APOCALISSE Controinformazione su Chiesa e Cattolicesimo

La truffa del secolo:

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    00 04/12/2007 18:14
    I manoscritti del mar Morto

    (Massimo Consoli)

    New York, estate 1998



    Abbiamo visto come, nell¹interpretazione delle Sacre Scritture, i problemi siano spesso tanti e di varia natura ma, altrettanto spesso, come siano condizionati da una buona dose di malafede.
    Nel corso dei secoli i sentimenti, le relazioni, le amicizie... addirittura il sesso delle persone, sono diventati optional nelle mani di pochi addetti ai lavori¹. E non e¹ che tutto questo sia ascrivibile solo a tempi lontani
    dai nostri, quando la diffusa ignoranza, la superstizione, la difficolta¹ nelle comunicazioni e nella trasmissione delle informazioni potevano costituire una attenuante generica pur se non una totale giustificazione dello stravolgimento della verita¹.
    Assolutamente no!, visto che ancora oggi, con tutta la conoscenza e la scienza a nostra disposizione, e sotto gli occhi dell¹intera comunita¹ scientifica mondiale, abbiamo la prova provata della
    TRUFFA DEL SECOLO: I Manoscritti del Mar Morto.

    La stragrande maggioranza degli studiosi ha espresso il suo parere sull¹argomento. Geza Vermes l¹ha definito ³lo scandalo accademico per eccellenza del XX secolo² (Herschel, pag. XXVII). Herschel stesso (pag. XXV) ne parla come di ³un atto di enorme arroganza e ingordigia². Pellegrino (pag. 321) mette in evidenza che ³membri del clero hanno giustificato il loro diritto di proprieta¹ affermando che solo loro erano competenti a curare e a tradurre i rotoli²... e potremmo andare avanti per molte pagine ancora fino a sospettare anche noi, come fanno Baigent e Leigh nel corso della loro ricostruzione di questa epopea, che dietro tutto cio¹ vi sia lo zampino del Vaticano (Baigent, pagg. varie).

    Ebbene, in questa saga tutto e¹ intenzionalmente insicuro, instabile, incontrollabile, fin da quando, in un giorno tra la fine dell¹inverno e l¹inizio dell¹estate 1947 (ma c¹è chi fa risalire l¹episodio perfino al secolo precedente), un giovane e solitario beduino che alcuni (ma non tutti) identificano con Muhammad adh-Dhib, e che per altri non era neanche tanto giovane, e per altri ancora non era da solo ma in compagnia, andando alla ricerca della sua capretta sperduta sui dirupi di Qumran, sulla costa nord-occidentale del Mar Morto (ma c¹e¹ chi sospetta che stesse li¹ per
    altri motivi), s¹imbatte¹ in una grotta nascosta tra le rocce, piena di anfore che, a loro volta, erano piene di rotoli di antiche pergamene, di pelli di pecora usate come rudimentali Oquaderni¹ e di vari oggetti cultuali.
    Con il tempo, e cercando nei crepacci li¹ attorno, altri beduini, mercanti di antichita¹, archeologi professionisti, preti cattolici, avventurieri e Indiana-Jones non meglio identificati (o qualificati), portarono alla luce oltre 800 testi diversi. Alcuni erano relativamente completi e ben conservati; altri consistevano solo in brandelli di pochi centimetri di
    superficie, con delle scritte spesso indecifrabili. E¹ molto probabile che, tra i testi piu¹ interessanti ed in migliori
    condizioni, qualcuno sia stato fatto opportunamente sparire. John Strugnell, fino al 1990 responsabile dei manoscritti presso il museo Rockfeller di Gerusalemme, dove sono conservati fin quasi dalla loro scoperta, e¹ sicuro che almeno quattro rotoli integri e completi si trovino in Giordania, al sicuro nei sotterranei di qualche banca.
    Ma questo e¹ il minimo. Ci sono indizi piu¹ che validi per sospettare che altri documenti siano stati messi in condizioni di sbriciolarsi e distruggersi ³da se²¹, senza apparente responsabilita¹ umana, che altri ancora siano misteriosamente scomparsi, mentre su quelli rimasti e¹ stata esercitata una inconcepibile censura.

