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APOCALISSE Controinformazione su Chiesa e Cattolicesimo

Quando il papa non c'era

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    00 27/11/2007 18:18


    Il cristianesimo antico aveva una organizzazione comunitaria, non gerarchica, né tantomeno verticistica.

    Come ci raccontano gli Atti degli Apostoli, le comunità cristiane eleggevano democraticamente i propri anziani o presbiteri (Atti 14:23), i quali non erano quindi ordinati dai vescovi e, tra l'altro, non vivevano delle offerte dei fedeli, né erano stipendiati dalla Chiesa, ma avevano un "normale" lavoro.

    Ad esempio l'apostolo Paolo, fondatore di molte comunità, era un artigiano e fabbricava tende.

    Dopo la fase "apostolica", durante la quale la chiesa cristiana riceveva insegnamenti e direttive dagli apostoli che risiedevano in Gerusalemme, sorse la consuetudine di costituire vescovi indipendenti in ogni città, affinché preservassero integro l'insegnamento e vigilassero sulla moralità delle comunità.

    Col tempo, alcune sedi vescovili assunsero un particolare prestigio, legato all'importanza della città ove si trovavano.

    Inevitabile dunque che il prestigio di Roma, la capitale dell'Impero, si riflettesse anche sull'importanza della chiesa locale e del relativo vescovo.

    Ma l'evoluzione storica che ha fatto si che tutta la cristianità occidentale fosse sottomessa al vescovo di Roma è stata molto lenta e graduale.

    Quando Roma iniziò a inventare motivi teologici per legittimare il proprio primato, cercando di farlo risalire direttamente a Cristo, le chiese orientali non ne vollero sapere e, anche per varie altre divergenze, si separarono, divenendo quella che oggi chiamiamo "chiesa ortodossa", o meglio "chiese ortodosse" dato che queste realtà hanno conservato l'antica struttura non centralizzata e quindi pluralistica.

    Il lavoro teologico per giustificare un primato che nei Vangeli non esiste, è stato possibile interpretando forzatamente un paio di versetti, completamente astratti dal loro contesto, e soprattutto cercando di eludere i molti testi che sono invece contrastanti.

    In questa scheda sarà possibile esaminare sia la versione cattolica "ufficiale" sulle origini del papato, che le controdeduzioni storiche e teologiche..


    --------------------------------------------------------------------------------

    L'idea di costituire CAPI SPIRITUALI non solo non è presente nei Vangeli, ma rappresenta il CAPOVOLGIMENTO e la TOTALE NEGAZIONE di ciò che Gesù insegnava.

    Innanzitutto, PAPA significa PADRE.
    Ma Gesù secondo i Vangeli avrebbe detto: "Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il padre vostro, quello che è nei cieli" (Matteo 23:9)

    Su quale passo del vangelo la Chiesa Cattolica fonda l'idea che debba esserci un "vicario di Cristo"?

    Su questo: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'Ades non la potranno vincere. Io ti darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto in terra sarà sciolto nei cieli".

    Quali sono gli argomenti in assoluto contrasto con l'idea secondo la quale con questa frase Pietro sarebbe stato nominato "papa"?

    1) Innanzitutto, non è ammissibile isolare questo passo del vangelo dal resto dei testi canonici. Se fosse vero che con queste parole Gesù intendeva fare di Pietro "il primo papa", ci sarebbe almeno qualche allusione negli Atti degli Apostoli, nelle Lettere di Paolo, o nel resto del Nuovo Testamento.
    Invece, non risulta nemmeno una sola volta che Pietro abbia esercitato nella chiesa primitiva una funzione di comando.

    2) Si noti che soltanto il Vangelo di Matteo riporta il brano "tu sei Pietro...", quantunque anche Marco e Luca narrino la medesima scena (Marco 8:27-30 e Luca 9:18) e Giovanni ne faccia un accenno (Giovanni 6:68-70).
    Questo è molto strano. TRE su QUATTRO evangelisti non riferiscono le parole che sarebbero la base di tutta la costruzione della dottrina sul papato. E' evidente che non le avevano interpretate nel senso dato dalla chiesa cattolica.

    3) Si osservi ancora una cosa molto interessante: LE STESSE parole rivolte da Gesù a Pietro sono letteralmente ripetute A TUTTI I SUOI ASCOLTATORI, appena 2 capitoli dopo (Matteo 18:18):

    "...tutte le cose che avrete legate sulla terra, saranno legate nel cielo, e tutte le cose che avrete sciolte sulla terra, saranno sciolte nel cielo".

