È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

APOCALISSE Controinformazione su Chiesa e Cattolicesimo

Inchiesta sul cristianesimo

  • Messaggi
  • OFFLINE
    kelly70
    Post: 14.714
    Post: 9.849
    Sesso: Femminile
    Utente Gold
    Madre Badessa
    00 07/10/2008 18:45

    Inchiesta su Gesù, scritto da Corrado Augias insieme a Mauro Pesce, fu accolto con un autentico tiro infuocato da parte cattolica, benché il testo non contenesse certo tesi estremistiche o ascientifiche e, anzi, non fosse alieno da una certa fascinazione per il personaggio-Gesù. L’irritazione delle gerarchie ecclesiastiche scaturiva, molto probabilmente, da una ragione molto più terrena: il grande successo ottenuto dal libro, che sarà peraltro ulteriormente amplificato proprio dalle loro reiterate critiche. Due anni dopo Augias torna alla carica con una nuova opera, che rappresenta il logico proseguimento di quel volume: un’inchiesta sulla religione fondata da Gesù. O da Paolo, come sostengono in molti.


    L’impostazione è la stessa di Inchiesta su Gesù: Augias nel ruolo di chi vuole saperne di più e uno storico del cristianesimo, in questo caso Remo Cacitti, che risponde alle sue domande. Rispetto a Pesce, Cacitti ha a che fare con un compito apparentemente più facile, perché le fonti disponibili sono progressivamente più numerose man mano che la nuova religione (molto lentamente) si diffonde: anzi, a partire dal secondo secolo cominciano a essere disponibili anche fonti non cristiane, mentre per tutto il primo altro non c’è che le tre-righe-tre lasciate da Giuseppe Flavio, oltretutto frequentemente oggetto di discussione.



    In tal modo lo storico, anche se parte da un’impostazione cristiana, finisce però inevitabilmente per contrapporsi a quella vulgata che, benché in ambito scientifico sia rappresentata ormai solo da una minoranza di studiosi confessionalmente orientati, continua a essere promossa dalle gerarchie ecclesiastiche, supportata acriticamente dalla maggioranza dei mezzi di informazione e, conseguentemente, presa per oro colato dall’opinione pubblica. Non sorprende pertanto che gli italiani, e in particolar modo i cattolici, continuino a essere così all’oscuro di tanti aspetti di quella fede in cui pur dicono di credere. La Verità cattolica è del resto instillata in loro fin da piccoli: un docente di religione, ricorda Cacitti, non può raccontare a scuola che Gesù, stando a quanto riportano gli stessi Vangeli, aveva quattro fratelli e alcune sorelle, perché rischierebbe il posto di lavoro, che “deve” al benestare del suo vescovo. Augias e Cacitti, consci di questa situazione, prendono esplicitamente le distanze dalla «restaurazione cattolica» tentata in prima persona da Benedetto XVI con il suo Gesù di Nazaret, il cui obiettivo dichiarato era «di tornare molto indietro, a prima degli studi storico-critici su Gesù».



    Per contro, l’Inchiesta sul cristianesimo ricorda, tra l’altro, che quasi sicuramente Gesù non affidò alcuna missione universale agli apostoli; che probabilmente Pietro non venne mai a Roma; che il pantheon romano, formato da tante divinità ognuna con un proprio compito, si riprodusse pari pari nel cristianesimo con la proliferazione dei santi; che il dottore della Chiesa Agostino, per formulare le sue «tragiche» teorie sul peccato originale e sulla conversione coatta, ha rielaborato alcuni passaggi evangelici in maniera molto “creativa”; che il cristianesimo «non ha portato rilevanti novità neppure nell’emancipazione della donna»; che il celibato ecclesiastico è «il portato di una tradizione senza fondamento biblico né dottrinale».



    Il cristianesimo non era affatto un monolite già in età apostolica: esistevano anzi molti cristianesimi, e per quanto sia difficile farlo sapere all’opinione pubblica, in ambito scientifico la circostanza è considerata quasi un dato di fatto (cfr. per esempio I cristianesimi perduti, di Bart D. Ehrman). Di quei cristianesimi una sola versione ha trionfato, e solo grazie a quello che Cacitti definisce «un ragionamento elementare» di Costantino, una sua valutazione politica. Sarà poi Teodosio a dare l’impulso definitivo, stabilendo che l’impero avesse una sola religione, il cristianesimo (nella variante cattolica): un monoteismo che, come si ricorda nel testo, proprio in quanto tale portava necessariamente con sé i germi dell’intolleranza. La Chiesa non spese mai parole per impedire questa deriva: un uomo come Lattanzio fu per esempio lestissimo nel trasformarsi da fautore della libertà religiosa a sostenitore della religione di Stato, una volta che il cristiano Costantino ebbe preso il potere. Ma il vero e proprio cardine della politica cristiana nel IV secolo fu Ambrogio, che seppe abilmente sfruttare il proprio ascendente su imperatori o troppo deboli, o troppo pii.