    Per circa cinquant¹anni un gruppo di persone ha tenuto nelle proprie mani documenti che appartengono all¹intera umanita¹, evitando di metterli a disposizione degli studiosi o di chiunque fosse interessato a consultarli, anche se solo in fotografia per non danneggiare ulteriormente gli originali, e limitandosi a pubblicarne un numero irrisibile e, per giunta, diimportanza limitata.
    Queste persone si sono sempre rifiutate perfino di far sapere che tipo di documenti avevano sequestrato, o quale fosse il loro contenuto. Tra i gravi sospetti che questo comportamento ha alimentato, il piu¹ serio e¹ quello di una cosciente attivita¹ di depistaggio degli studiosi e deimedia per evitare di dover rivelare il contenuto dei rotoli del Mar Morto, visto che questo avrebbe potuto minare il cristianesimo (e l¹ebraismo rabbinico che sembra nascere dallo stesso gruppo di monaci guerrieri arroccati a Qumran) fin dalle sue radici.
    Fantasie di ricercatori gelosi, invidiosi dei loro colleghi piu¹ fortunati?
    Ebbene, per farsene un¹idea piu¹ precisa e¹ sufficiente scorrere l¹elenco delle persone che per circa mezzo secolo sono state riunite in un fantomatico Comitato Internazionale, fondato nel 1953/54, dividendosi i manoscritti tra di loro e mantenendo un inspiegabile potere assoluto su tutti i documenti. E¹ proprio ³a causa dell¹esistenza di un Comitato Internazionale che dava l¹illusione di una nomina uffciale, (che) il pubblico aveva la tendenza a considerare autorevoli le sue pubblicazioni² (Eisenman & Wise, pag. 5).

    Vediamolo insieme, dunque, questo elenco di eroi negativi:
    Padre Rolando de Vaux, cattolico, domenicano dell¹Ecole Biblique et Archeologique Francaise di Gerusalemme.
    Monsignor Patrick Skahan, cattolico, dagli Stati Uniti.
    L¹abate Jean Starcky, cattolico, francese.
    Padre Joseph Milik, cattolico, polacco, che piu¹ tardi lascera¹ il sacerdozio trasferendosi a Parigi, ma continuando a mantenere uno stretto controllo sui rotoli in suo possesso.
    Padre Maurice Baillet, cattolico, francese.
    John Strugnell, protestante, piu¹ tardi convertito al cattolicesimo, perche¹ ³stava considerando una carriera all¹interno della Chiesa² (Baigent, p. 46).
    L¹unico agnostico del team era l¹inglese John Allegro, che non appena manifesto¹ una certa indipendenza di pensiero venne immediatamente censurato, isolato, disconosciuto e costretto a farsi da parte.
    Quando, nel 1973, padre de Vaux passo¹ a miglior vita, accadde una cosa mai neanche pensata prima nel mondo accademico: trasferi¹ come se si fosse trattato di una eredita¹ personale, il suo incarico e la sua quota di rotoli da analizzare, ad un altro domenicano della stessa Ecole Biblique, padre Pierre Bonoit.
    E quando anche Benoit mori¹ gli successe, nel 1986 ed alle stesse condizioni, I¹appena convertito al cattolicesimo John Strugnell che, in 33 anni di lavoro sui rotoli a lui assegnati, ³non era riuscito a produrre un solo libro di testo!² (Vermes, pag. 8).
    Piu¹ tardi se ne ando¹ per sempre anche l¹abate Starcky e la sua eredita¹ passo¹ a padre Emil Puech, e lo stesso accadde con padre Skehan, al quale subentro¹ Eugene Ulrich, cattolico, dell¹Universita¹ Notre Dame dell¹Indiana.
    Oltre a questi, bisogna ricordare Frank Moore Cross, americano e protestante, associato al Seminario Teologico McCormick di Chicago al quale (forse perche¹ non cattolico, anche se pur sempre cristiano) era stato
    assegnato materiale ³biblico² e non ³settario² (Baigent, pag. 100), ma che piu¹ tardi, comunque, se ne ando¹ ad Harvard.
    E l¹ultimo da citare, in questa poco onorevole lista di affossatori della verita¹, e¹ Claus Hunno Hunziger, tedesco e luterano, che si ritiro¹ quasisubito, nel 1958, lasciando la sua quota di documenti al cattolico padre Baillet.. . !

