Sinceramente... mi facevo molte più domande da credente. E non trovavo risposte nella fede.
Da atea sono più serena perché non mi chiedo più "chi siamo" "da dove veniamo" o "dove andiamo". Queste domande presuppongono un prima e un dopo che per l'ateo non esistono.
Ritengo la nostra vita paragonabile a quella di tutti gli altri esseri viventi che popolano il nostro pianeta: fine a se stessa. Siamo noi uno strumento della vita e non viceversa.
Il fatto di non riuscire a dare un senso alla vita se non c'è un aldilà… è un retaggio religioso difficile da sradicare. Perché spesso e volentieri la vita è crudele, perciò avere quella speranza oltre la morte ci consola e ci ripaga delle sofferenze che patiamo qui.
Io la considero un'illusione… e siccome non sono mai stata una che si illude facilmente, ci ho rinunciato.
Le domande che mi sono rimaste sono più interrogativi di ordine "tecnico", cose che la scienza ancora non è riuscita a chiarire.
Ma l'umanità ha ancora tempo… vedrai che presto o tardi ci arriva!
Titti.