00 19/02/2008 23:09


ROMA - Giuliano Ferrara garantisce che la sua lista è gia al 6% nei sondaggi e ufficiosamente dà per chiuso l’apparentamento con il Pdl, condicio sine qua non per la sua eventuale candidatura a sindaco di Roma. Ma la strada per il Campidoglio sarebbe ancora sbarrata all’elefantino rosso dal ‘no’ di Silvio Berlusconi, entusiasta della candidatura di Ferrara a primo cittadino della Capitale ma assolutamente indisponibile, a quanto si apprende, a concedere apparentamenti con la lista ‘Aborto, no grazie?’. Ci abbiamo messo tanto a mantenere pulita la scheda, ed ora, apparentandoci con Ferrara rischieremmo strumentalizzazioni da quelli ai quali abbiamo detto no, come l’Udc e La Destra, avrebbe spiegato il Cavaliere. Una decisione arriverà probabilmente domani. Ma, intanto, si apprende che Alleanza Nazionale vedrebbe con assoluto favore tanto la candidatura di Ferrara a Roma, quanto l’apparentamento con la lista antiabortista. “E’ un soggetto nuovo, che non esisteva prima e non un partito a dimensione nazionale”, ha spiegato Fini. Per Ferrara non varrebbe perciò, a giudizio di An, la condizione della confluenza nel Pdl e della rinuncia al simbolo, imprescindibile invece per tutti gli altri. Fini resta tuttavia perplesso, da convinto antiabortista, circa la opportunità dell’esistenza in sé di una lista collegata ad un tema etico come l’aborto.

Anche il presidente della Lombardia Roberto Formigoni torna a ripetere di non condividere il progetto della lista di Ferrara. “Ho condiviso da subito la sua proposta di firmare per una moratoria sull’aborto - afferma - ma non condivido la sua lista per la moratoria. Non credo sia utile alla causa”. Ma l’elefantino rosso ribatte: “Stimo Formigoni al punto di avergli proposto, come politico di mestiere, di fare la cosa nuova in cui credo: una lista per la vita e contro l’aborto che imponga il tema e porti in Parlamento uomini e donne che difendono la vita umana dal maltrattamento a cui è sottoposta, e con essa l’amore e il buonumore. Penso che la stessa causa possa essere servita, con risultati anche apprezzabili, nei partiti tradizionali e in una logica politica più tradizionale. Non credo però che cercare una strada nuova, più impegnata e diretta, più appassionata e originale, sia un errore: credo sia un potenziamento della causa comune”.

Ma al di là della diatriba personale Formigoni-Ferrara, anche dentro Forza Italia, si apprende, e soprattutto tra di dirigenti azzurri della Capitale, non sarebbe vista con sfavore né la candidatura né l’apparentamento. L’ultima parola spetta perciò solo a Silvio Berlusconi. Intanto, il direttore del ‘Foglio’ corregge il tiro, dopo aver dato ieri per scontata la vittoria di Rutelli: “Ho visto un Rutelli candidato per Roma come sempre smagliante, ma un po’ affaticato. Non sono sicuro di aver azzeccato la previsione, ieri dalla Annunziata. Magari stavolta c’é due senza tre”.



Fonte: Ansa.it

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