    Abbiamo accennato al materiale ³biblico² e ³settario². Infatti, un¹altra astuzia ideata dal team che aveva sequestrato i manoscritti, e¹ indicativa della loro precisa intenzione di intorbidare le acque. Fin dall¹inizio i vari documenti riportati alla luce sono stati classificati sotto due voci: ³materiale biblico² e ³materiale settario².
    Il lettore medio e¹ portato a credere, quasi istintivamente, che il primo sia quello piu¹ interessante, visto che la stessa parola ³biblico², ³mette in moto delle associazioni mentali che portano automaticamente a questa
    supposizione² (Baigent, pag. 40).
    Ma non e¹ cosi¹! All¹epoca in cui sono stati prodotti i rotoli, e stiamo parlando di un periodo che va dal secondo secolo AEC fino al 68 DEC, i testi che finiranno per essere canonizzati e percio¹ entreranno a far parte del corpus neotestamentario giunto fino ai nostri giorni, erano gia¹ arrivati alla loro quasi definitiva edizione. Di conseguenza, il ³materiale biblico² oggi non e¹ di notevole interesse e non presenta grandi novita¹ per gli studiosi, mentre veramente straordinario ed inatteso e¹ il contenuto del ³materiale settario².
    Ed anche la definizione cosi¹ pesantemente negativa sembra esser stata scelta con una precisa intenzione allo scopo di potere ³effettivamente e abilmente smorzare l¹interesse² (Baigent, pag. 40) degli studiosi nei suoi
    confronti.

    E se qualche volta e¹ vero che manoscritti concernenti il ³materiale biblico² sono stati messi a disposizione di altri ricercatori (anche se con avarizia), e¹ ancora piu¹ vero che questo non e¹ successo quando si trattava dei documenti ³settari², che ³sono sempre rimasti sotto lo stretto controllo degli studiosi collegati, in un modo o l¹altro, all¹Ecole Biblique di Gerusalemme² (Eisenman & Wise, pag. 8). Quando il lettore si e¹ reso conto di tutto quello che sta dietro alle Sacre Scritture, semplicemente tenendo bene in mente quanto e¹ successo ai rotoli del Mar Morto e cioe¹, non ci sembra inopportuno ripeterlo ancora una volta, a dei materiali che sono stati sotto il controllo di tutto il mondo ed ai quali, nonostante cio¹, solamente una mezza dozzina di preti cattolici ha avuto pieno accesso e tutte le possibilita¹ di operarvi ogni forma di censura possibile, ebbene, questo lettore avra¹ capito la difficolta¹ ad estrarre dalla Bibbia una verita¹ tenuta nascosta per millenni.

    In molti contesteranno questo libro, e mi considerero fortunato se lo faranno solo a parole. Il mondo e¹ pieno di imbecilli e di falliti e di complessati che cercano di scaricare sugli altri i propri problemi. Fino a
    due-tre secoli fa, per aver scritto solo la prima pagina di questo saggio, sarei stato trascinato in un tribunale segreto, senza sapere la natura delle accuse che mi venivano mosse, senza avere alcun diritto alla difesa ne¹,
    tantomeno, ad un avvocato. Sarei stato torturato con una raffinatezza degna di un saggio sul sadismo. Infine, sarei stato bruciato vivo ³per la salvezza della mia anima². Coloro che sognano quei tempi (e sono molti piu¹ di quelli
    che tutti noi immaginiamo), sono gli stessi che bruciavano le streghe, gli stessi che dicevano che Maometto era figlio del Diavolo e di una suora sconsacrata e dedita alla prostituzione, gli stessi che volevano arrostire Galileo perche¹ aveva detto che la terra era rotonda, gli stessi che hanno arroventato Giordano Bruno, che hanno scomunicato gli italiani ch¹erano entrati a Roma nel 1870, che hanno distribuito patenti di ³uomo della
    Provvidenza² a destra e a sinistra, che hanno detto che nella musica rock c¹erano dei segreti messaggi satanici... Ebbene, proprio questi si devono considerare fortunati, a loro volta, che ancora nessuno abbia pensato di
    chiamarli a rispondere dei loro orrori ed a ripagarli con la pena del contrappasso.