    Quindi, per il vangelo di Matteo, "essere pietre viventi con il potere di legare e sciogliere" non significa avere privilegi autoritari, significa semplicemente ENTRARE nella nuova dimensione del "regno di Dio", ottenere la liberazione per mezzo dell'esperienza di fede.

    Ciò che valeva per Pietro doveva valere per tutti i seguaci di Gesù, che si proponeva infatti di costruire (in alternativa al tempio ebraico) un nuovo tempio (simbolico) fatto di "pietre viventi", ovvero DI PERSONE. Dunque, la FEDE al posto delle fredde PIETRE, l'INTERIORITA' al posto dell'ESTERIORITA'.

    4) Poco dopo la scena del "tu sei Pietro", gli apostoli discutono ancora per sapere chi di loro fosse il maggiore, il che sarebbe incomprensibile se Gesù avesse inteso nominare Pietro come capo della chiesa.
    Tantopiù che Gesù, anziché risolvere la disputa indicando Pietro, afferma che il maggiore è colui che sa essere umile come un piccolo fanciullo.

    5) Dopo il suicidio di Giuda, gli 11 apostoli rimasti decidono di sostituire l'apostolo traditore con un nuovo apostolo. Ma anziché rimettersi al giudizio di Pietro, come avrebbero dovuto fare se veramente Pietro era il primo papa, decidono di tirare a sorte il nominativo del prescelto.
    Oltretutto, non è neppure Pietro che suggerisce i 2 nomi proposti (vedi Atti degli Apostoli, 1:23-26)

    6) Quando gli apostoli e gli altri cristiani seppero che Pietro aveva alloggiato in casa di pagani, contrariamente agli usi degli ebrei, Pietro non si comporta "da papa", esigendo obbedienza alle sue decisioni, ma si giustifica di fronte a tutta la chiesa.

    7) Quando si riunisce il primo Concilio a Gerusalemme, non appare che sia presieduto da Pietro, che pure era presente, bensì da Giacomo, uno dei fratelli di Gesù.
    Le decisioni del Concilio vengono annunziate non in nome di Pietro, ma degli apostoli e degli anziani. (Atti cap. 15).

    8) In Atti 8:14 si dice che Pietro e Giovanni furono mandati in Samaria dagli apostoli che erano rimasti a Gerusalemme. Ma un papa non è mandato da nessuno!

    9) Nella Lettera agli Efesini (4:11) Paolo scrive: "E' Cristo che ha dato gli uni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori". In questo passo, dove sono menzionati i 5 ministeri presenti nella primitiva chiesa cristiana, non si fa menzione del papato,. il che sarebbe stato indispensabile se a quel tempo fosse esistito.

    10) Tutto ciò che riguarda i rapporti, spesso contrastati, fra Pietro e Paolo, esclude senz'altro che si possa parlare di una supremazia di Pietro, o di un qualsiasi suo primato, onorifico od effettivo. Infatti:

    in nessuna delle sue numerose epistole Paolo ha accennato al (presunto) papa Pietro

    quando Paolo decide di recarsi a Gerusalemme per esporre il suo programma, dice: "Giacomo, Pietro e Giovanni, che sono considerati delle colonne, dettero a me e a Barnaba la mano di associazione perchè noi andassimo (a predicare) ai pagani e loro agli ebrei" (Galati 2:9).
    Dunque il presunto papa Pietro in questo passo è presentato semplicemente come una delle "colonne" della chiesa, e non è neppure nominato per primo!

    Paolo ignorava a tal punto un eventuale "primato" di Pietro, che in Galati 2:11 scrive: "Quando Pietro venne ad Antiochia io gli resistei in faccia, perché egli era da condannare"

    Quale è dunque il vero significato delle parole: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa"?

    Queste parole vogliono chiaramente dire che l'apostolo Pietro, avendo manifestato esplicitamente la sua fede, diviene storicamente il "primo cristiano", non il primo papa!

    Lo stesso Pietro ha definito i cristiani "come tante pietre viventi che, entrando nella struttura dell'edificio, formano una casa spirituale" (1a Epistola di Pietro 2:5)

    Anche i PADRI DELLA CHIESA (San Giovanni Crisostomo, Origene, Giustino martire, san Cipriano, Sant'Ambrogio, Sant'Agostino e altri) interpretarono il passo di Matteo nel senso di vedere in Pietro il "prototipo" del semplice discepolo, non certo una "autorità".

