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I Dieci Comandamenti sono stati cambiati.

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2008 07:45
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20/01/2008 21:09
 
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Sono il fondamento della Legge di Dio
Questo particolare è evidente e molto conosciuto.

Perfino un grande professore di oncologia, Umberto Veronesi, lo ha affermato qualche minuto fa alla trasmissione "Che tempo che fa".

Egli ha detto che Dio consegnò i Dieci Comandamenti a Mosè, scritti sulle tavole, però S. Agostino poi li cambiò.

Infatti oggi risultano in questo stato.



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www.lachiesadidio.it

Il "Messaggero di Giustizia" ha sanato la Legge e col sacrificio l'ha confermata per sempre!

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Padre Guardiano
20/01/2008 21:20
 
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re
Se le avesse consegnate a Maurif non avremmo saputo niente perchè lui ci avrebbe fatto subito l'esegesi!!!! ahhhh ahhh


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]
[Modificato da =omegabible= 21/01/2008 07:32]



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Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

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Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


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21/01/2008 01:43
 
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LOL....Umberto Veronesi è meglio che vada avanti a fare l'oncologo e lasci ai teologi ed agli esegeti le cose che non gli competono.

Hai presente che mi stai portando a supporto della tua "teoria" l'opinione di un MEDICO? Non sai più dove andare a parare...

I dieci comandamenti non li ha proprio toccati nessuno...leggi:
it.wikipedia.org/wiki/Dieci_comandamenti

