00 20/09/2012 20:11
Re:
Agabo, 20/09/2012 19.15:


Ho sempre sostenuto che il credere o non credere, il più delle volte, dipende da fattori psicologici, dal vissuto individuale, da certi bisogni di sicurezza, o da sentimenti di rivolta ... indipendendemente dal messaggio cristiano in sé.
[SM=x1414713]



Certo pensare che dipendesse da fattori gastrointestinali era dura...ma hai ragine sul fatto che non dipende (solo) dal messaggio cristiano,fossimo in un paese mitraico avrei detto (quasi) le stesse cose.


Non pretendo che si condivida questa mia opinione, ma qui qualcuno (non occorre fare il nome, tanto il suo post è evidente!) ha confermato in pieno l'articolo che ho postato:

ANCHE GLI ATEI SI SPUTTANANO TRA LORO, ESATTAMENTE COME I CREDENTI!

E perchè mai dovrebbe essere altrimenti, sono mica extraterrestri!



L'articolo parlava di "guerra tra i senza dio",io ho parlato di un idiota (ateo o non ateo poco importa) che fa il gioco delle religioni e di altri che nemmeno atei sono.

Quello che alcuni credenti (evidentemente te compreso) non capiscono è che essere non credenti non significa far parte di una setta,si tratta semplicemente di persone che ritengono che non siano gli dei ad aver inventato gli uomini ma gli uomini ad inventato gli dei:stop.

Se una persona non crede agli dei ma crede che la religione sia utile o addirittura necessaria al mondo,per me quella è una persona sciocca:meglio una persona che crede agli dei ma ritiene che chi lucra su questo sia un cialtrone (sarebbe più utile al mondo di un fessacchiotto di "ateo" che costruisce templi dedicati al nulla).





La religione rappresenta un insulto alla dignità umana. Con o senza di essa, ci sarebbero sempre buoni che farebbero il bene e cattivi che farebbero il male. Ma perché i buoni facciano del male, occorre la religione.

Steven Weinberg, Premio Nobel per la fisica