00 18/09/2010 18:33
Confronto con gli spiriti di coloro che non sono mai nati, ma "saranno ugualmente in paradiso"

BeatiUna donna dà alla luce in media nel mondo tre figli destinati a superare il primo anno di vita (a sfuggire cioè alla mortalità infantile); ma quelli che concepisce sono naturalmente molti di più.
Il mancato annidamento dell’embrione nell’utero, gli aborti prodotti dalle cause più varie, le morti precoci - in una parola: la mortalità embrionale, prenatale e infantile - impediscono a un’enorme quantità di anime (forse i due terzi) di arrivare a vivere.

Dal che due corollari:
1) in paradiso (o all’inferno, come si pensava una volta; ma, fatte le debite distinzioni, il nocciolo del discorso non cambia) sarà presente una gran quantità di anime - probabilmente la maggioranza - che non avranno mai vissuto.
Certo, “in che cosa consista” la vita lo vedranno in Dio, in cui i beati vedono ogni cosa; ma è ugualmente bizzarro, e vorrei dire deprimente, il fatto che un enorme numero di spiriti con cui si condividerà la beatitudine eterna risulteranno totalmente privi di un vissuto personale, non avranno cioè mai sofferto, sperato, odiato, amato: non avranno mai provato un sentimento.

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