    «Il cristianesimo di oggi», scrive Augias, «in particolare il cattolicesimo, è prevalentemente l’erede, la conseguenza, del “constantinismo”, cioè del ruolo che quell’imperatore ha fatto assumere alla fede cristiana». Nel IV secolo, molto probabilmente il cristianesimo non avrebbe trionfato senza l’appoggio del potere politico. Così come anche oggi, senza l’appoggio del potere politico, la Chiesa cattolica non potrebbe orientare a proprio piacimento le scelte di governo di Paesi come il nostro. Questo libro, lontanissimo da suggestioni anticlericali, è un valido strumento per portare al grande pubblico notizie, studi e riflessioni che non ha ormai più occasione di conoscere altrimenti.



    Raffaele Carcano
    Circolo UAAR di Roma,
    settembre 2008
    www.uaar.it/ateismo/opere/197.html



    La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
    Apocalisse Laica
    Le religioni dividono. L'ateismo unisce


    Il sonno della ragione genera mostri (Goya)


  • OFFLINE
    =omegabible=
    Post: 58.167
    Post: 9.341
    Città: PISA
    Età: 84
    Sesso: Maschile
    Utente Gold
    Padre Guardiano
    00 07/10/2008 21:50
    re

    Cristo predicò un regno che non era di questo mondo e lo disse pure!!!!
    Venne la Chiesa e la tramutò in un regno di questo mondo; anzi il più ricco!!!!


    Provate a smentirmi!!!!! [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051]


    omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]





    O=============O===========O

    Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

    Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

    Apocalisse Laica

    Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


    Vivo fra lo Stato Sovrano della Fica e la Repubblica Popolare del Cazzo
  • OFFLINE
    MauriF
    Post: 10.038
    Post: 1.008
    Sesso: Maschile
    Utente Gold
    00 08/10/2008 13:13
    Una truffa intellettuale: Inchiesta sul cristianesimo di Corrado Augias e Remo Cacitti

    di Massimo Introvigne

    imgLa fede crede che Gesù sia risorto. La scienza sa che Gesù non è risorto, perché i morti non risorgono. La fede crede che i quattro Vangeli ci trasmettano il messaggio di Gesù Cristo. La scienza sa che non è così. La fede crede che la Chiesa ci permetta d’incontrare ancora oggi nella storia Gesù di Nazaret attraverso la continuità dell’istituzione da lui fondata. La scienza sa che Gesù non ha fondato nessuna istituzione, e che la Chiesa come la conosciamo semmai deriva dall’imperatore Costantino. Vecchiume che risale all’Illuminismo, e che riposa su una concezione dogmatica e arrogante di scienza definitivamente decostruita da Adorno e Horkheimer in poi, senza dimenticare la meta-scienza di Popper? Purtroppo no: lo scientismo è un passato che non vuole passare, come conferma un aspirante best seller in cerca di lettori, Inchiesta sul cristianesimo. Come si costruisce una religione (Mondadori, Milano 2008), confezionato sulla scia del successo del suo precedente Inchiesta su Gesù dal giornalista Corrado Augias, questa volta con Remo Cacitti, docente di Storia del cristianesimo antico all’Università di Milano.

    Per quanto nell’anno di grazia 2008 questo possa sembrare un po’ vecchiotto, c’è ancora chi è convinto che si possa opporre alla fede – rappresentata per esempio da Benedetto XVI, oggetto di più di una battutina velenosa, e per definizione infondata e soggettiva – la Scienza storica con un’ideale S maiuscola, che sarebbe invece per definizione oggettiva, universale e certa. Cacitti va addirittura a ripescare dalle brume di uno scientismo anticlericale dimenticato l’archeologo e storico francese Salomon Reinach (1858-1932), che gli fornisce quello che può essere considerato il motto del libro: mentre la fede dice “io credo” la scienza della storia delle religioni, fondata su “fatti certi”, può dire con orgoglio “io so” (p. 265). Una volta entrati in (o per meglio dire, tornati a) questa logica, il gioco è fatto: a chiunque muovesse obiezioni in nome della religione o del semplice buon senso Monsieur le Professeur potrà additare la sua redingote e il suo cilindro accademici e invitare chi non insegna storia all’università a farsi più in là e non disturbare i manovratori.

