Titti-79, 27.02.2018 22:54:
Quindi dovremmo credere ad un inganno perché ci fa comodo in questa vita?!
Io penso e vivo da atea. Ho la coscienza a posto, faccio il mio dovere, aiuto gli altri se posso e nei miei limiti, non faccio mai del male (volutamente) al prossimo, sono positiva anche se mi aspetto sempre il peggio, ma giusto per essere "preparata" nell'eventualità... francamente, se dovessi morire domani e mi trovassi faccia a faccia con dio che mi punta il dito contro perché non ho creduto in lui... bhè, io gliene punterei 10 (di più non ne ho
) perché invece di pensare alle cose serie (guerre, malattie, fame nel mondo ecc.ecc.) ha perso un'eternità di tempo dietro a sciocchezze colossali!
Titti.
Nono, ho detto questo forse, che devi vivere da credente seppure non ci credi?
Ho solo chiesto come vostra vita si differenza tanto in meglio da me che sono credente?
Alla fine conduciamo più meno vite simili, casa famiglia, lavoro chiesa e qualche divertimento qua e là in base dei nostri impegni e possibilità economiche.
L'unica differenza, e quella la vedo per me che sono credente un vantaggio ,io ho la speranza che con la vita terrena non finisce tutto, tu invece no.
Ho anche il vantaggio di una fratellanza, di poter contare su qualcuno che non fa parte della stretta cerchia famigliare.
Potrei elencare altri, ma mi fermo qui.
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)