nella zona di destra viene ripreso il tema della caccia dove alcune ninfe di Diana, in compagnia di un grosso cane, sfoggiano archi e frecce; tema della caccia presente anche nei due rilievi della fontana, dove si allude al mito di Atteone: nel primo rilievo un cervo è minacciato e messo in fuga da una figura femminile in cui si può pensare di riconoscere Diana; nel secondo rilievo il cervo torna ad accostarsi ad una figura nuda giacente, forse ancora Diana. Dal punto di vista iconografico quest’opera può essere considerata senza precedenti: le usuali e antecedenti rappresentazioni della cacciata di Callisto non presentano punti di contatto rilevanti con la composizione di Tiziano. Quando viene raffigurata la scoperta della gravidanza Callisto è solitamente in piedi e normalmente la scena è associata a quella della seduzione della giovane da parte di Giove, oppure ai maltrattamenti di Giunone o addirittura alla fuga davanti al figlio, dopo la metamorfosi in orsa; mai si trova rappresentato l’atteggiamento imperioso di Diana, e soprattutto la crudele violenza della spoliazione, con Callisto quasi sdraiata in terra.

    Anna Cola

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    [Modificato da kelly70 01/02/2008 16:06]



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    00 01/02/2008 16:16
    Re x Kelly

    Non conoscevo il tuo gusto artistico!!!! [SM=g1420248] [SM=g1420248] [SM=g1420248]



    omega [SM=x789057]



    O=============O===========O

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    00 01/02/2008 23:05
    La Venere di Urbino





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    00 01/02/2008 23:16
    re

    Il canino che dorme è veramente simpaticooooo!!!! [SM=x789053] [SM=x789053] [SM=x789053]



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