00 27/01/2018 23:39
Re:
Titti-79, 26.01.2018 23:37:


Chi si definisce agnostico, quindi, prova ad assumere una posizione intermedia, quasi “politically correct”, volendo usare un’espressione anglosassone.



Io per natura (sarà pure colpa del segno zodiacale... chissà!) sono tendenzialmente così.
Non mi piace trovarmi alle strette e dover scegliere. Di contro, quando prendo una decisione, difficilmente cambio idea.
In alcune cose però... non mi piace stare in mezzo. Mi rendono insicura, instabile.
Una di queste è proprio la religione.
Quando da credente sono diventata agnostica è stato come trovarsi a metà su di un ponte di legno marcio e traballante. Dietro di me c'era dio e davanti l'ateismo.
Inutile dirvi che sono andata avanti. [SM=g27811]
Su certe cose non puoi stare "un po'de qua e un po' de là". Almeno dentro la testa una decisione va presa.
Poi agli altri possiamo raccontare tutte le favolette che vogliamo... l'importante è farsi la domanda e darsi una risposta! [SM=g2535979]


Titti. [SM=x789061]



La questione non é stare un po qui o un po li ma del significato di detti aggettivi.

Definirsi "ateo o credente agnostico" é come dire di essere vegano amante delle braciole.


Ateo: non crede in Dio ne al sovrannaturale.

Credente: é fermamente convinto che Dio esista.

Agnostico: non si pronuncia, non sa. Lascia il dubbio perché... vabbé, affari suoi.

Poi, se vogliamo metterci a discettare, filosofare e inventarci termini non ancora coniati... non c'é problema.

[SM=g2407711]





Le religioni? Un'abbagliante strada a senso unico. (Max Cava)

" Permettetemi di emettere e gestire la moneta di una nazione,
e non mi importerà di chi ne fa le leggi" (Mayer Anselm Rothschild)