APOCALISSE Controinformazione su Chiesa e Cattolicesimo

Impugna un rosario e si lancia nel vuoto

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    Titti-79
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    00 16/10/2012 22:19
    Dietro una battuta c'è sempre un fondo di verità...
    Comunque, credente o no, se uno arriva a suicidarsi avrà sicuramente avuto i suoi buoni motivi.
    Che poi per gli altri possono essere motivi stupidi, per lui evidentemente erano di vitale importanza.
    Bisognerebbe rivedere un attimo le priorità della vita e quanta importanza si da a determinate cose... secondo me c'è sempre un'alternativa.
    Ma io non sono depressa... nè credente! [SM=x789064]


    Titti.
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    ReteLibera
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    00 17/10/2012 13:12
    Re:
    Agabo, 16/10/2012 19.30:

    Fare delle battute di spirito su una persona disperata che è ricorsa al suicidio è sempre disdicevole.
    Non conosciamo i problemi di costui ed anche se li conoscessimo, non li capiremmo comunque perchè una cosa è "capire" altra cosa è viverli.

    La fede non la si giudica dai "santini" e dai "rosari" che, tutto sommato, sono dei simulacri di una superstizione popolare, più che dei segni d'una fede che faccia riferimento a qualcosa di serio.
    Di fronte ad un suicidio io resto sempre ammutolito, che sia stato un ateo o un credente, non importa, per me significa solo che i problemi della vita lo hanno soverchiato o, almeno, lui così sentiva. La Bibbia parla di diversi condottieri e profeti di Dio che ad un certo punto si sono arresi e cercavano la morte. La fede non ci libera dai problemi di questa vita, al massimo ci aiuta a sopportarli, ma non tutti hanno la forza di sostenerli per molto tempo: è nella nostra natura.

    Un altro aspetto è quello dell'intervento di Dio.
    Da nessuna parte, nella Bibbia, è scritto che Dio libererà i credenti dalla loro "croce", al contrario i credenti sono spronati da Gesù Cristo a seguirlo con la loro "croce", non a chiedergli di liberarsene.

    Una volta, la chiesa cattolica condannava i suicidi e non dava loro nemmeno una sepoltura "regolare". Oggi la psicanalisi ci aiuta a comprendere che la disperazione, il dolore, la malattia e tant'altro ancora arriva ad annebbiare la mente umana al punto da non vedere vie d'uscita, spesso anzi non vi sono vie d'uscita, e questo può portare allo sconvolgimento totale chiunque. Per questo non è possibile giudicare un suicida su una base teologica soltanto. La teologia può solo dire che è sbagliato togliersi la vita, ma né la teologia né altra cosa può essere usata per giudicare una persona che ha superato il proprio limite di sopportazione di umana sofferenza.




    Avrebbe fatto più bella figura se dal balcone avrebbe buttato la sua croce,compresi santi e santini nonché il rosario.


    P.s.

    Ovviamente concordo con la Titti-79

    Si è suicidato per motivi di vitale importanza. [SM=x1414722]




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