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APOCALISSE Controinformazione su Chiesa e Cattolicesimo

Un tributo ad un popolo dimenticato

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    La Primula Rossa
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    00 19/10/2007 15:30
    Voglio riportare qui quella che è la storia dimenticata di un popolo e della sua tragedia consumatasi a causa dei Protestanti e dei Cattolici:


    I sociniani: Perché negavano la Trinità?

    “Dio è il Padre, Dio è il Figlio e Dio lo Spirito Santo. Ma non sono tre dèi, bensì un solo Dio”. Così il Simbolo Atanasiano definì la Trinità. Le chiese della cristianità la insegnano da oltre sedici secoli, tanto che oggi è considerata “la dottrina centrale della religione cristiana”. Ma lo è davvero? Nel corso degli anni alcuni uomini e donne coraggiosi hanno osato sostenere — spesso a prezzo della loro stessa vita — che la Bibbia insegna altrimenti.

    MICHELE SERVETO era uno di questi. Si era dato alla fuga perché la sua vita era minacciata. All’alba di un giorno di primavera del 1553, questo stimato medico evase di prigione in camicia da notte e cappuccio e fuggì attraverso la campagna francese. Il suo processo ad opera delle autorità cattoliche di Vienne, in Francia, aveva preso una brutta piega. Sapevano chi era. Il loro stesso implacabile nemico, il leader protestante di Ginevra Giovanni Calvino, aveva contribuito a tradire Serveto consegnandolo nelle loro mani.

    Per quanto in quei primi anni della Riforma protestanti e cattolici si odiassero fra loro, si unirono in un odio ancora più grande per quest’uomo. Il suo crimine? Eresia. Michele Serveto aveva scritto dei libri che dimostravano il carattere antiscritturale della dottrina ecclesiastica della Trinità. Egli aveva detto: “La Trinità papistica, il battesimo dei bambini e gli altri sacramenti del papato sono dottrine di demoni”.

    Dove poteva trovare asilo? Serveto sapeva forse di avere un piccolo seguito nell’Italia settentrionale. Sempre di nascosto, cercò di arrivarci. Mentre era di passaggio a Ginevra, però, fu riconosciuto. Calvino lo denunciò alle autorità e fece pressione perché fosse condannato a morte. Il 27 ottobre 1553 Serveto fu bruciato vivo con uno dei suoi libri legato alla coscia. Morì pregando per i suoi nemici e rifiutandosi di ritrattare. Alcuni dei presenti, colpiti, divennero anch’essi antitrinitari!

    Questa brutale esecuzione indusse Lelio Socini (o Sozzini), uno degli italiani che avevano già subìto l’influenza degli scritti di Serveto, a esaminare personalmente la dottrina della Trinità. Anche lui giunse alla conclusione che essa non trovava alcun sostegno nella Bibbia. Lelio parlò delle sue convinzioni col giovane nipote Fausto, che a suo tempo ne ereditò tutti gli appunti e gli scritti. Profondamente colpito, Fausto decise gradualmente di rinunciare alla sua comoda vita di gentiluomo di corte e diffondere le verità che aveva appreso dalla Bibbia.

    Ricercato dall’Inquisizione cattolica, Fausto Socini si diresse a nord. In Polonia trovò un piccolo gruppo di anabattisti che si definivano “i fratelli . . . che hanno rifiutato la Trinità”. Per il Socini questa religione era chiaramente la più vicina alla verità della Bibbia. Così si stabilì a Cracovia e cominciò a scrivere in difesa della loro causa.

    Quali erano le loro credenze?

    Questi sociniani, come in seguito furono chiamati, desideravano più di ogni altra cosa ripristinare il puro cristianesimo insegnato nella Bibbia. Ritenevano che la Riforma protestante avesse eliminato soltanto la parte superficiale della corruzione e dei riti della Chiesa Cattolica, lasciandone però intatto il nucleo marcio, le sue dottrine non bibliche.