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21/01/2008 01:50
 
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Non tutti sanno che una volta il monte Sinai era la terza vetta del mondo e che solo da dopo che Dio diede a Mosè i dieci comandamenti non è più tra le prime dieci montagne della Hit Parade.
Mosè era il capo degli ebrei ed il popolo ebreo aveva sempre avuto un sacco di disgrazie non ultima quella di avere come capo Mosè: una volta se lo era portato in Egitto e il faraone li aveva fatti tutti schiavi, una volta Mosè aveva rischiato di annegare tutto il suo popolo allorché attraversando il mar Rosso aveva sbagliato i tempi di apertura e chiusura delle acque , un'altra volta lo aveva portato nel deserto senza pane né acqua e se non fosse stato per la provvidenziale manna caduta dal cielo sarebbero morti tutti di fame e di sete (è vero anche che qualcuno disse 'meglio la morte anziché mangiare di nuovo questa schifezza puzzolente!').
Anche in tempi più recenti il popolo ebreo ha dovuto far fronte ad una miriade di problemi tant'è che Hitler, mosso da umana pietà, aveva pensato bene di sterminarlo pur di non farlo soffrire più.
Il popolo ebreo era il popolo prediletto da Dio.
Una notte, mentre Mosè dormiva nella sua tenda, il Signore gli andò in sogno e gli disse:
"Mosè alzati! Ho un regalo per te e per il tuo popolo! Vienitelo a prendere sul monte Sinai!"
Mosè si svegliò di soprassalto, batté violentemente la testa alla traversa del letto a castello di soprassalto, si vestì di soprassalto, poi si lavò di sopras¬salto, poi bevve il caffè bollente sempre di soprassalto ustionandosi le labbra, la gola e lo stomaco (ma non un lamento uscì dalla sua bocca abituata a trangugiare ben altro, tipo la manna) e si precipitò fuori: non gli pareva vero che ci fosse un regalo per lui e per il suo popolo.
Uscendo inciampò nel filo dello stereo, lo stereo cadde sul televisore a colori appena comperato, il televisore a colori cadde sul servizio di cristallo di Boemia, ciò che rimase del servizio di cristallo di Boemia cadde con tutto il tavolino sul braciere ardente, il braciere ardente cadde sul tappeto persiano, il tappeto persiano prese fuoco, il fuoco si propagò a tutta la tenda e poi di tenda in tenda: in qualche minuto il villaggio fu completamente distrutto: Mosè aveva colpito ancora.
Dopo che il popolo ebreo spense l'incendio, anzi, dopo che l'incendio si fu spento da solo perché non c'era più niente da bruciare, Mosè convocò il suo popolo in uno spiazzo e disse:
"Domani parto."
"Dooomaaani?! ... mo’ te ne devi andare!"
"Era ora!"
"Nerone!"
"Vattene e non farti vedere mai più!"
"Non bastavano l'attraversamento del Mar Rosso e la manna dal cielo?!"
"Mascalzone!"
"Cecategli gli occhi!"
Per placare gli animi Mosè si affrettò a dire:
"Mi ha telefonato il Signore e ha detto che c'è un pacco per il suo popolo prediletto¬. Devo andare a prenderlo sul monte Sinai, ma tornerò subito."
"Vai e restaci!"
"Fai con comodo!"
"Pigliati il tempo!"
"Al rogo!"
... continuavano a gridare i più esagitati, al che Mosè pensò bene di anticipare la sua partenza e dopo che gli altri capi del villaggio gli ebbero dato le più ampie garanzie che gli avrebbero ricostruito la tenda più bella e più grande di prima, soltanto in un posto un po' più fuori mano dalle altre tende del villaggio basta che se ne andava al più presto, Mosè disse:
"Vado e torno!" E partì.
Mosè rimase sul monte Sinai cento giorni.
Mosè scalò il terzo monte del mondo e arrivò in cima all'alba.
Minacciose e dense nubi gonfie di pioggia si rincorrevano nel cielo sospinte dalla fresca brezza mattutina; Mosè temeva che piovesse, ma quando vide un chiarore diffondersi e poi uno squarcio aprirsi tra le nuvole sospirò:
"Ho fatto bene a non portare l'ombrello, sarebbe stato un peso inutile." Ed in quel momento si scatenò il più violento acquazzone che la storia ricordi.
Durò poco e quando terminò da una finestra nelle nuvole si affacciò Dio che disse:
"Ciao Mosè! Scusa un attimo, stavo innaffiando i fiori al davanzale della fi¬nestra e non trovo più il secchio dell'acqua."
Mosè disse:
"Non ti preoccupare! L'ho trovato io!" Poi pensò:
"L'acqua ... e il secchio?"
Non fece in tempo a finire di pensare che una tremenda secchiata lo colpì in piena fronte:
"Ah ... sta qua!" disse al Signore.
Poi aggiunse seccato:
"Comunque m'ero già lavato stamattina!"
Mosè aveva un problematico rapporto con l'elemento liquido: l'acqua lo perseguitava fin da quando era stato abbandonato, da bambino, in un cesto di vimini sul fiume Nilo e lo avevano schifato pure i coccodrilli; da grande, poi, aveva avuto quell'esperienza traumatica del mar Rosso che non riusciva bene ad aprire e chiudere perché il telecomando non funzionava, ed in ogni caso ogni occasione era buona per ricordargli che Mosè significa "salvato dalle acque".
Comunque Mosè ci sapeva stare agli scherzi e con aria cordiale disse al Padreterno:
"Sono venuto per il regalo al mio popolo. Dov'è il pacco?"
"Il pacco?! ... ma quale pacco?!" disse il Signore.
E Mosè:
“Il regalo no? ... il regalo per me e il mio popolo."
