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Quando il culto della reliquia era un passaporto per l'aldilà

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    Madre Badessa
    00 02/09/2012 21:57
    Charles Freeman è uno studioso inglese del mondo antico e delle sue eredità. Nel saggio ora pubblicato da Einaudi, Sacre reliquie, investiga significato, importanza ed influenze dei frammenti di diversa natura sopravissuti a divinità, vergini, martiri, confessori una volta divenuti oggetti di venerazione e di culto. L'indagine è svolta da un'ottica protestante che considera negativamente alcune ritualità cattoliche compreso il culto delle reliquie, oggi piuttosto limitato ma nel Medioevo addirittura dilagante. Il libro apre con il più celebre e controverso di questi oggetti, la Sacra Sindone, la cui origine medievale è stata più volte accertata e che molti fedeli ritengono invece essere il sudario nel quale venne avvolto il corpo di Gesù morto.

    Una delle prime ricercatrici di reliquie fu Elena, la madre dell'imperatore Costantino. Le leggende sul suo conto nascono nel IV secolo. Si raccontava che l'imperatrice fosse andata a Gerusalemme a cercare la croce di Cristo, trovandone addirittura tre. Qual era la vera? Tre infermi vengono fatti stendere sui tre legni, soltanto uno guarisce. Quello dunque era stato il patibolo di Gesù. Nel Medioevo, scrive l'autore, il culto delle reliquie dilaga trasformandosi, spesso, in traffico commerciale. Diventano oggetti di venerazione ossa, frammenti di abito, capelli, unghie, persino fiale contenenti il sudore del defunto. Le catacombe, cimiteri sotterranei dove erano stati inumati i primi cristiani, si trasformano per secoli in fonte generosa di tali oggetti. Diversi luoghi della sepoltura si trasformano così in meta di pellegrinaggi - basta pensare d'altronde a cosa avviene ancora oggi per padre Pio. L'afflusso di pellegrini porta alla costruzione di cappelle, in qualche caso di basiliche, di ospedali, di alloggi e, via via, allo sviluppo d'un mercato che comprende la vendita di ricordi e, nel caso di Roma, anche di indulgenze. Proprio quel commercio sarà la causa della più drammatica rottura in seno alla cristianità promossa nel 1517 da Martin Lutero.

    Il racconto di Freeman è palpitante, numerosi e molto eloquenti gli esempi. L'autore però non si limita alla cronaca, spiega anche quale importante funzione le reliquie svolsero quanto meno per alleviare "il fardello di paure portato dalla terrificante concezione medievale dell'aldilà".
    Scheda del libro: Sacre reliquie, di Charles Freeman

    ilmiolibro.kataweb.it/booknews_dettaglio_recensione.asp?id_contenuto...



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    Padre Guardiano
    00 02/09/2012 22:16

    E' evidente il beneficio economico che ne derivava alla chiesa da questo commercio!

    Povere pecore!!!!! [SM=g2095250] [SM=g2095250] [SM=g2095250]

    Le indulgenze hanno provveduto alla transustanziazione in pecoroni!!!! [SM=j1474747]

    [SM=g2646829]



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    Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


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