    Come le religioni intorno a loro, anch’essi commisero molti errori. Nondimeno, di tutte le religioni della Riforma, questo piccolo rivolo del socinianesimo era quello che più aderiva alla Bibbia. Eccone alcuni esempi. Perché non li confrontate, insieme ai versetti indicati, con la vostra Bibbia?

    Come gli anabattisti, essi insegnavano che il battesimo dei bambini non era scritturale; nella Bibbia, si parla solo del battesimo di persone adulte. I sociniani sostenevano fermamente anche il comando scritturale di amare il prossimo e di abbandonare l’uso delle armi belliche. Mentre cattolici e protestanti facevano sprofondare tutta l’Europa in un bagno di sangue, i sociniani si rifiutavano di combattere per qualsiasi motivo. Molti di loro persero la vita per questa presa di posizione scritturale. Rifiutavano inoltre di ricoprire cariche pubbliche, dato che questo avrebbe potuto coinvolgerli nella responsabilità della guerra.

    Lo spirito nazionalista così diffuso a quei tempi non aveva presa su di loro. Ritenevano che i veri cristiani fossero stranieri in qualsiasi paese di questo mondo. (Giovanni 17:16; 18:36) Noti per le loro elevate norme morali, scomunicavano o disassociavano chiunque fra loro rifiutasse di accettare le spiegazioni sociniane della Parola di Dio o di vivere conforme ad esse. — 2 Giovanni 10; 1 Corinti 5:11.

    I sociniani non esitavano a usare il nome personale di Dio, Geova. Apprezzavano in particolare le parole di Giovanni 17:3, dov’è detto che acquistare conoscenza di lui e di suo Figlio significa vita eterna. Questa, la vita eterna, era secondo loro la grande speranza di tutti i veri cristiani. Negavano recisamente la dottrina dell’immortalità dell’anima. Piuttosto, come afferma la Bibbia, insegnavano che l’anima muore, con la speranza di tornare a vivere mediante una risurrezione futura. — Ezechiele 18:4; Giovanni 5:28, 29.

    Anche la dottrina dell’inferno era da loro respinta come antiscritturale. Fausto Socini comprendeva chiaramente quanto fosse assurdo sostenere che Dio avrebbe torturato una persona nelle fiamme per tutta l’eternità come punizione per i peccati da essa commessi in nemmeno 70 o 80 anni! Alcuni dei primi esponenti sociniani insegnavano anche in merito al Regno millenario di Cristo sulla terra. — Ecclesiaste 9:5; Rivelazione 20:4.

    Perché negavano la Trinità?

    Comunque, come Serveto prima di loro, i sociniani erano noti più che altro perché negavano la dottrina ecclesiastica della Trinità. Per quale motivo? Seguivano due linee di ragionamento. La prima e più importante era che questa dottrina era antiscritturale.

    Fino ad oggi gli studiosi ammettono prontamente che la Bibbia non fa alcun riferimento alla Trinità, e che questa fu opera di una ‘teologia creativa’, un tentativo di fondere il “cristianesimo” del IV secolo con la filosofia greca. Che posto poteva avere una dottrina del genere in un movimento che intendeva ripristinare il puro cristianesimo? Nessuno.

    Riguardo a Serveto, uno storico ha detto: “Invece che in una dottrina i cui stessi termini — Trinità, ipostasi, persona, sostanza, essenza — non erano stati presi dalla Bibbia ma inventati da filosofi, e in cui Cristo era poco più che un’astrazione filosofica, egli desiderava che gli uomini riponessero fede in un Dio vivente, in un Cristo divino che era stato una realtà storica, e in uno Spirito Santo operante per sempre nel cuore degli uomini”. Credeva che i tre fossero uno soltanto nel senso di Giovanni 17:21 e che lo spirito santo fosse la forza attiva di Dio, non una persona.