    Libri

    Baigent M., Leigh R., The Dead Sea Scrolls Deception, Touchstone, New York, 1991.
    Vermes Geza, The Complete Dead Sea Scrolls in English, Allen Lane, New York, 1997.
    Herschel Shanks, Understanding the Dead Sea Scrolls, Vintage Books, New York, 1993.
    Eisenman R., Wise M., The Dead Sea Scrolls Uncovered, Barnes & Noble, New York, 1992.
    Pellegrino Charles, Return to Sodom and Gomorrah, Avon, New York, 1994.


    www.nogod.it/rotolidiqumran.htm
    [Modificato da kelly70 04/12/2007 18:15]



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    00 04/12/2007 20:40
    Ecco....e dopo le cavolate tratte dal celeberrimo sito "NOGOD"...

    Per chi ha voglia di una lettura seria:

    www.christianismus.it/modules.php?name=News&new_topic=6

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    Re:
    MauriF, 04/12/2007 20.40:

    Ecco....e dopo le cavolate tratte dal celeberrimo sito "NOGOD"...

    Per chi ha voglia di una lettura seria:

    www.christianismus.it/modules.php?name=News&new_topic=6





    [SM=x789051] [SM=x789051] e te hai il celeberrimo sito di Epifanio!!!!!
    Chi può giudicare????? Tu???? [SM=x789052] [SM=x789052]

    omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]





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    Re:
    MauriF, 04/12/2007 20.40:

    Ecco....e dopo le cavolate tratte dal celeberrimo sito "NOGOD"...

    Per chi ha voglia di una lettura seria:

    www.christianismus.it/modules.php?name=News&new_topic=6





    Ma certo...la chiesa è maestra di trasparenza... [SM=x789054]


    [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]

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    00 04/12/2007 22:04
    Ah si?
    Vediamo un po'...



    L¹unico agnostico del team era l¹inglese John Allegro, che non appena manifesto¹ una certa indipendenza di pensiero venne immediatamente censurato, isolato, disconosciuto e costretto a farsi da parte.




    Ora analizziamo bene in che cosa consistette questa "CERTA INDIPENDENZA DI PENSIERO"...





    Gli studi successivi di Allegro.

    Allegro l’anno dopo fu licenziato dalla sua università. Nel 1960 pubblicò, senza l’autorizzazione dell’équipe, la trascrizione e la traduzione del Rotolo di Rame14: l’edizione ufficiale apparve invece nel 1962, a cura di J. T. Milik15. In esso, fu rinvenuta una lunga lista di 64 luoghi in Palestina dove sarebbe stato nascosto un tesoro. Mentre Milik lo definì come un esempio del genere letterario popolare dei “cataloghi di tesori immaginari”, Allegro lo intese come un reale elenco dei nascondigli in cui gli Zeloti avrebbero occultato i beni del Tempio nel 68 d.C., prima della caduta di Gerusalemme. Ma si tratta (per contare solo i metalli preziosi) di 65 tonnellate d’argento e di 26 tonnellate d’oro, una ricchezza immensa, che farebbe pensare ad una cifra immaginaria. Allegro, per renderla verosimile, giunse a ridurre addirittura ad un sesto il ben noto valore delle misure del talento ebraico16. Egli organizzò anche delle campagne di scavi per ritrovare i tesori, inutilmente.

    Nel 1966, si diede al teatro. Fu rappresentato infatti un suo dramma intitolato The Lively Oracles (Gli oracoli viventi), in cui il protagonista, un professore, scopre un rotolo che stravolge la tradizionale lettura di alcuni passi evangelici. Ma gli inviati del Vaticano lo fanno sparire….

