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Caro direttore, teologi e studiosi biblici, per giustificare gli episodi di violenza o immoralità contenuti soprattutto nei primi libri della Bibbia, e non volendo ammettere che nelle Scritture possano esserci parti non ispirate da Dio (tesi condannata dalla Chiesa), si arrampicano sugli specchi adducendo che il Signore “si adatta allo stadio dell’umanità, alle lentezze della miseria umana, come una madre amorosa che non si meraviglia delle lenti tappe di maturazione del figlio” (cf Antico Testamento, Benito Marconcini, pag. 18). Per esempio: prima Dio permette la legge del taglione, poi esige l’amore verso il prossimo, fino ad includere i nemici. Oppure: prima permette la poligamia, e poi addita l’ideale della monogamia. Dio, insomma, sarebbe come una mamma amorosa, la quale prima lascia che i figlioletti si cavino gli occhi a vicenda, e poi, quando sono più maturi, raccomanda loro di amarsi e di perdonare. E questo ci spiega perché oggi la Chiesa continua a commettere errori; a discriminare le donne, gli omosessuali, le coppie di fatto, i divorziati risposati, i sacerdoti sposati e via di seguito ché l’elenco è lungo. Lo Spirito Santo si adatta alle lentezze della miseria umana.

Lettera di Renato Pierri su La Stampa 17 agosto 2007, e pervenuta a ultimissime

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La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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