00 02/07/2008 00:12


All’insegna del promuovere per rimuovere il Cardinale Antonelli va a Roma, l’aggiunto Maniago sta facendo le valige, mentre Don Cantini si gode la pensione nel residence curiale del viale Michelangelo. Dunque ai piani alti si sta facendo pulizia, ma questa nuova denuncia di abuso sui minori svela quanto sudicio ci sia ancora sotto il tappeto della Curia fiorentina. Si prova disgusto e si inorridisce di fronte a misfatti come la pedofilia ed il genocidio, ma che dire quando di questi delitti si macchiano non dei depravati qualunque ma degli uomini di Chiesa? E gli abusi di Don Cantini non sono certo meno efferati di quelli di padre Seromba.

Chi è costui? E’ un prete ruandese che sotto il nome di Don Atanasio è stato al servizio nella parrocchia di San Mauro a Signa e viceparroco a Montughi e accusato di crimini contro l’umanità per aver partecipato al genocidio dei Tutsi. Cosa c’entra con quest’ultimo caso? La soluzione è nella risposta a questa domanda: com’è riuscito ad arrivare nel ‘97 in Italia e diventare viceparroco? Mettendo il sudicio sotto il tappeto del silenzio. Come per Don Cantini. Se il Ruanda è lontano i nostribimbi sono qui, nelle nostre case, vigiliamo.

La lettera di Marco Accorti (del circolo UAAR di Firenze) è stata pubblicata sabato su “Il Firenze”
www.uaar.it/news/2008/06/30/sporco-sotto-il-tappeto/



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