    Dando credito alle “ricostruzioni inquisitorie” di Baigent e Leigh, verrebbe da pensare ad un allontanamento immediato di Allegro da un’équipe internazionale preoccupatissima per tale pericoloso rivale: invece, più di dieci anni dopo, egli ne è ancora membro. Nel 1968 egli curò il quinto volume della collana Discoveries in the Judaean Desert in cui pubblicava una trentina di frammenti17. Abbiamo già detto della scarsa qualità di tale edizione, sintetizzata dal giudizio del prof. Karlheinz Müller dell’Università di Würzburg: “Senz’altro la peggiore e la più inaffidabile edizione di Qumràn che il lettore possa aspettarsi dall’inizio dei ritrovamenti”18. La correzione dei suoi errori, preparata da J. Strugnell, risultò lunga quasi quanto il libro recensito: frammenti non correttamente identificati o mal accostati, letture discutibili e confusa numerazione delle tavole19.

    Epilogo.

    Allegro si ritirò dagli studi di qumranistica e si dedicò ad argomenti sempre più imbarazzanti. Nel suo libro uscito nel 1970 Il fungo sacro e la Croce20 sostenne quella che diventerà una sua idea fissa: Cristo non era mai esistito, ma era una forma di allucinazione provocata dalla psilobicina contenuta in un fungo, di cui i Cristiani delle origini si cibavano all’interno di culti orgiastici.

    L’opera, che questa volta non aveva a che fare con le presunte trame del Vaticano e di de Vaux, fu ugualmente demolita dalla critica, al punto che gli editori si scusarono pubblicamente per averla stampata21. In una lettera al Times del 26 maggio 1970 quattordici eminenti studiosi, come avvenuto alcuni anni prima in merito a Qumràn, confutarono le opinioni di Allegro: tra i firmatari, il maestro di Allegro stesso, il prof. Godfrey Driver, colui che lo aveva prescelto per far parte dell’équipe.

    Baigent e Leigh, stavolta, ammettono che Il fungo e la croce si basa “su alcune premesse filologiche che noi, come molti altri commentatori, abbiamo difficoltà ad accettare”. Ma subito dopo, aggiungono che “si tratta di un fatto secondario”. Essi cercano di giustificare l’autore “tenendo presente il clima e l’atmosfera della fine degli anni ‘60” e parlando di una diffusa “cultura della droga” che lo avrebbe influenzato 22.


    Poverino... [SM=x789068]







    Ah...aggiungo la bibliografia citata:

    14 J. ALLEGRO, The treasure of the copper scroll. The opening and decipherment of the most mysterious of the Dead Sea scrolls. A unique inventory of buried treasure, London, 1960.

    15 M. BAILLET - J. T. MILIK - R. DE VAUX, Les 'petites grottes' de Qumrân, Oxford, 1962.

    16 Op. cit., p. 44.

    17 J. M. ALLEGRO, Qumrân Cave 4. I (4Q158-4Q186), Oxford, 1968.

    18 In J. SCHREINER, Einführung in die Methoden der biblischen Exegese, Würzburg, 1971, p. 310.

    19 J. STRUGNELL, Notes in marge au volume V des «Discoveries in the Judaean Desert of Jordan», in «Revue de Qumràn» VII (1969-71), pp. 163-276.

    20 Trad. ital. Roma, 1980.

    21 Times, copia del 19 maggio 1970.

    22 M. BAIGENT – R. LEIGH, Il mistero del Mar Morto. I rotoli di Qumràn: dalla scoperta all’intrigo, Milano, 1997, pp. 75-76.





    Ecco il link di tutte le "Questioni scottanti":

    www.christianismus.it/modules.php?name=News&file=artic...


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    00 04/12/2007 22:09
    Ah...LOL...dimenticavo di spiegarvi chi erano (sono?) M. BAIGENT – R. LEIGH:

    Un complotto del Vaticano?
    Il libro di Michael Baigent e Richard Leigh

    "Il mistero del Mar Morto. I rotoli di Qumràn: dalla scoperta all’intrigo", Milano, 1997.

