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Mentre il Ghislieri (futuro papa PIO V) era Inquisitore generale avvenne la distruzione delle colonie calabre dei valdesi, là chiamati Oltramontani. I frati domenicani Valerio Malvicino e Alfonso Urbino, inquisitori in Calabria, posero i valdesi di Montalto, San Sisto e Guardia di fronte all'alternativa fra l'abiura e la morte. I valdesi senza indugio si dettero alla fuga nei boschi e questo fece scattare l'inseguimento da parte delle autorità politiche della zona governate da don Pedro Afán de Ribera, duca di Alcalá e viceré di Napoli, che fece organizzare nel giugno 1561 una colossale caccia all'uomo nella zona nord-ovest della regione, dov'erano gli insediamenti valdesi di Guardia Fuscalda, San Sisto dei Valdesi, Montalto, San Vincenzo, Argentina, Vaccarizzo e Piano dei Rossi, distruggendo interi villaggi e sterminando le popolazioni. La strage dei Valdesi di Calabria si concluse con la cattura di circa 1.600 persone e l'uccisione di altri 2.200 uomini, donne e bambini di confessione valdese, con modalità raccapriccianti.



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