Claudio Cava, 02/11/2010 14.33:
I credenti non hanno idea di quanto piacerebbe anche a noi crederci, a quelle belle favolette.
Alle nostre convinzioni siamo arrivati con la ragione aiutata dallo spirito critico, ma alle loro si arriva solo per induzione esterna, possibilmente fin dalla culla.
Tranne qualche eccezione di disperati che sentono il bisogno impellente di ficcare la testa sotto la sabbia.
E demandare le responsabilita' a qualcosa di superiore.
Ciao
Claudio
Sai, vi sono favole e favole. Ripeto quello che ho postato in un altro 3d:
"Ciò che si afferma senza prove può essere negato allo stesso modo"
Tu dici d'essere arrivato alle tue convinzioni atee con la ragione e lo spirito critico? Anch'io sono giunto a credere per mezzo della ragione e dello spirito critico. Ma le "prove" sono tutt'altra cosa e se vi sono, come in effetti vi sono, dei credenti che sarebbe meglio definire dei "creduli", vi sono anche degli atei che sono attrettanto creduli, creduli di un altro genere di favole. Sia detto senza riferimenti personali precisi.
E' vero, vi sono molti che sono nati in un ambiente religioso, ma a questa categoria non appartengo io, mi è del tutto estranea.
In quanto a "disperati" ... credo che la vita sia così dura da produrne su tutti i fronti e che non faccia sconti a nessuno. Tra i credenti genuini, però, ve ne sono pochi perchè possono cadere, ma non abbattersi. E ne hanno le ragioni.
Quanto a
"demandare le responsabilità a qualcosa di superiore", mi piacerebbe che tu lo spiegassi perchè, noi credenti, siamo in tutto e per tutto cittadini di questo mondo. Non mi sembra che qualcuno porti il peso che dobbiamo, volenti o nolenti, portare tutti in quanto esseri umani.
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