    Al di là di singole citazioni, l'intera lettura dei Vangeli fa chiaramente intendere che Gesù aveva un concetto assai negativo delle cosiddette "autorità religiose". Ai sacerdoti del suo tempo egli disse che i ladri e le prostitute sono più vicini al regno di Dio di loro, perché le persone che ostentano religiosità rischiano di essere ipocriti, cosa che Gesù detestava profondamente.

    www.cristianesimo.it/index.htm



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    Padre Guardiano
    00 27/11/2007 20:09
    Re

    Purtroppo per la CCR le cose stanno così.!!!!!!!

    omega



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  • pcerini
    00 27/11/2007 20:36
    Anche storici del cristianesimo come Filoramo,Lupieri e Cacitti criticano il primato del vescovo della citta' di Roma nei loro lavori accademici!
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    kelly70
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    00 24/02/2008 23:08


    [SM=x1420298]



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  • pcerini
    00 24/02/2008 23:44
    Anche qui c'e' un bell'articolo ---> www.animelibere.net/modules.php?name=Forums&file=viewtop...
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    MauriF
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    00 25/02/2008 07:58
    Re:
    Che marea incredibile di panzane laiciste...pure senza sostegno argomentativo:



    Il cristianesimo antico aveva una organizzazione comunitaria, non gerarchica, né tantomeno verticistica.

    Come ci raccontano gli Atti degli Apostoli, le comunità cristiane eleggevano democraticamente i propri anziani o presbiteri (Atti 14:23), i quali non erano quindi ordinati dai vescovi e, tra l'altro, non vivevano delle offerte dei fedeli, né erano stipendiati dalla Chiesa, ma avevano un "normale" lavoro.



    1) Allora erano gli Apostoli, perchè c'erano ancora...oggi sono i vescovi loro successori ad ordinare i presbiteri.
    2) Non vi era alcuna "elezione democratica":

    Atti 6:3 Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico.
    Atti 6:4 Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola».
    Atti 6:5 Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un proselito di Antiochia.
    Atti 6:6 Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.

    Gli Apostoli comandano di cercare...
    Gli Apostoli impongono le mani...se non fossero stati d'accordo, non avrebbero imposto le mani.

    3) A quanto ci spiega Paolo

    2Tessalonicesi 3:7 Sapete infatti come dovete imitarci: poiché noi non abbiamo vissuto oziosamente fra voi,
    2Tessalonicesi 3:8 né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato con fatica e sforzo notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi.
    2Tessalonicesi 3:9 Non che non ne avessimo diritto, ma per darvi noi stessi come esempio da imitare.

    Infatti relativamente all'episcopato, San Paolo nel parla come un vero e proprio LAVORO (vedi 1 Tim 3:1).

    Ecco il loro NORMALE lavoro era questo.
    Poi, in maniera SPECIALE, sceglievano di lavorare lo stesso per non essere di peso alle neonate comunità e per dare esempio all'insegnamento che stavano portando (infatti in molti credevano in un'imminente venuta del Regno dei Cieli ed alcuni smettevano pure di lavorare per questo motivo...).

    Allora gli apostoli avevano insegnato il famoso detto: Chi non lavora, neppur mangi.



    Ad esempio l'apostolo Paolo, fondatore di molte comunità, era un artigiano e fabbricava tende.



    Che fantasia... da che fonte hanno tratto per fare una simile sparata? [SM=g27827]

    Cioè basta questa sparata per capire di che pasta è fatto il sito che hai linkato.



    Dopo la fase "apostolica", durante la quale la chiesa cristiana riceveva insegnamenti e direttive dagli apostoli che risiedevano in Gerusalemme, sorse la consuetudine di costituire vescovi indipendenti in ogni città, affinché preservassero integro l'insegnamento e vigilassero sulla moralità delle comunità.

    Col tempo, alcune sedi vescovili assunsero un particolare prestigio, legato all'importanza della città ove si trovavano.

    Inevitabile dunque che il prestigio di Roma, la capitale dell'Impero, si riflettesse anche sull'importanza della chiesa locale e del relativo vescovo.




    Il prestigio della sede di Roma è dovuta al fatto che il vescovo di Roma è il successore alla cathedra di Pietro.
    E' la sede apostolica che ha il primato in cathedra.



    Ma l'evoluzione storica che ha fatto si che tutta la cristianità occidentale fosse sottomessa al vescovo di Roma è stata molto lenta e graduale.



    Come no..infatti S.Ignazio, tra il I ed il II sec. d.C. (praticamente in epoca apostolica) ribadiva già questo primato della sede di Roma.
    Che film hanno visto questi qui? Ah...ho capito, forse fanno leva sul fatto che nessuno conosce la patristica e che tanto il lettore medio che naviga su siti come il loro non avrà mai tempo e voglia di andare a spulciare fra documenti antichi.



