Per Max:
No, non mi ucciderei,per primo perché non ne avrei il coraggio, secondo sono una persona responsabile verso i propri cari.
Ma se io stessi per i cazzi miei e avessi disponibile un metodo per addormentarmi tranquillamente forse lo farei.
Perché? Perché se dietro questa vita, cioè questa valle di lacrime e mille difficoltà con pochi attimi di felicità e spensieratezza non ci fosse un senso superiore, una metà da tenere puntata seppure incerta, una speranza che ti dice dentro di te che determinate cose che ti succedono nella vita servono per il tuo progresso che mira una vita dopo la morte fisica , che non ė solo quello di farti vecchia arrugata e alla fine di morire chissà in quale modo, e sì caro mio, io questa vita non la riterrei valida per essere vissuta fino alla fine, se in modo comodo potrei finirla già prima, perché io non ho paura dell'inesistenza, vivere è più difficile che non esistere.
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)