Se è vero che la fede può spostare le montagne, allora non possiamo più stupirci di nulla.
Un sacerdote di 36 anni, parroco di un paesino dell’Aspromonte, è stato chiamato dalla perpetua , allarmata dal forte profumo di incenso che aleggiava in tutta la canonica.
Pensando ad un principio d’incendio il sacerdote aveva allertato i Vigili del fuoco che dopo un sommario sopralluogo non avevano rilevato alcunché di anormale.
Eppure l’acre odore continuava. Ispezionando meglio tutti i locali della chiesa i vigili giungevano vicino alla stanza del viceparroco, da cui provenivano gemiti ed invocazioni continue.
Sfondata la porta ai Vigili, esterrefatti , si presentava una scena decisamente inconsueta.
Il viceparroco, supino sopra il letto , tentava , con l’aiuto del sacrestano, di sfilarsi dall’ano un grosso turibolo acceso.
Dopo numerosi tentativi, anche con l’aiuto del Crisma Santo, olio profumato ed ottimo lubrificante, i Vigili riuscivano, non senza fatica,a sfilare dallo sfintere anale l’ingombrante e pericoloso oggetto liturgico.
In una dichiarazione successiva il viceparroco ha giustificato il suo gesto con il desiderio di porre fine ai desideri carnali che lo pungolavano fin dal seminario.
Il Vescovo ha invocato l’aiuto della Madonna affinchè simili gesti non abbiano più a verificarsi.
Da:
La gazzetta delle palle aspromontane.