    Quando Roma iniziò a inventare motivi teologici per legittimare il proprio primato, cercando di farlo risalire direttamente a Cristo, le chiese orientali non ne vollero sapere e, anche per varie altre divergenze, si separarono, divenendo quella che oggi chiamiamo "chiesa ortodossa", o meglio "chiese ortodosse" dato che queste realtà hanno conservato l'antica struttura non centralizzata e quindi pluralistica.



    Il primato del vescovo di Roma in quanto successore di Pietro non è mai stato messo in discussione dal mondo ortodosso.
    Loro credono in un primato INTER PARES.

    Non c'è stato bisogno di alcun lavoro teologico atto a legittimare il primato del vescovo di Roma e della sede di Roma...
    E' così dalla tradizione, se ne parla già a partire, come ho detto, dal I-II sec. d.C. per tale motivo è indiscutibile anche per il mondo ortodosso...
    Si discute quindi sulla "NATURA" del primato...non sul fatto che esista perchè è ritenuta cosa indiscutibile viste le fonti patristiche alle quali anche loro fanno appello (ed anche il mondo accademico per ovvie ragioni).



    Il lavoro teologico per giustificare un primato che nei Vangeli non esiste, è stato possibile interpretando forzatamente un paio di versetti, completamente astratti dal loro contesto, e soprattutto cercando di eludere i molti testi che sono invece contrastanti.

    In questa scheda sarà possibile esaminare sia la versione cattolica "ufficiale" sulle origini del papato, che le controdeduzioni storiche e teologiche..



    www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/audiences/alpha/data/aud1992121...

    Il resto lo commento appena ho tempo...
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    Padre Guardiano
    00 25/02/2008 08:31
    Re x Maurif

    Ma sul Breviario c'è scritto nulla???? [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052]


    omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]



    O=============O===========O

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    Rainboy
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    00 25/02/2008 09:31

    2) Non vi era alcuna "elezione democratica":

    Atti 6:3 Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico.
    Atti 6:4 Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola».
    Atti 6:5 Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un proselito di Antiochia.
    Atti 6:6 Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.

    Gli Apostoli comandano di cercare...
    Gli Apostoli impongono le mani...se non fossero stati d'accordo, non avrebbero imposto le mani.



    Ma veramente a me questa sembra una procedura molto democratica, tutt'altro che incentrata sugli apostoli. Non sono infatti costoro a scegliere i propri capi religiosi, bensì la comunità stessa dei fedeli che sceglie e gli presenta i candidati.
    Inoltre dove sta scritto che gli apostoli avevano il diritto di "concedere" o "rifiutare" l'imposizione delle mani? Non solo qui non c'è scritto, ma addirittura si riporta che i fedeli ne hanno candidati 7 e gli apostoli hanno dovuto accettarli tutti al primo colpo, senza rifiutarne neppure uno.
    [Modificato da Rainboy 25/02/2008 14:56]
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    00 25/02/2008 12:34
    Re: Re:
    MauriF, 25/02/2008 7.58:





    Ad esempio l'apostolo Paolo, fondatore di molte comunità, era un artigiano e fabbricava tende.



    Che fantasia... da che fonte hanno tratto per fare una simile sparata? [SM=g27827]

    Cioè basta questa sparata per capire di che pasta è fatto il sito che hai linkato.

    [





    Paolo a Corinto
    1Co 1:1-9; 2:1-5; 4:12; 2Co 11:5-12; 12:12-13
    1 Dopo questi fatti egli(Paolo) lasciò Atene e si recò a Corinto. 2 Qui trovò un ebreo, di nome Aquila, oriundo del Ponto, giunto di recente dall'Italia insieme con sua moglie Priscilla, perché Claudio aveva ordinato a tutti i Giudei di lasciare Roma. Egli si unì a loro. 3 Essendo del medesimo mestiere, andò ad abitare e a lavorare con loro. Infatti, di mestiere, erano fabbricanti di tende. (Atti 18-1-3)



    [SM=x1414722]







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    Re: Re: Re:
    claudio.41, 25/02/2008 12.34:





    Paolo a Corinto
    1Co 1:1-9; 2:1-5; 4:12; 2Co 11:5-12; 12:12-13
    1 Dopo questi fatti egli(Paolo) lasciò Atene e si recò a Corinto. 2 Qui trovò un ebreo, di nome Aquila, oriundo del Ponto, giunto di recente dall'Italia insieme con sua moglie Priscilla, perché Claudio aveva ordinato a tutti i Giudei di lasciare Roma. Egli si unì a loro. 3 Essendo del medesimo mestiere, andò ad abitare e a lavorare con loro. Infatti, di mestiere, erano fabbricanti di tende. (Atti 18-1-3)



    [SM=x1414722]






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    La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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