Ho letto su internet che un'università statunitense ha fatto un sondaggio ed è emerso che la pedofilia è diffusa nel clero di tutte le religioni, anche nel clero sposato. Evidentemente il caso dei preti cattolici pedofili è solo l'ultimo attacco dei miscredenti alla chiesa cattolica, nella speranza di allontanare i figli di Dio dai ministri di Dio. Tanto la domenica la folla continua a venire in chiesa...
Jenkins aggiunge un altro elemento, tutt’altro che poco importante. Per sapere se la Chiesa cattolica sia un ambiente particolarmente favorevole alla pedofilia – e il sacerdozio sia uno stato di vita “a rischio” – occorrerebbe paragonare le statistiche sui sacerdoti cattolici a quelle sui pastori protestanti, i rabbini, gli imam e i maestri delle scuole e degli asili statali. Per tutte queste categorie non risultano a Jenkins dati sulle accuse raccolti con la stessa sistematicità con cui si è studiato il caso dei sacerdoti cattolici; ma i dati sulle condanne mostrano che la percentuale è simile, e in alcuni casi più alta, rispetto ai preti della Chiesa cattolica. Per Jenkins QUESTO DATO SMONTA, TRA L’ALTRO, LA TESI PIÙ VOLTE RIPETUTA SECONDO CUI È IL CELIBATO SACERDOTALE A ESSERE RESPONSABILE DELLA PEDOFILIA . I pastori protestanti e i maestri di scuola e di asilo sono in maggioranza sposati, eppure tra loro c’è una percentuale di pedofili condannati analoga o più alta rispetto ai sacerdoti cattolici. Come ha ricordato il cardinale arcivescovo di Sydney, George Pell (e i dati di Jenkins lo confermano), il novanta per cento dei pedofili sono sposati. Semmai – per quanto non sia politicamente corretto dirlo – i dati confermano che il rischio pedofilia è maggiore tra gli omosessuali. Mentre sarebbe ingiusto e assurdo sostenere che tutti gli omosessuali sono pedofili, è un dato di fatto che molti pedofili sono omosessuali. Secondo il rapporto del John Jay College l’81% dei sacerdoti accusati di rapporti con minori nel periodo 1950-2002 avevano un orientamento omosessuale.