L’intervista. Il leader della Destra sociale di An: “Senza la lotta contro chi vuole l’eutanasia non si può realizzare il rispetto della persona umana”Romana è la Chiesa Cattolica Apostolica a cui affida i suoi fondamenti etici. Non a caso fu proprio il suo Duce a stipulare quei Patti Lateranensi che neanche 50 anni di democrazia hanno saputo ancora archiviare come antistorici e anti-liberali.
Romano è il saluto. Che un tempo faceva l’onorevole ex ministro dell’agricoltura Gianni Alemanno, e che ora forse non fa più. Anche se intorno a lui (guardare il video per credere) i nostalgici si sprecano.
Già, intorno a lui, si alzano braccia al cielo. L’Oca dunque non passa, col passo. Quelle braccia si agitano ricordando “Giornate di rivolta con le spranghe in mano”, come recita il verso di Pensando ad un amico, canzone del 1983 scritta e interpretata dal gruppo folk di destra La Compagnia dell’Anello. Ed è proprio quella canzone, quel verso, che potete ascoltare nel video qui proposto e che scatena così tanti entusiasmi tra le (ex) camicie nere.
Il discorso di Gianni Alemanno a conclusione della sua convention costitutiva dei Circoli di Nuova Italia, con quel nome che oscilla tra il circolare dell’azzurra Brambilla e il Nuova che puzza tanto di forza (nuova), non smentisce quanti ancora vedono nella destra sociale, ex missina, quella collusione inevitabile con il cattolicesimo oltranzista e fondamentalista.
Ce lo dice lo stesso Alemanno:
Quando sento i laicisti che lamentano le ingerenze della Chiesa nella politica italiana, rimango stupefatto! Perché il dato di fondo, centrale, che dobbiamo capire, è che la nostra identità religiosa e spirituale è una grande energia: può trasformarsi in xenofobia e rifiuto dell’altro, oppure possiamo farla entrare nell’agorà politica con tutta la sua forza propulsiva… Perché senza quel senso religioso identitario non riusciremo a realizzare il nostro grande progetto dell’”identità nazionale”.
Capito? La religione serve per fondare l’unità del popolo italiano. Potremmo anche chiamarla religione strumentale o religione di comodo…
Che ne pensa, presidente Alemanno, lei è forse l’unico esponente politico che sembra trattare la religione non come valore in sé ma come strumento di aggregazione-identità…
In questo caso valori e strumenti si identificano perfettamente. Avere dei valori è il modo per risolvere poi anche i problemi pratici che oggi ha la nostra nazione. Identità e radicamento spirituale: questa è la direzione sociale.
Grazie a Dio…
Ma poi ci troviamo di fronte a temi molto specifici come l’eutanasia o i pacs. E c’è da confrontarsi con l’Europa, che rispetto all’Italia e al suo senso religioso dell’identità ha scelto strade diverse…
Il nostro senso dell’identità ci deve portare a dare risposte in primo luogo agli italiani, e non dobbiamo seguire gli esempi cattivi che possono esistere in Europa o nel mondo. I valori che ci fanno lottare contro l’eutanasia o per la famiglia, valgono sul piano morale ma anche su quello sociale: perché senza una famiglia solida è impensabile creare una struttura sociale solida, e senza una lotta contro l’eutanasia è impensabile realizzare il rispetto della persona umana che è il primo fondamento di un sistema sanitario adeguato e di un rapporto dignitoso con la terza età.
La videointervista è raggiungibile sul sito
Alteredo
www.uaar.it/news/
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