"Mosè, ma come devo fare con te?! ... non hai capito niente ... non è un pacco che ti devo dare, è una raccolta di leggi."
Sulle prime Mosè pensò che avrebbe potuto barattare la raccolta di leggi con quella di francobolli di suo cugino a cui faceva il filo da tempo, o comunque impiantare un lucroso commercio, ma quando il Signore gli ebbe spiegato di che si trattava Mosè pensò a giusta ragione:
"M'ha fregato un'altra volta!"
Il Signore disse a Mosè:
"Io detto e tu scrivi."
e Mosè disse:
"E con che?"
e il Signore disse:
"Mo' ti faccio vedere io!"
e gli mandò tutto l'occorrente con un grosso angelo.
Mosè guardo nella cassetta degli attrezzi e non trovò nessuna penna e lo fece presente al Signore che ribatté:
"Mosè, i comandamenti furono scritti sulle tavole, non con la penna."
Allora Mosè cercò le tavole nella cassetta degli attrezzi ma non trovò nemmeno quelle ... e lo fece presente.
Ed il Signore sempre più spazientito:
"Mosè! ... Guardati attorno! ... Che cosa vedi?"
"... nemmeno un albero, ammesso che le volessi fare io le tavole, solo pietre!" disse Mosè.
"Appunto!" aggiunse il Signore.
Mosè incominciava a non capire più niente e pensò seriamente che Dio volesse prendersi gioco di lui, ma quando Dio gli fece capire che le tavole erano di pietra e che avrebbe dovuto tagliarsele lui allora ne ebbe la certezza e disse sottovoce:
"Questo è *****!"
Purtroppo Mosè non sapeva dire di no e seppure a malincuore disse al Signore:
"Bah! ... cominciamo subito che prima incominciamo e prima finiamo!"
Quando ebbe tagliata la prima tavola Mosè cercò nella cassetta degli attrezzi, prese lo scalpello ma non trovò il martello, e di nuovo lo fece presente al Signore che disse:
"Mosè! ... ma ti pare? ... con tutte le pietre che stanno a che ti serve il martello?! ... usa un poco la testa!"
... e Mosè incominciò a dare delle tremende capocciate sullo scalpello per incidere le tavole di pietra.
Dio lo vide e nella sua infinita bontà non volle contraddirlo e lo lasciò fare ma quando si accorse che così rischiava di perdere l’unica persona nel suo popolo prediletto in grado di scrivere decentemente lo fermò e gli prestò il suo martello dicendo:
"Mosè ... per favore ... basta così! ... usa il mio martello e ricordati che si chiama Pietro e che ..."
Non finì di parlare che Mosè era già all'opera; prese Pietro e cominciò a dare certe mazzate sulle tavole che una ne scolpiva e dieci ne rompeva.
E il Signore dettava:
"Primo Comandamento: Ricordati di santificare le feste."
"Secondo Comandamento: Non avrai altro Dio all'infuori di me"
"Meno male! - pensava Mosè - ... basta e avanza!"
"Terzo Comandamento: Non rubare."
E Mosè scriveva:
Primo Comandamento: RICORDATI DI SANTIFICARE LE FESTE.
Secondo Comandamento: NON AVRAI ALTRO DIO ALL’INFUORI DI ME.
Terzo Comandamento:. NON RUBARE
Quarto Comandamento: ODORA IL PADRE E LA MADRE.
Quinto Comandamento: NON FORMICHIERE.
Il Signore si accorse delle puttanate che Mosè stava scrivendo e ... sciaaafff ... un ceffone a Mosè, e nella sua infinita bontà lo costrinse a riscrivere dieci volte ciascuno i comandamenti che aveva sbagliato così imparava a stare più attento.
Mosè tentò una difesa:
“ ... E che è colpa mia? ... quello è l’autore che non sa scrivere a macchina!”
Ma il Padreterno non fece una piega, anzi disse:
“Mosè ... e che li dobbiamo scrivere ognuno con un carattere diverso? Vedi di usare sempre lo stesso carattere per piacere!”
Fu a questo punto che Mosè capì che la cosa portava via più tempo di quello che aveva previsto e che per questo lavoro non c’era spazio per la fantasia.
Per varie notti il popolo ebreo accampato ai piedi del monte Sinai non chiuse occhio: si sentiva un fastidioso picchiettio che proveniva dalla cima della montagna intervallato da urla strazianti segno inequivocabile che di tanto in tanto Mosè non beccava lo scalpello ma qualche dito.
Dopo trenta giorni di picchiettio continuo Mosè chiese il primo time-out dei due a disposizione perché doveva andare in bagno; il Signore, sempre nella sua infinita bontà, glielo accordò ma Mosè fu ammonito col cartellino giallo perché la richiesta non era giunta a gioco fermo. Il Signore gli permise anche di fare colazione ma siccome Mosè non si era portato niente da casa e il Signore gli voleva dare un altro po' di manna di quella avanzata al tempo della pioggia nel deserto, che faceva già schifo allora, figuriamoci mo’, Mosè ringraziò e fece una mano di passo. Il Signore insisté ma quando vide che Mosè incominciava a dare di stomaco capì che la manna non doveva essere di suo gradimento e provvide a mandargli quattro cavallette da mangiare così come sono: il Signore era sempre molto generoso.
Al settantesimo giorno Mosè continuava a picchiettare:
NON DESIDERARE LA ROBA D'ALTRI, NON DESIDERARE LA DONNA D'ALTRI, NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA, NON VENDERE LA PELLE DELL' ORSO PRIMA DI AVERLO UCCISO, NON TUTTE LE CIAMBELLE RIESCONO COL BUCO, NON FARE IL PASSO PIU' LUNGO DELLA GAMBA, NON DIRLO A NESSUNO, NON FARE LO GNORRI, NON L'HO FATTO APPOSTA, NON TI PREOCCUPARE, NON T'HA DETTO NIENTE LA MAMMA?, NON TI PERMETTERE UN'ALTRA VOLTA, NON HO L’ETA’ ...