    Il problema, dunque, è non entrare in una logica che, dal punto di vista del metodo (e senza volere in alcun modo giudicare le persone o le intenzioni), costituisce un’oggettiva truffa intellettuale. Metodologicamente, infatti, non è in nessun modo accettabile contrapporre “la” scienza alla religione (che poi, nel libro, è sostanzialmente la religione cattolica, oggetto degli strali polemici degli autori). Esistono infatti innumerevoli scuole teologiche e forme di spiritualità, ma da un punto di vista sociologico è possibile parlare in modo sensato di “una” religione cattolica, definita dal magistero della Chiesa e illustrata nel Catechismo. Non è invece possibile parlare quando si tratta del cristianesimo, delle sue origini e di Gesù Cristo di “una” scienza. Anzitutto, ci sono più scienze che si occupano di questi temi: colpisce, per esempio, l’assenza nel testo di qualunque riferimento alla sociologia delle religioni, una scienza il cui più noto esponente statunitense contemporaneo, Rodney Stark, ha dedicato una delle sue opere fondamentali precisamente alle origini del cristianesimo. Inoltre, Cacitti certamente sa benissimo che se si leggono dieci storici delle origini del cristianesimo scelti a caso si troveranno dieci tesi diverse su quasi tutti i punti essenziali, non solo su questioni di dettaglio.

    Ma soprattutto: in che cosa consiste il metodo storico “scientifico” di Cacitti, di cui si afferma con tanta sicumera la superiorità sul modo con cui si accosta alle origini cristiane Benedetto XVI? Si cita ripetutamente l’intenzione di privilegiare fonti diverse dai Vangeli, tra cui gli storici romani: ma dal momento che queste fonti ci dicono molto poco su Gesù Cristo si torna necessariamente al Nuovo Testamento, sia pure con una spruzzata di testi apocrifi e gnostici. A proposito dei Vangeli e delle lettere di Paolo, si afferma quindi che alcune affermazioni vanno intese come effettivo resoconto di fatti storicamente avvenuti, altre solo come metafore o descrizioni di esperienze spirituali a torto scambiate per realtà storiche o empiriche, altre ancora come affermazioni messe in bocca post factum a Gesù per giustificare interessi o posizioni della Chiesa nascente. Il metodo non è nuovo: il controverso esegeta irlandese, residente negli Stati Uniti, John Dominic Crossan e il suo Jesus Seminar avevano prodotto addirittura un Vangelo “a colori” dove attribuivano colorazioni diverse a quanto, secondo loro, Gesù avrebbe detto per davvero e a quanto sarebbe stato inventato dagli evangelisti. Il problema però è chi e come decide quali parole e fatti attribuiti a Gesù sono autentici e quali sono inventati. Dichiariamo autentici i testi che pensiamo di poter considerare più antichi? Niente affatto: Cacitti riconosce che le affermazioni più chiare sul fatto che Gesù sia fisicamente risorto dai morti sono in testi di san Paolo “vicini all’evento, ovvero databili agli anni Trenta del I secolo” (p. 28). Eppure secondo lo storico italiano è “evidente” che si tratta di “una prospettiva religiosa, non storica” (ibid.). E perché è “evidente”? Cacitti lo dice in modo più sfumato e Augias più brutalmente: perché nel XXI secolo “alla resurrezione dei morti oggi nessuno crederebbe” (p. 72). A parte la solita mancanza di sociologia – uno sguardo alle Indagini mondiali sui valori convincerebbe gli autori che la maggioranza assoluta dei nordamericani e dei sudamericani, e un buon terzo degli europei, crede in pieno XXI secolo che Gesù sia risorto – la formula sembra precisamente quella rimproverata al Jesus Seminar: consideriamo autentici solo gli eventi e gli insegnamenti riportati nei Vangeli che risultano accettabili ai contemporanei, anzi a quella minoranza di contemporanei che segue i dettami dello scientismo. Il criterio spacciato per scientifico e storico in realtà è ideologico e deriva dai nostri pregiudizi. Così le affermazioni sul primato di Pietro e tutto quanto fonda un cristianesimo che non sia puro insegnamento morale sulla povertà e la pace “devono” essere aggiunte posteriori e non possono fare parte dell’insegnamento autentico di Gesù Cristo: il quale, diversamente, assomiglierebbe troppo a quello di Benedetto XVI e darebbe fastidio alla sensibilità liberal degli autori.