    Gli autori e l’orizzonte dei loro “studi”.

    Nel risvolto di copertina dell’edizione italiana del libro, Baigent viene definito un “fotografo appassionato di storia dei Templari”, e Leigh un “romanziere con un debole per l’esoterismo”. Assieme ad Henry Lincoln, avevano curato in passato Le avvincenti inchieste storico-esoteriche de Il Santo Graal. Una catena di misteri lunga duemila anni (trad. ital. Milano, 1997) e L’eredità messianica. Compito ed azione segreta della confraternita del Sacro Graal (trad. ital. Milano, 1996), in cui informavano il pubblico dell’esistenza ancor oggi in Europa di seguaci di Gesù che si preparano ad assumere l’egemonia del mondo intero. Tra gli altri titoli dei due autori, tradotti prontamente in italiano, I segreti della Germania nazista: i retroscena più sconvolgenti e le verità mai rivelate sul Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale (Roma, 2000) e L’Inquisizione (Milano, 2000). Da parte sua Baigent ha pubblicato L’elisir e la pietra (Milano, 1998) e Misteri antichi (Milano, 1999). Certamente l’interesse dei due autori per l’esoterismo, il mistero e la letteratura scandalistica è marcato; altrettanto marcata la scarsa fedeltà delle loro ricostruzioni, così tipica della letteratura di questo genere.

    Il libro su Qumràn ed il giudizio degli studiosi.

    Recentemente anche Umberto Eco, elencando i libri che “raccontano panzane” sui Templari, indicava il libro sul Graal di Baigent, Leigh e Lincoln come “il modello di fantastoria più sfacciato”, affermando riguardo agli autori che “la loro malafede è così evidente che il lettore vaccinato può divertirsi come se facesse un gioco di ruolo”1.

    Il libro su Qumràn si apre con una poesia ed un ringraziamento ad Ann Evans, che “ci ha incoraggiato nel nostro lavoro e che ora ha trovato una nuova vocazione come medium per l’ombra vagante e inquieta di Jehan l’Ascuiz”…

    Il primo annuncio pubblicitario del libro di Baigent e Leigh esordiva: “La verità sul cristianesimo primitivo… soffocata dal Vaticano”. Tutto il libro è pervaso da questa accusa: il Vaticano avrebbe influito pesantemente sulla scelta dell’équipe internazionale per lo studio dei manoscritti, in modo che fosse a lui sottoposta; si sarebbe cercato da parte dell’équipe di tenere nascosti certi frammenti e di creare una interpretazione ufficiale, un consensus ideologicamente orientato, che non mettesse in crisi la teologia cattolica.

    L’accusa di Baigent e Leigh, che è la stessa di Robert Eisenman, è stata definita da Hersel Shanks, editore della rivista Biblical Archeological Review, “un’idiozia”2. Il parere di quest’uomo, è significativo: egli è ebreo, e non cristiano; egli è stato tra i pochi che hanno sollecitato, proprio assieme ad Eisenman, la pubblicazione immediata delle fotografie dei testi inediti di Qumràn, con una serie di articoli sulle sue riviste3; è continuamente presentato in ottima luce dai medesimi Baigent e Leigh4. Dello stesso parere due specialisti israeliani che oggi si occupano della conservazione e dell’edizione dei rotoli: per Magen Broshi Il mistero del Mar Morto è “un libro stupido”5, e per Shemaryhau Talmon “indecente”6.

    Anche il prof. García Martínez, che pubblicò una lunga recensione del volume sulla Revue de Qumràn, lo ha definito “disonesto”7.

    “Penoso esempio di giornalismo giallo”.

