Cuculo: uccello dell’ordine dei cuculiformi, con piumaggio color grigio piombo e ventre striato. La femmina depone l’uovo (uno) nel nido di uccelli di specie diverse, imitandone il guscio. Dopo un breve periodo nasce il piccolo cuculo, il quale, ancor prima di aprire gli occhi, istintivamente getta fuori dal nido qualsiasi cosa vi si trovi, sbarazzandosi così dei piccoli e delle uova dei suoi ospiti.Vengono quindi allevati dai genitori adottivi, spesso passeriformi di dimensioni molto più piccole del parassita, fino a che lo stesso raggiunge la maturità e abbandona il nido e la famiglia d’adozione stremata dalla fatica di allevarlo. Molte specie di uccelli nutrono per i cuculi un odio istintivo, al punto che per quanto più piccoli, aggrediscono anche cuculi impagliati o finti.
Quando la vecchia balena parassita della politica italiana, colpita a morte da tangentopoli, capì che rischava di estinguersi non essendo in grado di allevare una nuova generazione politica, elaborò la teoria del cuculo. Sfregiata e piegata dall’offensiva giudiziaria (i giudici, che ingrati) vide il suo popolo disperdersi in mille rivoli nelle formazioni superstiti, qualcuno approdò nella sinistra graziata ed ipocrita, che cominciava il suo percorso di ex, (ex PCI, ex PDS, ex Quercia, ex tutto); altri si rifugiarono nel Centro di nuova creazione FI, più che altro un centro commerciale, uno scintillante Carrefour dove molti ex (exDC, ex PSI, exPri, ex PLI, insomma altri ex) trovarono il loro negozietto o, alla peggio. si contentarono di un corner discreto nella grande area di FI; altri ancora, dai garretti e dalla stomaco ancor più robusti, fecero il grande balzo atterrando chi all’estrema destra e chi all’estrema sinistra.
A questo punto la defunta DC, novella araba fenice, cominciò l’operazione cuculo, deponendo negli altrui nidi le sue uova, appositamente colorate, e queste, man mano che si schiudevano, facevano piazza pulita della prole leggittima, scaraventandola fuori dal nido, assicurandosi le cure ed il lavoro degli ospiti ignari, sbalorditi dall’appetito mostruoso di questi strani figli, dalla loro stazza enorme e dall’aspetto alieno. Correvano disperati a nutrirli, sempre più in fretta, sempre di più fino ad essere schiantati dalla loro voracità. Poi i cuculi finalmente satolli e maturi si allontanavano dal nido e cominciavano al lanciare il loro verso lugubre ed inconfondibile, cucù, cucù, cucù, per riconoscersi, per accoppiarsi, per deporre altre uova in nidi altrui. Una specie di rinascita con fecondazione assistita ed allevamento a carico di terzi ignari.
Quando infine il richiamo dei cuculi sarà forte e onnipresente e la memoria dello sfregio e della sconfitta patita sarà sopita o peggio mitizzata allora la voglia, prima vergognosa della DC, diventerà irresistibile e cucù, cucù, cucù, il cuculo Prodi, il cuculo Casini, il cuculo Mastella, chiameranno a raccolta il loro popolo, per fare il grande Centro, quello mitico, quello comunque decisivo e in un rumoreggiare assordante di cucù rinascerà la grande e rimpianta DC. Democrazia Cuculiana
da: EdipoRe
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Le religioni dividono. L'ateismo unisce
Il sonno della ragione genera mostri (Goya)