Ogni tanto il Signore per scuotere Mosè gli diceva:
"Mosè! Non ti addormentare!"
e Mosè scriveva:
Duemilatrecentoventisettesimo Comandamento: NON TI ADDORMENTARE.
e il Signore:
"Mosè! Non dire fesserie!"
Duemilatrecentoventottesimo Comandamento: NON DIRE FESSERIE.
Il settantatreesimo giorno Mosè consumò il secondo time-out per soffiarsi il naso e cambiare le gomme e poi di nuovo con rinnovata lena:
NON AMMAZZARE, NON TI METTERE LE DITA NEL NASO, NON SPORGERSI DAL FINESTRINO, NON COMMETTERE ATTI IMPURI, NON COMMETTERE ATTI PURI, NON COMMETTERE ATTI, NON COMMETTERE, NON FA NIENTE, NON SI SA MAI, NON CALPE¬STARE L'ERBA, NON FUMARE, NON BERE, NON MANGIARE, NON TI MUOVERE, NON RESPIRARE, DIVIETO DI BALNEAZIONE, ATTENTI AL CANE ... e ... sciaaafff ... un altro ceffone.
Il fatto è che a furia di divieti Mosè si era abituato a incominciare tutti i comandamenti con 'non' ma Dio che vede e provvede lo aveva voluto mettere alla prova e Mosè come al solito ci era cascato.
Mosè sentiva che stava per arrivare alla fine di questo supplizio perché si rendeva conto che oramai non c'era più molto da vietare e vedeva il Padre¬terno sempre più in difficoltà nella ricerca.
Tremilaseicentodiciannovesimo Comandamento: NON FARMELO RIPETERE Tremilaseicentoventesimo Comandamento: NON SI FA COSI’!
Tremilaseicentoventunesimo Comandamento: NON SI PUO’ COMPRARE PIU’ NIENTE!
Tremilaseicentoventiduesimo Comandamento: NON PENSARE DI FARLA FRANCA.
Tremilaseicentoventitreesimo Comandamento: NON PENSARE DI FARLA ANTONELLA.
Tremilaseicentoventiquattresimo Comandamento: NON PENSARE DI FARLA ANNAMARIA.
Il novantesimo giorno il Signore disse:
"Non ce la faccio più!"
e Mosè picchiettò fedelmente:
Tremilaottocentosessantaduesimo Comandamento: "DEVI VEDERE IO ... !!!"
e si buscò un cazzottone nei denti dopodiché svenne.
Quando si riebbe il Padreterno gli comunicò che i comandamenti erano finiti e che l’indomani lo avrebbe lasciato libero di ritornare nel suo villaggio. La notizia si sparse nel villaggio in un battibaleno; in un attimo il villaggio fu avvolto da una spessa cortina di polvere segno inequivocabile di un frenetico affaccendarsi.
Quando la nube di polvere si dissolse, del villaggio non rimaneva più nulla se non una tenda, bella e grande, in un angolo della valle, la tenda di Mosè. Gli abitanti del villaggio al solo pensiero di Mosè di nuovo a piede libero erano scappati tutti e si erano sparsi per il mondo senza lasciare recapito: perciò adesso gli ebrei li trovi dappertutto.
Nel frattempo sul monte Sinai Mosè stava compilando il modulo per la richiesta di ferie e Dio passeggiava tra le lapidi ( pardon! ... le tavole dei comandamenti) ciascuna delle quali aveva dimensioni cm.70 x 40 x 10 di spessore e pesava 80 chili, compiaciuto del lavoro che Mosè aveva fatto.
Ogni tanto chiamava Mosè, ... sciafff ... un ceffone, e gli faceva correggere un comandamento:
"Ti avevo detto 'non fare l'ingordo' e non 'non fare l'ingorgo', ' non c'è rosa senza spina' no ' Rosa non c'è, è uscita con Pina'".
Comunque a dritta o a torto i comandamenti erano pronti e il Signore chiamò Mosè e gli disse:
"Senti Mosè, ora fai un pacchettino con tutti questi comandamenti e domani te li porti".
Mosè svenne di nuovo, senza un lamento.
Si risvegliò il giorno dopo, il centesimo giorno, e incominciò a piangere ma con contegno. Il Signore gli si avvicinò, gli pose una mano sulla spalla e disse:
"Bel lavoro abbiamo fatto ... eh!, Mosè. Chissà come sarà contento il tuo popolo!"
Mosè tirò un lungo e profondo sospiro e pensò:
"Mo che torno questa volta è sicuro che m'ammazzano."
Poi il Signore aggiunse:
"Ah! ... a proposito ... mi serve una copia di ciascun comandamento; ... sai ... per l'archi¬vio, formato originale."
Fu a questo punto che Mosè non ci vide più, si alzò di scatto, gli occhi sbarrati, tutti i nervi del volto tesi che sembrava dovessero scoppiare da un momento all'altro, il colorito bordò di rabbia, un urlo disumano uscì dalla sua bocca, incominciò a strapparsi gli abiti di dosso, tirarsi i capelli, colpirsi con i pugni violentemente sulla testa, corse verso la catasta di comandamenti ed in preda all'ira più furibonda incominciò a rompere tutte le tavole.
Invano Dio cercò di fermarlo e di richiamarlo alla ragione, Mosè era impazzito e lanciava giù per il monte Sinai tutto quello che gli capitava sottomano.
Il Signore capì che c'è un limite a tutto e che avrebbe fatto meglio a non abusare della pazienza di Mosè.
Mosè continuava a distruggere le tavole e Dio fece appena in tempo a salvarne due, quelle contenenti appunto i dieci comandamenti così come li conosciamo noi oggi.
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Padre Guardiano
21/01/2008 07:45
 
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re

Spassosissima!!!! [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051]

Ma dove l'hai trovata???? [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]



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