    Inoltre i sociniani giudicavano alquanto deboli le cosiddette prove scritturali di tale dottrina: si sapeva già che il versetto preferito dei trinitari, 1 Giovanni 5:7, era stato corrotto con un’aggiunta successiva e non ispirata al testo biblico. L’altro versetto, Giovanni 1:1, ha senso solo se si comprende che definisce Cristo “divino”, o “un dio”, e che non fa di lui l’Iddio Onnipotente.

    Il colpo più micidiale per la Trinità, comunque, era che la descrizione stessa che la Bibbia fa di Dio, di Gesù e dello spirito santo rende impossibile l’appartenenza di chiunque d’essi a una qualsiasi trinità. Perché? Ebbene, innanzi tutto la Bibbia mostra che lo spirito santo non è affatto una persona, bensì la forza attiva di Dio. (Luca 1:41; Atti 10:38) Secondo, Cristo non può essere “coeguale e coeterno” col Padre, perché la Bibbia lo descrive come subordinato al Padre e da Lui creato. (Giovanni 14:28; Colossesi 1:15) Infine, come poteva Geova, così spesso descritto come il solo Dio, far parte di una divinità trina? — Deuteronomio 6:4; Isaia 44:6.

    Perciò, per ragioni basate sulla Bibbia, i sociniani negavano la Trinità. Ma la respingevano anche per motivi di semplice logica. Secondo uno storico della Riforma, “il Socini sosteneva che . . . anche se [la Bibbia] può contenere cose al di sopra della ragione . . . , non contiene nulla che sia contrario alla ragione”. La Trinità, con le sue nozioni contraddittorie di un dio che è nello stesso tempo uno e trino, apparteneva chiaramente alla seconda categoria. Uno storico descrive così i sentimenti di Serveto per questa dottrina: “Gli confondeva la mente, non gli riscaldava il cuore e non ispirava la sua volontà”.

    Ciò nonostante i sociniani caddero in alcuni vistosi errori dottrinali. Fausto Socini e i suoi seguaci negarono il riscatto di Cristo. Eppure la Bibbia insegna chiaramente che Cristo, mediante la sua morte, pagò il prezzo per redimere il genere umano dal suo stato peccaminoso. (Romani 5:12; 1 Timoteo 2:5, 6) Ci furono anche altri errori. Per esempio, il Socini negava l’esistenza preumana di Cristo, un altro esplicito insegnamento biblico. — Giovanni 8:58.

    Una storia breve e tragica

    La Chiesa Riformata Minore (com’erano ufficialmente chiamati i sociniani) prosperò in Polonia per quasi cent’anni. All’apice della loro crescita contavano ben 300 congregazioni. Fondarono una comunità a Raków, a nord-est di Cracovia, installarono una macchina da stampa e istituirono un’università che attrasse insegnanti e studenti di spicco da ogni luogo. La loro stamperia sfornò circa 500 diversi opuscoli, libri e trattati in una ventina di lingue. Missionari e studenti che viaggiavano li diffusero segretamente in tutta l’Europa. È stato detto che con le pubblicazioni antisociniane scritte in risposta a queste opere nei due secoli successivi si sarebbe potuta riempire una biblioteca!

    Tuttavia, odiati com’erano sia dai cattolici che dai protestanti, i sociniani non potevano rimanere in pace per molto. Fausto Socini stesso fu aggredito, picchiato, malmenato da turbe e quasi affogato per le sue credenze. Anche prima della sua morte, avvenuta nel 1604, i gesuiti, decisi a ristabilire la supremazia cattolica in Polonia, avevano cominciato a occupare posizioni influenti presso il re.

    La persecuzione contro i sociniani cominciò a intensificarsi. Nel 1611 un sociniano facoltoso fu privato dei suoi averi, condannato al taglio della lingua, alla decapitazione, all’amputazione di una mano e di un piede e quindi al rogo. Naturalmente avrebbe potuto continuare a vivere in pace se solo avesse cambiato religione. Non cedette. Affrontò intrepidamente l’esecuzione nella piazza del mercato di Varsavia.

