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Gli inquisitori

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    .ariel.
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    Utente Master
    00 12/09/2006 18:17
    Parliamo dei personaggi più discussi di tutta la storia dell'Inquisizione, di quegli inquisitori che hanno fatto più parlare di se nel bene o nel male.

    Roberto "il Bulgaro"

    In Francia, l'ex eretico Roberto il Bulgaro, divenuto inquisitore Domenicano (come detto in precedenza), avviò la sua carriera di inflessibile persecutore nel 1233 facendo bruciare alcuni catari. Roberto incontrò parecchie proteste e divieti da parte degli Arcivescovi di Sens e di Remis, fino a che il Papa lo riprese formalmente raccomandandogli di tener conto del parere degli ordinari diocesani e di non agire in disaccordo con essi. Nonostante ciò il Bulgaro sopprimeva ferocemente, nel 1239, quasi duecentocinquanta eretici bruciandoli, seppellendoli vivi e nel qual caso fosse stato dichiarato eretico un deceduto, disponeva affinchèsi riesumasse la salma per procedere al rogo. Tutto ciò dette luogo ad una Inchiesta Pontificia, guidata da un Benedettino che sarebbe poi diventato celebre anche come cronista, Matteo Paris; tali e tanti furono gli abusi riscontrati nell'azione di Roberto, che egli fu condannato alla prigione perpetua. Per molto tempo, nella regione che era stata di sua competenza, agirono esclusivamente da allora i Tribunali Vescovili.

    Bernard Gui

    Bernardus Guidonis (secondo la forma latina del suo nome), entrò nell'Ordine Domenicano a Limoges e vi fece professione nel 1280; fu in seguito lettore e priore in differenti conventi dell'Ordine, cercandovi e raccogliendovi i documenti procedurali che gli sarebbero serviti più tardi. Priore di Limoges, fu nominato inquisitore nel 1307 per conto del tribunale di Tolosa: avrebbe adempito a tale uffizio fino al 1323, mentre fungeva anche, fra il 1317 e il 1321, da Procuratore Generale del suo Ordine presso la Curia Pontificia ad Avignone e svolgeva anche, per incarico Papale, alcune missioni diplomatiche. Nel 1323 gli fu assegnata la cattedra episcopale di Tuy in Galizia, ma non raggiunse mai la sua sede; l'anno seguente gliene fu di fatti attribuita un'altra, dove trascorse i suoi ultimi anni. Scrisse opere di liturgia, di catechesi, di agiografia e trattati dedicati alla storia del suo Ordine. Fu anche storico della Chiesa; si ricorda il suo Flores chronicorum seu catalogus Pontificum Romanorum. Si occupò anche di storia e di genealogia dei sovrani temporali e di vicende legate alle diocesi di Limoges. Ma la sua opera pi importante è certamente la Practica Inquisitionis heretic,il manuale di procedure inquisitoriali.

    Tomas De Torquemada

    Nato nel 1420 nella vecchia Castiglia, in un piccolo centro verso Valladolid, inflessibile priore del convento Domenicano dell Santa Cruz di Segovia e confessore dei re cattolici, fra Tomas organizzò e teorizzò nelle sue famose Instructiones redatte fra 1484 e 1498 il suo compito, che prevedeva il graduale allontanamento degli ebrei dalla Spagna. L'obiettivo era di fondare un'identitànazionale spagnola rigorosamente ancorata all'ortodossia cattolica: una svolta rispetto a una realtà che aveva veduto, per molti secoli, un dialogo ferrato e una convivenza non troppo facile, comunque articolata e nel complesso positiva tra Cristiani, ebrei e musulmani. La linea portante dell'azione di Torquemada fu essenzialmente l'allontanamento dal paese degli ebrei restii alla conversione. Dopo il 1492, fu decretata l'espulsione in blocco degli ebrei e l'attenzione diTorquemada si spostò sui moriscos (musulmani convertiti). L'immagine di fra Tomas come di un truce e sadico tormentatore è del tutto infondata a detta dei più autorevoli storici spagnoli.



  • )Mefisto(
    00 12/09/2006 22:45
    Dimentichi il re spagnolo, che lui da solo ha fatto più morti dell'intera inquisizione. [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]


    )Mefisto(