00 22/08/2012 13:31

Scrive il Torquemada:

E’ vero che vi sono atei che manifestano qualità superiori a certi sedicenti cristiani, ma questo per una semplice ragione, costoro ubbidiscono a quelle che sono le “leggi scritte nei loro cuori”, ed è evidente che queste leggi prescindono da qualsiasi credenza, ubbidire a queste leggi significa lasciarsi guidare dalla propria coscienza la quale è in stretta simbiosi con queste leggi, motivo per cui l’ubbidienza alle medesime significa ubbidire a Dio il quale le ha istillate ad ognuno di noi, e questo a prescindere se si crede in Lui oppure no, peggio è, credere in Dio ed agire come se non si dovesse renderne conto, il quale, credenti o non credenti, consapevoli o non consapevoli dovranno rendere conto al momento della loro dipartita.




Allora, per giustificare la condotta morale degli atei, i cristiani affermano che in realtà seguono le leggi scritte da Dio nei loro cuori, quindi non sarebbe merito degli atei...

E se addirittura gli atei seguirebbero queste leggi pur non credendo in Dio, come giustificano l'assenza delle medesime nel cuore di tanti credenti cristiani? Col libero arbitrio? [SM=x789055]

Dio scrive talmente forte nel cuore degli atei e poi si scorda di quello dei credenti. Ammazza... [SM=g2535979]



La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
Le religioni dividono. L'ateismo unisce


Il sonno della ragione genera mostri (Goya)