    Nel 1658 i gesuiti riuscirono infine nel loro intento. Dietro loro sollecitazione, il re decretò che tutti i membri della Chiesa Riformata Minore dovevano lasciare la Polonia entro tre anni, pena la morte. Centinaia scelsero l’esilio. Scoppiarono brutali persecuzioni. Alcune minuscole congregazioni di esiliati sopravvissero per qualche tempo in Transilvania, Prussia e Paesi Bassi, ma anche questi gruppi isolati gradualmente scomparvero.

    L’eredità dei sociniani

    Gli scritti dei sociniani continuarono comunque a esercitare la loro influenza. Il Catechismo Racoviano, basato sugli scritti del Socini e pubblicato poco dopo la sua morte, fu tradotto in inglese da John Biddle nel 1652. Il Parlamento ne fece sequestrare e bruciare delle copie e fece imprigionare Biddle. Sebbene rilasciato per qualche tempo, egli fu nuovamente arrestato e morì in prigione.

    Ma le confutazioni della Trinità non sarebbero morte così facilmente in Inghilterra, dove uomini istruiti e ragionevoli si rendevano conto che esse erano scritturalmente vere. Isaac Newton, uno dei più grandi scienziati della storia, confutò la Trinità nei suoi scritti ed è a volte considerato un sociniano. Joseph Priestley, famoso chimico e scopritore dell’ossigeno, fu pure definito sociniano. Anche il grande poeta John Milton negò la Trinità. In effetti il filosofo francese Voltaire trovava curioso che Lutero, Calvino e Zwingli, i cui scritti Voltaire definì “illeggibili”, avessero conquistato gran parte dell’Europa, mentre “i più grandi filosofi e i migliori scrittori del loro tempo”, come Newton e altri sociniani, avevano avuto solo un piccolo seguito che si andava assottigliando.

    Questi uomini, come il Socini prima di loro, avevano sostenuto l’importanza di usare la ragione in campo religioso. Questo è esattamente quanto andrebbe fatto. La Bibbia stessa ci esorta a servire Dio ‘con la nostra facoltà di ragionare’. (Romani 12:1) Tuttavia, nel movimento unitariano che si sviluppò in Inghilterra da radici sociniane, il pensiero umano cominciò ad avere la precedenza sulla Bibbia. Verso la metà del secolo scorso, secondo quanto afferma una storia del loro movimento, gli unitariani inglesi e americani “cominciarono ad abbandonare la Scrittura come fonte primaria di verità religiosa”.

    Nondimeno, i primi sociniani lasciarono un esempio che molte religioni moderne farebbero bene a imitare. Per esempio, un ministro presbiteriano elogiò il loro atteggiamento in merito alla guerra in paragone con la “debolezza [delle chiese moderne] di fronte alla guerra mondiale”. Espresse la speranza che presto tutte le chiese della cristianità si sarebbero schierate contro la guerra. Ma egli scrisse queste parole nel 1932. Solo pochi anni dopo scoppiò la seconda guerra mondiale, e le chiese ancora una volta appoggiarono la carneficina. Oggi guerre divampano in gran parte del globo. Sono più le guerre che la religione provoca di quelle che impedisce.

    Che dire della vostra chiesa? Ha essa, come moltissime altre religioni d’oggi, perso il rispetto per la Bibbia? Insegna al suo posto idee di uomini? Cosa insegna in quanto a dottrine come l’immortalità dell’anima, l’inferno di fuoco o la Trinità? Avete confrontato queste dottrine con ciò che dice la Bibbia? I sociniani lo fecero. Vi esortiamo a fare altrettanto.

  • pcerini
    00 19/10/2007 15:47
    Re:
    Conosco Serveto,perfino Giordano Bruno rifiutava la Trinità.

    Paolo