    Che le cose stiano così è confermato dalle incaute incursioni su temi diversi da quelli delle origini cristiane. Per esempio, in tema di apparizioni della Madonna a Fatima, Lourdes e Medjugorje, Cacitti afferma ripetutamente che “non hanno assolutamente nulla di religioso” (p. 149). Poiché nello scientismo non c’è posto per le apparizioni, è evidente che la Madonna non appare. Ma più curiosa ancora è la pretesa di definire che cosa sia “religioso”. Avendo a suo tempo partecipato (unico studioso italiano invitato) al progetto europeo LISOR sulla definizione di religione, penso di avere qualche elemento per dire che, per esempio, nel messaggio di Fatima o nelle parole della Vergine a Lourdes, per tacere dell’esperienza dei fedeli e dei pellegrini nei rispettivi santuari, tutto è religioso secondo una qualunque delle maggiori nozioni di religione utilizzate nella sociologia contemporanea.

    Anche sul rigore scientifico di Cacitti ci sarebbe poi da ridire, come quando definisce “chierici franchisti” i sacerdoti e religiosi uccisi durante la guerra di Spagna e canonizzati (p. 210: molti di loro non erano certamente “franchisti” e furono uccisi per la loro fede, non per le loro idee politiche) e quando confonde, tra i documenti del Vaticano II, la Nostra Aetate (che non è il testo “che apre alla libertà religiosa”, p. 246) con la Dignitatis humanae. Si passa invece dalla semplice svista alla manifestazione dichiarata del pregiudizio ideologico quando lo storico di Milano attacca “l’oscena strumentalizzazione di certi passi del Corano, operata da truci cristiani, per i quali sarebbe quel testo sacro a fomentare la violenza e il terrorismo islamici”: una posizione che “certo non è vera” (p. 66). Il maggiore sostenitore accademico contemporaneo della tesi secondo cui le giustificazioni di una certa violenza islamica si trovano in alcune sure del Corano, David Cook, il quale offre argomenti molto seri e tutt’altro che facili da smontare, sarà forse “truce” per gli standard di Cacitti, ma certamente non è un cristiano.

    A suo tempo, in pubbliche interviste, Cacitti difese Il Codice da Vinci come fonte, se non di veri insegnamenti, almeno di valide “intuizioni”. Non dovrebbe quindi prendersela troppo con chi oggi pensa che il suo libro possa fare compagnia a Dan Brown nello scaffale delle fantasie anticattoliche: mentre il cristianesimo, quello vero, rimane un’altra cosa.



    -----------------------------------------

    Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
  • OFFLINE
    MauriF
    Post: 10.038
    Post: 1.008
    Sesso: Maschile
    Utente Gold
    00 08/10/2008 13:22

    A suo tempo, in pubbliche interviste, Cacitti difese Il Codice da Vinci come fonte, se non di veri insegnamenti, almeno di valide “intuizioni”. Non dovrebbe quindi prendersela troppo con chi oggi pensa che il suo libro possa fare compagnia a Dan Brown nello scaffale delle fantasie anticattoliche: mentre il cristianesimo, quello vero, rimane un’altra cosa.

    [SM=x789051] [SM=x789052] [SM=x789051]


    [SM=g1658599]



    -----------------------------------------

    Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
  • OFFLINE
    MauriF
    Post: 10.038
    Post: 1.008
    Sesso: Maschile
    Utente Gold
    00 08/10/2008 13:23
    E' proprio il vostro libro! E' più "romanzo" de "Il Codice da Vinci" Leggetelo!





    -----------------------------------------

    Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
  • OFFLINE
    kelly70
    Post: 14.714
    Post: 9.849
    Sesso: Femminile
    Utente Gold
    Madre Badessa
    00 08/10/2008 13:32
    Re:
    MauriF, 08/10/2008 13.23:

    E' proprio il vostro libro! E' più "romanzo" de "Il Codice da Vinci" Leggetelo!






    Quanta foga Mauri...
    Calma, calma, certo che lo leggiamo [SM=x789048]

    Dopo le favolette che racconta la CC abbiamo bisogno di qualcosa di più concreto.