    Il prof. James C. Vanderkam della Notre Dame University si è espresso in questi termini:

    “Dopo una partenza abbastanza buona, il libro degenera rapidamente in un penoso esempio di giornalismo giallo. Gli autori cercano di inculcare nel lettore l’idea che il ritardo nella pubblicazione dei testi fu dovuto al fatto che l’équipe, dominata dai cattolici, era sotto il controllo del Vaticano, il quale, pienamente edotto di quanto stava scritto nei testi inediti, era preoccupato di abolire tutto quello che nei manoscritti potesse denigrare il cristianesimo. R. de Vaux [il direttore dell’équipe, n.d.r.], che quanti lo hanno conosciuto descrivono come una persona gradevole, diventa un mostro che ha guidato e costretto il complotto vaticano ad occultare i manoscritti. Dopo questa distorta e cospicua esibizione di assurdità, i due autori ripropongono una versione variata della teoria di Eisenman sui manoscritti, la quale secondo loro fornisce una risposta soddisfacente ai problemi che l’ipotesi essena non è in grado di risolvere. Il numero di coloro che nel mondo accettano la teoria di Eisenman sale dunque da uno a tre […] Ora che tutti i manoscritti sono a disposizione per essere consultati, nessuno è stato in grado di trovarvi qualcosa di dannoso per il cristianesimo o qualcosa che il Vaticano avrebbe interesse ad occultare. Uno dei benefici effetti collaterali che si sono venuti a creare con il libero accesso ai manoscritti è stato quello di mostrare che la teoria della cospirazione sostenuta da Baigent e Leigh si fonda sul nulla”8.





    1 La bustina di Minerva, in «L’Espresso» del 23 agosto 2001, p. 166.

    2 H. SHANKS, Is the Vatican Suppressing the Dead Sea Scrolls?, in « Biblical Archeological Review» XVII/6 (1991), pp.66-71.

    3 Sono raccolti, compreso il precedente, in H. SHANKS, Understanding the Dead Scrolls. A Reader from the Biblical Archeology Review, Washington, 1992.

    4 M. BAIGENT – R. LEIGH, Il mistero del Mar Morto. I rotoli di Qumràn: dalla scoperta all’intrigo, Milano, 1997, p. 100 e altrove.

    5 In «Biblical Archaeologist» LV (1992), p. 107.

    6 In «Zur Debatte» XXII/5 (1992), p. 1.

    7 F. GARCÍA MARTÍNEZ, Notas al margen de The Dead Scrolls uncovered, in «Revue de Qumràn» LXI (1993), pp. 123-150.

    8 J. C. VANDERKAM, Manoscritti del Mar Morto, Roma, 1995, p. 217.


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    00 04/12/2007 22:10
    Alla faccia...l'avevano scelto con estrema cura...per potergli dare del pazzo appena diceva mezza sillaba contraria!!!!!!

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    Chissà come mai... [SM=x789078]



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    Utente Gold
    00 04/12/2007 22:36
    Eh, si...tutto il mondo è sotto le grinfie del Vaticano.
    Credenti e non credenti... [SM=g27828]

    E poi chi ce l'ha messo e chi l'ha scelto per andare laggiù?

    Leggiamo un po'...

    la tanto vituperata équipe internazionale non fu formata indipendentemente dal de Vaux, ma fu il comitato fiduciario del Museo Rockefeller a chiedere alle scuole archeologiche straniere operanti nella parte giordana di Gerusalemme (inglese, francese, tedesca, americana) di inviare propri rappresentanti, di cui solo qualcuno era cattolico. La mancata presenza di studiosi israeliani, che per gli autori del libro fu segno di parzialità, fu inizialmente imposta dalle autorità giordane.


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    =omegabible=
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    Utente Gold
    Padre Guardiano
    00 05/12/2007 07:34
    re x Maurif

    C'eri anche tu, vero????
    E con la tua proverbiale imparzialità.!!!![SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789050] [SM=x789050] [SM=x789050] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x1426849] [SM=x1426849] [SM=x1426849] [SM=p1420241] [SM=x1426600] [SM=x1426600] [SM=x1426600]



    omega [SM=x1414848] [SM=x1414713] [SM=x1414848] [SM=x1414779]



    O=============O===========O

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    MauriF
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    Utente Gold
    00 05/12/2007 13:09
    Eh...la storia che diventa sempre vostra nemica quando non vi fa comodo... [SM=g9343] [SM=g9343] [SM=g9343]
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