00 01/11/2007 23:23
Libera coscienza in libero Papa!


…il celebre caso dell’invidia del farmacista…L´obiezione di coscienza è un «diritto riconosciuto» anche per i farmacisti in caso di medicine «con scopi immorali», come aborto ed eutanasia. Lo ha detto Papa Benedetto XVI, nell´udienza che ha concesso ai partecipanti al congresso internazionale dei farmacisti cattolici. L´obiezione di coscienza del farmacista, ha dunque detto il Papa, è diritto riconosciuto e i farmacisti, importanti «intermediari tra i medici e i pazienti», devono «far conoscere le implicazioni etiche di alcuni farmaci. In questo campo non è possibile anestetizzare le coscienze, per esempio circa gli effetti di molecole che hanno lo scopo di evitare l´annidamento di un embrione o di cancellare la vita di una persona».
Secondo la Federfarma la proposta è «inattuabile». Per il ministro Livia Turco «sulle regole solo il Parlamento è sovrano: basta invasioni di campo, nessuna medicina è immorale». I teodem Paola Binetti ed Enzo Carra si schierano con Ratzinger: «Cambiamo subito le regole».

(tratto da un articolo pubblicato su Repubblica di martedì 30 ottobre 2007, in prima pagina)

Anche se non sono un farmacista, la mia coscienza obietta così: «Anche quando avremo messo a posto tutte le regole, ne mancherà sempre una: quella che dall’interno della sua coscienza fa obbligo a ogni cittadino di comportarsi secondo le regole».
Sono parole del maestro Indro Montanelli.

Ordunque: quanto sarebbe migliore il mondo se anche il Papa avesse una coscienza? Potrebbe baloccarsi con la sua invece di andare a sfruguliare quelle degli altri… sbavando d’invidia e sperando di portarsene una a casa…

Non saprei veramente cos’altro augurarmi… almeno quella saprebbe imporgli di comportarsi secondo le regole…

Libera coscienza in libero Papa!

Fonte: Alteredo

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