    Ah, e salutaci il caro Introvigne, modello di obiettività.

    [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052]


    Abbiamo già dato Mauri... [SM=x789062]



    La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
    Apocalisse Laica
    Le religioni dividono. L'ateismo unisce


    Il sonno della ragione genera mostri (Goya)


  • pcerini
    00 08/10/2008 13:40
    Introvigne,chi peggio di lui per fare le recensioni...

    [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052]

    Andate qui cristianesimoprimitivo.forumfree.net/?t=32457607
    e cercate le critiche a Introvigne di Frances e JohannesWeiss (quest'ultimo e' un'attento e profondo conoscitore degli storici del cristianesimo primitivo e per giunta e' anche cattolico).


    I commenti di MauriF dimostrano ancora una volta con che razza di tizio abbiamo a che fare, uno che pende sempre dalle labbra e parole altrui in modo acritico e fiabescamente propagandistico.

    Per fortuna che in giro ci sono anche cattolici seri onesti e ben preparati con i quali si puo' discutere molto civilmente.

    [Modificato da pcerini 08/10/2008 13:44]
  • OFFLINE
    kelly70
    Post: 14.714
    Post: 9.849
    Sesso: Femminile
    Utente Gold
    Madre Badessa
    00 08/10/2008 14:49
    Re:
    pcerini, 08/10/2008 13.40:

    Introvigne,chi peggio di lui per fare le recensioni...

    [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052]

    Andate qui cristianesimoprimitivo.forumfree.net/?t=32457607
    e cercate le critiche a Introvigne di Frances e JohannesWeiss (quest'ultimo e' un'attento e profondo conoscitore degli storici del cristianesimo primitivo e per giunta e' anche cattolico).


    I commenti di MauriF dimostrano ancora una volta con che razza di tizio abbiamo a che fare, uno che pende sempre dalle labbra e parole altrui in modo acritico e fiabescamente propagandistico.

    Per fortuna che in giro ci sono anche cattolici seri onesti e ben preparati con i quali si puo' discutere molto civilmente.





    Mauri sta usando la solita tattica denigratoria, perchè sa benissimo che questi autori non sono affatto così dilettanti come vuol credere lui.

    Già il fatto che si sia messo a strillare che è un romanzo peggio di quello di Dan Brown è il sintomo evidente di quanto ne sia terrorizzato.

    Lui deve solo riconoscere il fatto che se sta qui e può continuare a sparare le sue cavolate, lo deve solo a noi che non abbiamo nessuna paura di leggere i suoi, quelli sì, deliri da indottrinato.

    E a riprova della sua malafede e abitudine alla mistificazione ha avuto perfino il coraggio di andare a dire in giro che gli avevamo bloccato la firma senza motivo...salvo poi, di fronte alle prove del contrario, dire che lo aveva fatto per farci arrabbiare un pò...

    Ecco che razza di individuo è costui.
    Non so voi, ma io ne ho piene le scatole.

    [SM=g1666945]





    La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
    Apocalisse Laica
    Le religioni dividono. L'ateismo unisce


    Il sonno della ragione genera mostri (Goya)


  • pcerini
    00 08/10/2008 16:33
    Dimenticavo di aggiungere che questo testo viene commentato anche qui ---> cristianesimoprimitivo.forumfree.net/?t=31130221
  • OFFLINE
    =omegabible=
    Post: 58.167
    Post: 9.341
    Città: PISA
    Età: 84
    Sesso: Maschile
    Utente Gold
    Padre Guardiano
    00 08/10/2008 16:54
    RE

    Maurif è un bimbo al quale noi rompiamo il giocattolino cinese impastato con coloranti cinesi altamente tossici!!!!

    Ed è proprio un bimbo perchè strilla e non capisce e non avendo capacità di giudizio obiettive si comporta come tale.

    Continuiamo così [SM=g10656] [SM=x1610427] [SM=g8143] [SM=g8113] [SM=x1426851] [SM=g1658579]

    Avevamo un caso come il suo che si è risolto molto bene,Kelly lo sa!!!!
    Forse fra un [SM=x1549404] e una carezza [SM=x1426851] cambierà anche lui!!! [SM=x789053]



    omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]




    O=============O===========O

    Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

    Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

    Apocalisse Laica

    Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


    Vivo fra lo Stato Sovrano della Fica e la Repubblica Popolare del Cazzo
1